10 // Spiraglio di Luce

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Quella sera non tornai a casa.

Rimasi sul ciglio della strada assieme ai miei amici, in silenzio.
Persino Tyler non aveva più niente da dire. Teneva Bryn avvolta in un abbracciò consolatorio, facendole da appoggio per riposare. Dalla sua espressione dolorante sapevo che piegare il gomito ferito lo faceva soffrire, ma pur di consolare l'amica era disposto a pagare quel prezzo.

Charlotte giocherellava con la sua bacchetta, provando ad evocare scintille di magia di tanto in tanto. Non era ancora capace di usare i suoi poteri, ma ora più che mai aveva voglia di imparare per proteggere tutti quanti.

Se si facevano un po' di collegamenti, anche Bryn, figlia di Ecate, aveva dei poteri nascosti che doveva imparare ad usare.
Ma se voleva affrontare la madre, la strega più potente del mondo, una settimana non era abbastanza per imparare ad usarli.

Allison era di fianco a me, con la testa appoggiata sulla mia spalla. Respirava lentamente e di tanto in tanto provava a chiudere gli occhi per riposare.

«Morgan» sussurrò. «Che cosa faremo adesso?»

«Non lo so. Non ho nemmeno la forza di chiamare mio fratello. Sto sperando che lui guardi l'orario e venga a prenderci»

Sentii il suo piccolo fiato vicino all'orecchio. «Grazie»

«Per cosa?»

Allison arrossì imbarazzata. «Per tutto quanto. Per avermi difesa alle medie e per avermi salvata oggi»

Sorrisi, ricordandomi di un piccolo dettaglio che avevo dimenticato. «Grazie a te per i bigliettini»

La ragazza arrossì di nuovo, stringendo una mano attorno al mio avambraccio. «Te lo ha detto qualcuno che li ho scritti io?»

Scossi la testa. «Ho solo fatto due più due adesso. Se c'era un'unica persona a cui non avevo chiesto nulla eri tu»

«Buffo»

«Cosa?»

«Buffo che tu mi noti solo ora» disse giocherellando con un lembo del mio mantello.

«Sì, in effetti è strano» Mi tastai la testa. «Forse l'incidente mi ha fatto cambiare prospettiva sulle cose e sulle persone intorno a me. È stato un bene, tutto sommato»

Allison smise di giocherellare e mi guardò negli occhi. Profonde e non più misteriose iridi castane provarono a leggere le mie emozioni, trovando nient'altro che stanchezza e affetto.

«Come ci riesci?» mi chiese senza distogliere lo sguardo.

«A fare cosa?»

«A pensare sempre positivo. Tratti tutto con una leggerezza tale che fa risultare qualsiasi disgrazia meno pesante. Due anni fa i miei bulli ti hanno malmenata e fatta espellere e tu non hai alcun rimorso, hai rischiato la morte a causa di un incidente e provi comunque a trovare qualcosa di positivo in tutto quello, stavamo per morire poco fa e tu hai tenuto testa a quella donna. Come ci riesci ad essere così?»

Scrollai le spalle. «Fa parte del mio carattere. Non sopporto le ingiustizie, se ne vedo una agisco, e non sopporto chi si fa strada con minacce o violenza. Inoltre, se ci si sofferma troppo sul lato oscuro della vita, non si riuscirà mai a vedere quel lieve spiraglio di luce che in realtà c'è»

«E cosa sarebbe questo spiraglio di luce?»

«Gli amici, la famiglia, le avventure» Le avvolsi la mano nelle mie, riscaldandogliela. «E ora anche tu sei parte della mia luce. Che ti piaccia o meno, hai appena vissuto una situazione di vita o morte, hai scoperto l'esistenza della magia e sei stata minacciata da Ecate assieme a noi. Fai parte del gruppo tanto quanto lo faccio parte io»

// PARALLEL //Where stories live. Discover now