30 // Viaggiatori

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// Morgan //

«Palla!» urlai, battendo dall'alto.

Sfiorò il bordo della rete, rimbalzando nel campo avversario e segnando un punto.

Battei il cinque a un paio di compagni di squadra, guardando poi Allison sugli spalti.
Lei avrebbe giocato contro la squadra che avrebbe vinto quella partita.

Presi in mano il pallone giallo e blu. Non lo gonfiavano mai, ecco perché avevamo tutti le braccia e le mani rosse.

Mi concentrai. Un altro punto, volevo fare un altro punto.

Lanciai la palla in aria, aprendo bene la mano. La colpii con tutta la forza che avevo, sentendo un sonoro SBOOM provenire dal colpo che segnò una parabola precisa.
Andò a filo con la rete e segnò.

«Ace!» gridarono in coro i miei compagni.

Sorrisi. Anche se si pronunciava in modo diverso, mi ricordava un tipo di succo...

Un altro colpo, un altro punto.

«Ace!» gridarono ancora, alzando le braccia.

Un altro colpo, ma la palla finì in mezzo alla rete.
Peccato, sarebbe stato bello continuare a segnare.

«Bella giocata» disse Kate battendomi un cinque consolatorio.

«Grazie» risposi, osservando i suoi numerosi braccialetti sui polsi.

Un nostro compagno di squadra si avvicinò a noi, mettendo una mano sulla spalla della mia amica. «Ehi, Kitsune, ci serve una difesa solida»

Kitsune? Che soprannome interessante...

Kate sorrise, sistemandosi la maglietta nera nei pantaloni. «Contate su di me»

Quando la metteva in quel modo, significava solo una cosa: stava per fare sul serio.

Riuscì ad intercettare una pallonata data con forza dall'avversario, poi si fece da parte quando questa salì dritta e incominciò a scendere.

«Mia!» gridai, alzandola al ragazzo in zona 3 che la mandò subito nel campo avversario.

Gli altri riuscirono a prenderla per un soffio, ma nella foga di riuscire a mandarla dall'altra parte del campo, spararono la palla sugli spalti.

«Cambio squadre!» gridò la professoressa, producendo un fischio acuto.

Ma proprio quando l'altra squadra entrò in campo, suonò la campanella della fine delle lezioni pomeridiane.

Kate esultò, risistemandosi la maglietta. «Si va a casa!» E si fiondò nello spogliatoio femminile.

Afferrai la borraccia a motivo stellare che avevo lasciato sugli spalti. Bevvi l'ultimo sorso e mi avviai nello spogliatoio insieme a Allison.

Dentro vi era il caos.

Ragazze schiamazzanti che si scambiavano il deodorante, sparlavano della professoressa e gossippavano sui ragazzi carini che avevamo visto sul campo di atletica, tra cui Thomas.

Aprii il mio armadietto e iniziai a cambiarmi in fretta.
Mi ero data appuntamento all'uscita con Tyler e Charlotte per tornare a casa. Ovviamente, anche Allison sarebbe venuta con noi.

«Ehi Mory!» mi chiamò Kate, sorprendendomi da dietro mentre stavo provando ad infilarmi la felpa. «Venerdì mio cugino dà una festa a casa sua, vuoi venire? Puoi portare chi vuoi» Ammiccò ad Allison. «In particolare una personcina»

Arrossii dall'imbarazzo. «Venerdì... perché? È il suo compleanno?» Volevo sapere se dovevo fargli un regalo.

Kate scosse la testa. «No. Mio cugino fa feste un po' a caso a dire la verità. Festeggeremo il plenilunio, sarà grandioso! Ah e il dress code è: tutti vestiti di grigio o bianco, come la luna!»

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