Capitolo 1

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Stavo sistemando il mio appartamento a Los Angeles, quando il telefono mi squillò.

«Cazzo ma dov'è» dissi tra me e me ad alta voce cercando per tutte le stanze con la speranza di trovarlo.

Per fortuna avevo la suoneria, la maggior parte del tempo la toglievo.

Appena lo trovai sul comodino accanto al letto, risposi
«Pronto, mamma» mia madre mi chiamava ogni giorno per sapere come stessi.

Ero arrivata da ormai un mese e credevo di essermi ambientata abbastanza bene all'università.

Avevo fatto nuove conoscenze e nonostante le solite 2 cose che facevo rinchiusa in casa, con loro mi divertivo e non poco.

«Come stai tesoro?»
«Tutto bene mamma, tu?» dissi mentre finivo di riporre la spesa nei mobili della cucina.

«Ti ricordi quella proposta da stagista? Hanno finalmente accettato. Da domani potrai iniziare a seguire un tutor» disse mia madre ed io per poco non feci cadere il barattolo di pomodoro per terra.

«Davvero? Oddio» dissi poggiandomi contro lo snake.

Ci mancava poco che non mi mettessi anche a saltare.

«Miraccomando tesoro, non dimenticarti il motivo per cui se lì» disse ed io annuii pensando che mi potesse vedere.

«Si mamma non preoccuparti» dissi e dopo aver parlato per un po', staccammo la chiamata.

Mi affrettai a mandare un messaggio alle mie amiche per comunicargli la buona notizia.

Michelle
ODDIO DAVVERO? CHE BELLO.

Alice
Vedi di non combinare guai Ashley.

Io
Sisi non preoccupatevi, ho mai fatto guai?

Alice
...

Michelle
Vogliamo parlare di quella mattina dove per sbaglio hai versato il caffè bollente addosso al professore? Oppure di quel giorno dove sei caduta addosso al gruppo dei ragazzi più popolari dell'università, oppure quel giorno dove... Aspetta che mi viene in mente

Io
Si Michelle ho capito e no non combinerò guai, si tratta pur sempre di lavoro.

Alice
L'hai detto anche prima di mettere piede nell'università.

Michelle
Confermo

Io
Stavolta non succederà, ci vediamo domani comunque, ciao.

Michelle
CIA CIA

Alice
Ciao.

Gettai il telefono sul letto e aprii l'armadio per vedere cosa avrei dovuto indossare domani.

Ero già elettrizzata all'idea che avrei iniziato finalmente a fare quello che sognavo di fare da una vita.

• • • •
Stanotte non ero riuscita a chiudere occhio e stamattina, una volta guardata allo specchio, sembravo uno zoombie.

Mi truccai e poi presi una camicia bianca insieme al pantalone.

Presi le chiavi e uscii di casa.

Mentre chiamai l'ascensore, sul telefono misi il navigatore perché non sapevo dove effettivamente sarei dovuta andare.

Appena entrai nel parcheggio sotterraneo, presi la mia Kawasaki e indossai il casco insieme ai guanti.

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora