Capitolo 37

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«Non penso che si tenga impiedi» dissi e poi afferrai la torre che stava cascando lentamente.

«E grazie che non si mantiene, le assi dove sono?»
«Oh, ecco a cosa servivano quei pezzettini di legno»
«Gesù aiutatemi» disse.

«Ma ti rendi conto che hai anche pezzettini di carta incollati sul viso?» disse e poi mi fece voltare.

Mi aiutò a darmi una sistemata e poi tornammo a lavorare.

«Non c'è la farò mai» dissi esasperata e poi mi sedetti.

«Hai quasi finito ricciolina, e non dire che non c'è la fai» disse mettendomi in piedi.

«Pensa al momento in cui hai fatto quel piccolo modellino a casa tua»
«In quel momento stavo pensando ad altro, mi concentro meglio quando lo faccio»
«Del tipo?» e adesso chi glielo avrebbe spiegato.

«Partiamo dal presupposto che faceva un caldo da morire, poi mi faceva male la testa e...» ebbi un improvviso capogiro e persi l'equilibrio.

«Tutto bene?» chiese ed io annuii.

Mi sedetti sulla poltrona dato che iniziai a vedere ombrato.

«Ti porto un po' d'acqua» disse ma io lo fermai
«No, sto bene non preoccuparti, sono solo stanca»
«Non avrei dovuto farti venire con me stanotte» disse ed io scossi la testa.

«È stato meglio così» dissi ripensando a mio cugino dietro le sbarre.

«Liam ho-» pensavo che mi sarebbe passata, invece non c'è l'avevo fatta a resistere e persi i sensi.

• • • •
Pov ~Liam~
• • • •

«ASHLEY!» la ricciolina mi svenne addosso ed io la sdraiai sul divanetto che c'era nell'ufficio.

Aprii subito la porta
«GRACE!» la chiamai nel corridoio dato che era lì e lei si voltò verso di me.

Venne subito, nel frattempo io chiamai un ambulanza e alzai le gambe della ricciolina.

«Ma che cazzo è successo» disse Grace guardandola
«Cerca di svegliarla» dissi e lei si mise subito vicino ad Ashley.

«Pronto...» spiegai tutta la situazione ai medici e poi staccai.

«Si sta svegliando» disse Grace ed io tirai un sospiro di sollievo.

«Grace» disse la ricciolina e lei si sedette a terra.

«I medici stanno arrivando, va tutto bene» appena lo dissi, si voltò subito verso di me.

«Che? Nono, sto benissimo Liam, guarda» gli poggiai le gambe sul divano e lei cercò di alzarsi, ma si tenne la testa.

«Non stai bene» dissi mettendomi vicino a lei
«Si, sono solo stanca. Ho solo un po' di pressione basta, nulla che con un po' di riposo non possa togliersi» rispose ed io sospirai
«Come sei testarda»
«Non sono testarda, ferma l'ambulanza» disse seria, talmente seria che un po' mi fece paura.

«No, ora calmati e stenditi, controlleranno solo i parametri»
«Sai quanto me ne fotte, succede sempre Liam! Che cazzo ne puoi sapere tu, non sai niente della mia vita!» alzò un po' la voce ed io mi morsi il labbro.

Aveva ragione, non sapevo niente della sua vita e non speravo neanche più in qualcosa tra noi, non ero più sicuro che lei provasse qualcosa per me.

«Scusa, hai ragione» dissi e poi mi alzai afferrando il cellulare.

Richiamai l'ambulanza e mi staccarono in faccia.

«Per oggi la giornata finisce qui, ti porterò a casa per riposare» dissi e feci uscire Grace che mi guardò preoccupata.

Mi sedetti alla scrivania e nel frattempo che la ricciolina si riprese, io mi continuai a leggere i fascicoli.

Passò una buona mezz'oretta e vidi Ashley alzarsi dal divano.

Cercai di non curarmene.

L'avrei accompagnata a casa e fine della storia, anche se non volevo lasciarla da sola dopo quello che era successo.

