Una persona MMisteriosa

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«Piaciuto il tuo piccolo viaggetto?»

Una ragazza incappucciata accende la sua lanterna e la appoggia per terra, illuminando il vuoto attorno a noi. Si siede su una poltrona e mi invita a fare lo stesso.

«La Morgan di quella dimensione è molto fortunata... più o meno. Prima no, ora sì» rifletto.

L'incappucciata sorride, giocherellando con il laccio metallico della lanterna. «È da tanto che stai viaggiando. Spero tu abbia appreso qualcosa da queste piccole gitarelle dimensionali»

Accavallo le gambe, affondando la schiena nella poltrona morbida.

«Ho imparato molto, sì. Qual è la prossima tappa?»

«Casa»

La guardo confusa. «Casa? Dobbiamo già... tornare?»

Stavo iniziando a divertirmi dopo aver viaggiato per numerose dimensioni.
Ne ho visitata una dov'ero una cameriera in un mondo dove i superpoteri erano all'ordine del giorno. Mi sarebbe piaciuto stare fino alla fine di quella guerra secolare tra bene e male, ma l'incappucciata non me l'ha permesso.

Poi ne ho visitata una dove c'erano delle strane persone vestite di verde e di rosso che parlavano in una lingua bizzarra che mi sembrava un misto di "blublublob" e "skdblofubla". Da quel che ho capito, erano un'antica specie derivata dagli antichi abitanti di Atlantide.
Ho sempre voluto vedere Atlantide! Non c'è una dimensione dove sono un pesciolino? Così la visito per bene!

Dopo quella sono capitata in una dimensione dove tutto sembrava noiosamente perfetto, persino le persone. Poi una ragazza ha abbattuto un albero con un pugno, le cose si sono complicate e ho preferito andarmene.

Ne ho visitata una molto particolare, che ho soprannominato "dimensione gamma". Perché la gamma era letteralmente ovunque.
Il mondo si divideva nel sotto e nel sopra, dove nelle città sotterranee stava la gente comune e in quelle in superficie, che erano poche ma spettacolari, stavano i ricchi.
La gente in basso moriva giovane per assenza di vitamina D che dovevano compensare con farmaci costosissimi soggetti spesso a furti da parte di alcune bande di ladri.
La più grande e la più organizzata, quella di un certo Mister Mano-Mozza, come lo chiamo io, possiede il monopolio di quei farmaci.
Oh e le persone veneravano gli dei norreni, il che è un po' strano ma non mi sono fatta molte domande a parte una: "Chi è la Talar che tutti i criminali cercano?"

Sono entrata anche in una dimensione dove ero un signore di mezza età, alcolizzato, londinese.
L'unica cosa positiva era che sapevo suonare il violino e una piccola banda di ragazzini mi forniva delle soffiate per risolvere dei misteri.
Inutile dire che ho pregato l'incappucciata di farmi andare in una dimensione migliore, le cose si stavano mettendo molto male ad una certa.

E infine sono capitata nella dimensione che vi ho raccontato in questo libro.
Ho imparato molto da ciò che ho vissuto. Spero di poter riuscire ad avere un lieto fine anche nella mia dimensione, pur sapendo che le cose lì sono molto più complesse di quello che si possa immaginare.

Ma l'incappucciata sembra avere un piano molto dettagliato. Mi ha manovrata e sta manovrando chiunque in qualunque dimensione anche se gli altri non se ne accorgono.
La sua abilità è spaventosa, ma d'altronde ha trecento anni di esperienza in più di me...

«Finito di fare il tuo monologo?» chiede annoiata. «Prima di riportarti a casa, devo farti un discorsetto»

Sbuffo. «Ancora?»

«Questo non è come gli altri quindi siediti, ho portato anche delle ciambelle per passare il tempo» Sorride prendendone una.

«Non ti facevo una persona da ciambelle»

«Non sei l'unica a cui piacciono!» dice offesa. «Nella mia epoca non esistevano tali prelibatezze. La pasticceria era un bene di lusso per i nobili e veniva importata dalla Francia. E anche se fosse, non era di certo meglio di quella di adesso»

Alzo le mani in segno di resa, poi riprendo a mangiare la ciambella.

«Ti ascolto. Dimmi tutto... Madrigale»

CONTINUA IN UN'ALTRA DIMENSIONE...

// PARALLEL //Where stories live. Discover now