Capitolo 11

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Appena finimmo le lezioni, c'incontrammo al nostro solito bar e ci sedemmo ai soliti divanetti.

Vidi Gabriel e lo salutai.

Lui si avvicinò al tavolo e prese una sedia.

La mise al contrario e poi si sedette.

Non potei fare altro che fissargli il pearcing sulle labbra.

Dannazione.

«Ehi, come state ragazze?» chiese
«Bene bene» disse Michelle e Alice annuì quello che disse lei.

«Mal- ben, no si cioè, bene» MA CHE CAZZO AVEVO?

Lui fece finta di niente e rise.

«È l'ora di spacco?» chiesi e lui annuì.

«Ma ho già ordinato per voi» mi disse sorridendo ed io gli sorrisi.

«Grazie» disse Alice e Michelle prese un fazzoletto.

«Che stai facendo?» gli chiese Alice e lei scrollò le spalle.

C'era qualcosa che non andava.

Gli ordini arrivarono
«E tu niente?» dissi a Gabriel.

«Nono, ho già preso della menta prima» disse ed io annuii.

Notai Michelle e subito dopo mi alzai.

«Michelle, ho bisogno di aiuto, puoi venire un attimo?» chiesi e lei mi guardò aggrottando la fronte
«Hai il ciclo?» in quel momento volli sprofondare.

NO, NON AVEVO IL CICLO E STAVA GABRIEL DAVANTI.

«Vieni» dissi a denti stretti e lei si alzò.

La portai in bagno e chiusi la porta.

«Tutto bene?» gli chiesi
«No-» si tappò la bocca con le mani.

Aggrottai la fronte.

«Come scusa?» chiesi facendo finta di non aver sentito
«Volevo dire, si certo» mentire non era affatto il suo forte.

«Non ne vuoi parlare?» chiesi e lei sospirò.

Scosse la testa e poi si voltò dall'altra parte.

«Ehi, se vuoi io sono qui» dissi poggiandogli una mano sulla spalla.

Lei rise dal nervoso.

«Non potresti mai capire» disse
«E chi te lo dice» dissi
«Non posso dirtelo a parole, è... È complicato» rispose ed io aggrottai la fronte.

In che senso?

«Allora fammelo capire in un altro modo, no?» dissi e lei sospirò.

«Ma a te piace Gabriel?» mi chiese cercando di cambiare discorso ed io risi
«Michelle non stiamo parlando di me adesso»
«Rispondimi» disse e si fece seria.

Non l'avevo mai vista così.

«...Non lo so in realtà... Forse un po'» dissi e lei annuì.

«Capito» disse e poi fece per uscire.

«Michelle, aspetta, ma perché-»
«Porca puttana Ashley ma davvero non capisci? Come devo fartelo capire, così?» disse e mi spinse contro il lavabo del lavandino.

Mi sostenni e lei mi afferrò il viso.

Non ci stavo capendo niente e mi baciò.

Spalancai gli occhi ma non riuscivo a interrompere quel contatto.

Approfondì il bacio ed io continuavo a stare ferma.

Fece scorrere lentamente una mano dietro la nuca e con l'altra mi afferrò un fianco.

𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Where stories live. Discover now