Capitolo 50

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Ero in quella sala d'attesa da non sapevo quanto tempo.

Appena arrivarono i medici, portarono di corsa mia madre in ospedale e ancora non mi avevano detto che aveva.

Appena uscii la dottoressa dalla sala, mi alzai di scatto dalla sedia.

«Allora? Come sta?»
«Tua madre ha avuto un infarto, per fortuna che l'abbiamo presa in tempo, se avessero ritardato di qualche altro minuto, non ci sarebbe stato niente da fare» sgranai gli occhi
«E ora?»
«È sveglia, ma preferiamo tenerla sotto controllo per un paio di giorni» disse la dottoressa ed io annuii
«Posso vederla?» chiesi e lei mi accompagnò dentro.

«Mamma» dissi andando verso di lei e mi sorrise.

«Come ti senti?»
«Molto meglio tesoro» disse ed io tirai un sospiro di sollievo.

«La prossima volta se non starai a sentire al dottore io...» mi afferrò la mano e poi la strinse
«Tu eri più importante»
«La tua salute è più importante» dissi
«Ora sto bene no?»
«È meglio se questo mese tu rimanga qui, finché non ti sarai ripresa, non puoi affrontare un altro viaggio»
«Non posso rimanere qui, ho un sacco di lavoro da fare»
«Qualcun'altro prenderà il tuo posto per il momento, ma io non ti permetto di lavorare così»
«No tesoro, domani partirò già» ma quanto era testarda
«I dottori hanno detto he vogliono tenerti sotto controllo per un paio di giorni» dissi e lei si voltò verso di me.

«Ma che stai dicendo»
«Per una volta... vorrei fidarmi di loro, per favore mamma, non... non posso perdere anche te» dissi con le lacrime agli occhi e lei mi fece cenno di abbracciarla.

Mi alzai e affondai il viso nell'incavo del suo collo
«D'accordo, farò come dicono va bene? Ma se diranno che sto bene, poi dovrò partire, lo sai» sospirai
«Va bene, solo se diranno che puoi» dissi e lei annuì.

«È meglio che tu vada a casa, sciaquati un po' il viso, che dici?» disse mettendomi una mano sulla fronte.

Ero tutta sudata ma scossi la testa.

Volevo rimanere con lei, non l'avrei mai lasciata da sola lì dentro e avrei dormito anche su una sedia per stare con lei.

«Guarda che andrà tutto bene»
«Con papà non è stato lo stesso» mi azzardai a dire e lei abbassò lo sguardo.

«Ma cosa è successo» mi voltai appena Liam e Grace si presentarono sulla soglia della porta.

Mi asciugai in fretta le lacrime e poi mi alzai
«Come sta signora Parker?» chiese poi e lei annuì
«Tutto bene, non preoccupatevi» disse e Grace sospirò

Mia madre aggrottò la fronte appena la vide
«E tu saresti?» chiese
«Grace Davis... la segreteria di Liam e...» mi guardò
«Amica di sua figlia» abbozzai un sorriso e poi mi voltai.

«Oh, bene»
«Mi ha aiutata mentre tu non eri cosciente» dissi e lei sorrise.

«Scusatemi, ora non potete stare qui, il turno di visite è finito» disse il dottore entrando in stanza.

«Come sarebbe a dire finito» dissi
«A meno che la signora non sia minorenne, può stare anche da sola, non credete signorina?» no, non mi sarei mossa di un millimetro.

«Io da qui non mi muovo» dissi e lui aggrottò la fronte
«Siete sua figlia?» chiese ed io annuii.

«Si, però mi dispiace non potete stare qui» disse ed io guardai mia madre
«Vai, non preoccupati»
«Se volete che io esca da qui, dovrete chiamare la sicurezza» Liam e Grace sgranarono gli occhi ed io strinsi un pugno.

Mia madre mi afferrò un polso e mi contrinse a voltarmi.

«Ti ho detto che andrà tutto bene»
«Pensi davvero che io mi fida di loro? Devo rinfrescarti la memoria mamma?»
«Se permette signorina, noi siamo dei medici, siamo coscienti di quello che facciamo»
«Non m'importa, voglio rimanere qui, non la lascerò da sola» dissi.