Si avvicinò a me e aggirò la scrivania per raggiungermi.

«Scusa, non volevo urlati contro prima» disse ed io mi alzai.

«Ti accompagno a casa» dissi e lei mi fermò
«Aspetta, Liam-»
«Hai ragione, non ti conosco, non so niente della tua vita, non devi giustificarti»
«Non volevo intendere questo e adesso sta zitto e fammi parlare» mi fece sedere ed io rimasi sorpreso.

«Io odio i medici Liam... So io quando è il momento di andarci e quello non lo era, quando la sera non dormo, il giorno dopo è inevitabile che io stia male e questo... Sono stati i medici a dirmelo, quindi non devi preoccuparti, so badare a me stessa»
«Avvolte no e devi ammetterlo» dissi e lei sospirò

«Comunque sia, forse da quando sono qui, sei l'unico che sa più di me, per questo ti chiedo scusa» mi alzai e la feci poggiare alla scrivania, solo che lei mi fece voltare e contro la scrivania, ci finii io.

«Non sono arrabbiato con te» dissi
«Però sei deluso, non pensare che non l'abbia capito» rispose ed io distolsi lo sguardo.

Si, un po' ero deluso, ma si era scusata e mi aveva spiegato la situazione.

«Comunque non voglio andare a casa, voglio restare qui»
«Hai bisogno di riposo e non ti farò rimanere qui»
«Comunque sia, dovrei comunque andarci in moto. Secondo te in queste pessime condizioni potrei mai prenderla?» disse ironica.

«Allora riposerai qui»
«Ma sei matto?» disse sorpresa ed io scossi la testa.

«Non penso che quel divano sia così scomodo, a te basterebbe dormire per recuperare le forze, quindi su andiamo» dissi prendendola a modi sposa.

«LIAM! NO non voglio, METTIMI GIÙ»
«D'accordo ti accontento» dissi mettendola sul divano.

«Non dormo se qualcuno mi guarda» disse cercando di inventarsi una scusa
«Oh, se è questo il problema allora non preoccuparti, ho del lavoro da fare» dissi e lei roteò gli occhi al cielo.

Doveva riposare, mi ero spaventato quando perse i sensi e non volevo che succedesse di nuovo.

«Ricciolina, fa un po' l'adulta e pensa a cosa sia meglio per te. Ora riposa» dissi e poi feci per alzarmi, se solo lei non mi avesse fatto cadere sul divano.

«Liam non sono stanca, posso perfettamente dormire stasera» sospirai.

«Quanto sei test-» mi baciò senza neanche farmi finire di parlare e poi mise una mano fra i capelli.

Nessuno mi aveva mai dato un bacio più dolce di quello in vita mia.

«E ora?» domandai
«E ora posso riposare» disse soddisfatta e come una bambina si rannicchiò sul divano e chiuse gli occhi

Passarono una ventina di minuti e trovai la ricciolina già a dormire.

Dormiva come un ghiro e sorrisi appena si voltò e poggiò il pugno davanti alle labbra semiaperte.

Bussarono alla porta e annoiato alzai lo sguardo.

Mi alzai per non parlare dato che non volevo svegliare Ashley e poi aprii la porta.

«Oh, sei tu» dissi a Grace
«Come sta la ragazzina?»
«Dorme» risposi freddo e mi chiusi la porta alle spalle fuori dall'ufficio.

«Come sarebbe a dire dorme» disse sorpresa
«Si, sta riposando e non risponderò più a nessuna delle tue domande, sia chiaro» dissi e lei sbuffò.

«D'accordo, comunque volevo darti questa» disse porgendomi una lettera ed io l'afferrai.

«Ma è di Ashley» dissi e lei annuì.

«L'ho trovata all'entrata per terra, gli sarà caduta. Meglio che gliela dia tu» disse lei ed io annuii
«Grazie» risposi e lei se ne andò sorridendo.

Rientrai nell'ufficio e posai la lettera sulla scrivania.

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𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Where stories live. Discover now