Capitolo 52

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Pov ~Liam~
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Eravamo appena arrivati in albergo e Ashley si era già buttata sul letto a pancia in giù senza neanche svuotare le valigie.

«Signorina, si alzi» dissi
«Mhhh, sono stanca, riposiamo 5 minuti» disse voltandosi dall'altra parte.

«Sisi, ma che riposare, abbiamo tanto da vedere, mica siamo venuti per stare su un letto» dissi e afferrai la mia valigia.

La poggiai sulla scrivania e poi tolsi le cose da dentro, iniziai a sistemarle nell'armadio e rimisi di nuovo tutto in ordine.

Nel frattempo mi voltai verso la ricciolina, era letteralmente crollata, era stanca davvero.

In effetti in questi giorni non aveva dormito un granché.

Mi sdraiai accanto a lei e l'osservai mentre aveva gli occhi chiusi.

«Se proprio vuoi stare sdraiato, almeno non guardarmi» disse con la voce impastata dal sonno.

«D'accordo, andrò a riguardare l'hostess» dissi ironico e poi feci per alzarmi, se solo non mi sentì afferrare dalle spalle.

La ricciolina mi aveva di nuovo scaraventato sul letto
«Non ti azzardare neanche, ho visto per tutto il viaggio come ti guardava "uh signore, gradisce qualcosa?. Le serve niente?"» scimmiottò e scoppiai a ridere.

Il suo livello di gelosia era alle stelle in quel momento, anche se sembrava una bambina
«Ma è il suo lavoro»
«Peccato che lo facesse solo con te e con gli altri aveva un tono di voce del tutto diverso» a questo non avevo fatto caso.

«Ora guardi anche i toni di voce?» dissi e lei sospirò.

Ma perché non capiva che non m'interessava di nessuno se non lei.

«Non hai fiducia in me?» chiesi
«No, non è questo» mi sedetti
«E allora cosa» abbassò lo sguardo
«Ho sonno, possiamo riposare prima?» chiese e si stese di nuovo.

Mi misi al suo posto e non gli diedi il tempo di prendere la posizione
«Liam che fai»
«Vorrei sapere cos'hai» dissi
«Non ho niente» rispose
«È la frase più sincera che ti abbia sentito dire sai? Se hai un problema con me, puoi perfettamente dirmelo» dissi e lei sospirò.

«Non ne voglio parlare adesso»
«E quando?»
«Non troverei comunque le parole» disse
«Allora indovinerò io»
«D'accordo, come vuoi» disse e ci sedettimo entrambi contro la spalliera del letto.

«Per caso hai paura?»
«Di?» chiese
«Delle altre ragazze»
«In realtà non so neanche come io abbia fatto a piacerti, ci sono mille ragazze più belle di me e soprattutto mature aggiungerei e-» la baciai facendola stare zitta, perché non volevo sentire altro che il suo silenzio.

«No, non dovrai mai avere questo pensiero, da quando è morta Amelia non ho amato più nessuna. Quindi stai sicura che non mi faccio piacere donne così facilmente, se mi sono innamorato di te, ci sarà un motivo e te l'ho anche detto, quindi non dubitare più. Non m'interessa delle altre persone perché non le guarderò mai come guardo te» dissi e lei non rispose più.

Mi abbracciò forte e gli accarezzai il capo.

«È meglio riposare ora»
«Mh» mi sdraiai e lei poggiò la testa sul mio petto.

«Sai già dove andare oggi?» mi chiese lei
«No, poi vedremo» dissi e scosse la testa.

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Due settimane dopo

Quando ritornammo a casa, trovammo le amiche della ricciolina fuori la porta del suo appartamento.

«Ci sei mancata tantissimo!» disse una saltadogli addosso, mentre l'altra era più quiete.

«Anche voi»
«Io vado, ci vediamo domani ricciolina» gli diedi un bacio a stampo e poi me ne andai.

Nel frattempo mi squillò il telefono e risposi
«Pronto?»
«È mezzanotte, quando pensi di farti vivo?» disse Grace nervosa
«Sto arrivando, calmati» la vidi in lontananza fuori la porta di casa mia e posai le valigie a terra.

Mi abbracciò e poi si staccò subito.

«Allora, cosa avete fatto»
«Tu più che altro che hai fatto a New York» dissi
«TANTISSIME COSE» disse e iniziò a parlare senza fermarsi mai.

«Ho anche conosciuto un ragazzo» mi voltai
«Ah si? E com'è?»
«Oh, bello, intelligente, tipo tu»
«Ma sta zitta» dissi e lei rise
«Tra domani e dopodomani, dovrebbe venire qui»
«Mi farà piacere conoscerlo allora» dissi iniziando a svuotare la valigia.

«Davvero?» chiese lei sorpresa
«Si, perché non dovrebbe» dissi aggrottando la fronte e scrollò le spalle.

Ero contento che forse avesse trovato la persona giusta per lei.

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Pov ~Ashley~
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Ci mettemmo sul divano e notai che Alice era parecchio pensierosa.

«Che film ci vediamo?» disse Michelle saltando sul divano.

«Basta che ne metti uno perché sono stanca morta e non ho voglia di fare un cazzo» dissi poggiando la testa contro lo schienale.

Poi mi voltai verso Alice
«Che hai?» dissi e Michelle ci dedicò la sua attenzione.

«Niente, perché?»
«È da un po' che sei strana» rispose Michelle e lei scrollò le spalle.

«È successo qualcosa?»
«No» sospirai e poi mi alzai dal divano.

«Allora chiedo ad Axel» dissi e si alzò immediatamente
«Non ti permettere» ci era cascata
«Allora è successo qualcosa» dissi e sospirò
«Non è che è successo qualcosa, solo che... ecco non so come spiegarlo»
«Oh, puoi parlare pure in scemese, ti capiremo lo stesso» disse Michelle ironica sdraiandosi sul divano, nel frattempo si gustò il succo che gli avevo versato prima.

«No, in realtà non è nulla, allora, ci vediamo questo film?» disse.

Forse non voleva parlarne davanti a una delle due, così non la constrinsi.

Passò un'ora e Michelle era già nel mondo dei sogni, come sempre, non riusciva mai a vedersi un film completo se non cadeva nel suo beatissimo sonno profondo.

Alice mi toccò la spalla e girai il viso verso di lei
«Dimmi»
«Dovrei parlarti, ma non qui» mi alzai piano per non far svegliare Michelle e poi afferrai Alice per mano.

Ci chiudemmo in bagno e aspettai che parlasse
«Cosa devi dirmi?»
«Penso che Michelle si arrabbierebbe se lo venisse a sapere...» aggrottai la fronte
«Di cosa stai parlando»
«Penso che mi piaccia Axel» sgranai gli occhi
«TUO FRATEL-» mi tappò immediatamente la bocca
«Abbassa la voce, mica la vuoi svegliare!» bisbigliò.

«Scusa non ci avevo pensato, comunque tuo fratello, sul serio?» deglutì il vuoto e poi abbassò lo sguardo
«Comunque sia, non è mio fratello biologico»
«CHE?!» mi tappò di nuovo la bocca e questa volta non tolse la mano finché non finì di parlare.

Stavo rimanendo altamente spiazzata da tutto quello che mi stava dicendo, dalla A alla Z.

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𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora