capitolo 22-protetta

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feci una doccia veloce e andai a decidere il vestito.

volevo far ingelosire Ian con un vestito corto , ma sto stronzo nell'armadio ne ha solo lunghi

cercai tantissimo finché non lo trovai

non era proprio come lo volevo ma mi piaceva; era un vestito middie, un po' attillato, era viola , le maniche a volant con un piccolo spacco a goccia sul petto

Fortunatamente "mio marito" aveva una piastra nel bagno.

trucchi zero, ma usai quelli nella borsa: correttore, mascara, eye-liner , e un rossetto nude.

misi i miei tacchi neri e andai da Ian

mi guardò con attenzione e con l'indice mi fece segno di girarmi

feci una giravolta lenta per non cadere

<< che spettacolo>> capì il doppio senso e lo guardò male mentre lui rideva 

mi disse di avvicinarmi e fece segno di sedermi sulle sue gambe, io negai e quando mi mossi per avvicinarmi sull'altra sedia, ma mi prese per i fianchi facendomi cadere sulle sue gambe

<<Ian, ti faccio male>>

<< ma che cavolo dici che sei più leggera di una piuma>> mi disse dolcemente 

era terribilmente bello:

capelli spettinati, camicia bianca con primi bottoni slacciati e jeans neri.

beveva un bicchiere di whisky

<< tesoro sei sicura di voler restare?>>

<< si, sicurissima, perché ?>>

<< perché sono degli uomini molto più pericolosi>>

<<quindi non sono mafiosi>>

<< no>>

un po' di paura mi salle, e Ian se ne accorse e mise la mano sulla mia coscia masaggandola

<<signore, sono arrivati>>

<< ok, printessa (principessa), tu starai seduta sulle mie gambe e sarai la mia futura sposa. Pronta?>>

<<prontissima>>


Ian aveva ragione, quelle persone erano molto inquietanti.

Fortunatamente c'era lui , che mi sentivo al sicuro

Uno di questi fumava un sigaro che puzzava da morire, ma quando lo volle dare a Ian, gli strinsi la mano per non accettarlo e così face.

<< beh, noi dobbiamo andare signor Ivanov, magari ci vediamo domani>>

<<beh, mi sa di no, dobbiamo fare qualcosa>> sorrise stringendo il mio fianco, e il signore ridacchiò

io, gli calpestai il piede per il doppio senso e lui fece una smorfia di dolore

<<arrivederci signori Ivanov>>

<<arrivederci>>

<<ahh, che cazzo Chanel>>

<<scusaa, e colpa tua>>

<< si ok, ma potevi anche non forarmi il piede>> << mi fa male>> piagnucolò 

<< mhhh, e tu saresti un mafioso? Non posso farti nulla>>

<< e invece si>>

<<cosa?! noo>>

<<bacetto>>

<<no>>

<< si si, il bacetto cura tutto>>

mi avvicinai a lui per stamparli le mie labbra sulla sua guancia, ma lui prese il mio mento facendo combaciare le nostre labbra

Approfondì il bacio e io non mi mossi

mi prese in braccio dalle cosce e andammo in camera senza staccare il nostro bacio.

Improvvisamente ci staccammo con le labbra rosse e gonfie

Finalmente siamo arrivati


oo, finalmente sono arrivati in Francia, direi che era proprio ora

che ne dite di questo capitolo???

manca l'ultimo e abbiamo fatto per oggi, ma se riesco, forse ( non prometto nulla) proverò a pubblicare anche il quarto di questa giornata. 

SOLO SE CI RIESCO EH 

ci vediamo nel prossimo

kisssssss

-M








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