Liam si avvicinò a me
«Fidati di loro» mi sussurrò ed io scossi la testa
«Provaci almeno»
«Già l'ho fatto una volta, non accadrà di nuovo» dissi e lui sospirò
«Bene, allora farò come da lei richiesto, chiamerò la sicurezza» il medico lasciò la stanza ed io mi sedetti sulla sedia.

«Tesoro, ti ho detto he andrà tutto bene, non fare la testa calda, almeno per una volta»
«Non m'importa, già mi sono fidata di loro e guarda cosa è successo, mi hanno portato via mio padre! Non lascerò che mi portino via anche te!»
«Questi non sono gli stessi medici che si trovano in Irlanda e sono passati molti anni Ashley, prova a fidarti, puoi anche rimanere qui fuori se vuoi, che dici?» disse Liam cercando di convincermi
«Ecco, ha ragione, puoi rimanere qui fuori» concordò mia madre ed io roteai gli occhi
«Non mi smuoverete da qui» rimasi puntata sulla mia decisione.

«Ma da chi hai preso questa testardaggine»
«Non sono testarda, semplicemente non mi fido di loro»
«Ashley pensi che per me sia facile? Pensi che io mi fidi di loro? No ovviamente no, ma non posso farci niente perché sono in questo cazzo di letto ad aspettare che mi dimettano, non è facile per nessuna delle due, ma dobbiamo attenerci alle regole. E poi starò bene, buttati qualche volta, non sempre si ha ragione» mi morsi il labbro e abbassai lo sguardo.

Entrò la sicurezza ed io mi alzai.

«Forza andiamo» disse Liam mettendomi una mano dietro la schiena.

Guardai mia madre e m'intimò di andare.

Sospirai
«Starò fuori la porta» dissi e poi uscii non distogliendo lo sguardo dal dottore.

Mi poggiai contro il muro e aspettai che uscisse anche la sicurezza.

Appena uscirono tutti, chiusero la porta e se ne andarono.

«Non vuoi neanche sederti?» chiese Liam
«No» e sentì Grace ridere.

Mi voltai verso di lei
«Si può sapere perché ridi»
«Nulla, è che non ti ho mai vista così nervosa, a tal punto da far chiamare la sicurezza» distolsi lo sguardo.

«Che si azzardassero a toccarla adesso» dissi fissando il vuoto.

«È in buone mani» rispose Liam
«Vedremo. Denuncerò l'ospedale intero finché i colpevoli non saranno dietro le sbarre uno ad uno» dissi acida e lui mi accarezzò una guancia.

«Non gli faranno nulla, sta tranquilla» tranquilla era un parolone.

«Hai fatto colazione stamattina?» chiese Grace ed io scossi la testa
«Allora vado a prenderti qualcosa» disse e poi si avviò
«Non c'è bisogno, non ho fame»
«Vai Grace» disse Liam e lei andò senza starmi a sentire.

«Bene, vuol dire che mangerai tu» dissi e lui rise
«Non se ne parla proprio, hai bisogno di mettere qualcosa nello stomaco dopo tutto quello che è successo» mi afferrò la mano e mi fece sedere sulle sedie che erano in corridoio.

Per fortuna erano proprio di fronte alla camera di mia madre, altrimenti non mi sarei mossa da quel muro.

«Quindi hai intenzione di rimanere qui per tutto il tempo?» mi chiese Liam ed io annuii.

«Esattamente» risposi
«D'accordo allora vuol dire che io rimarrò qui con te» disse ed io lo guardai
«Tu devi lavorare»
«Non posso lasciarti da sola»
«Non ho 4 anni»
«Di mentalità più o meno siamo lì» lo spintonai e lui rise.

«Sto scherzando, comunque mi sono preso una pausa, non lavorerò per due settimane» disse
«Oh e quando volevi dirmelo?»
«Beh, te l'avrei detto appena ti avrei vista».

Mi poggiai con la testa sulla sua spalla e lui mi accarezzò il capo.

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𝔻𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬.Where stories live. Discover now