" TI VUOI METTERE CON ME?"

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All'inizio di agosto non vedevo l'ora di ritornare in paese, ero stanco di vivere nella solitudine, senza amici, senza vicini, senza i soliti rumori che dalla strada arrivano fin nella mia stanza. E poi,  non poter vedere neanche "Giochi senza Frontiere" è una vera catastrofe! Allora, d'accordo con i miei fratelli e le mie sorelle, ho proposto a mio padre di lasciare la campagna in anticipo.

Lui non era convinto ma, con il sostegno di mia madre e la promessa che sarebbe andata con lui tutte le mattine, siamo riusciti a organizzare un trasloco lampo e in pochi giorni eravamo di nuovo a casa.

Da questa estate continuo ad avere la sensazione di vivere in un vasetto di vetro, mi sento ristretto, vorrei esplodere le mie necessità che sento bollire dentro di me. Ho degli obiettivi ben fissi nella mente che non mi danno pace: crescita e amore.

In pratica: diventare grande e innamorarmi per la prima volta.

Proprio come succede a Lino da sempre!

Dannazione a me non è mai successo. No, tranne una volta, in prima elementare. Un amore platonico per una bambina che ogni mattina adoravo come la "Madonna della Stella", nel cortile della scuola elementare mentre aspettavamo impazienti il suono della campanella. Con lei non ho mai scambiato  una parola, complice la fastidiosa timidezza che mi accompagna dalla nascita e che spesso mi induce anche a tartagliare come un mitra inibendo le mie qualità nascoste. Eppure capivo che lei non cercasse altro che una mia parola, mi guardava distrattamente  e poi di scatto si rigirava stizzita dal mio immobilismo mentre rimanevo a testa bassa appoggiato al muro con la cartella alle spalle.

Ora basta, basta, basta!

E' arrivato il momento di escogitare qualsiasi strategia, curerò i miei capelli lunghi così come fa Max Delys nei fotoromanzi che spesso leggo nel bagno, di nascosto da tutti, soprattutto dai miei amici che di certo mi prenderebbero in giro chiamandomi "femminuccia"!

Uffa ma che invidia questi attori, sono perennemente innamorati di belle ragazze, da Katiuscia a Paola Pitti. E certo, per loro è  facile fidanzarsi, si incontrano per strada, si guardano, si amano e si baciano. E' vero, ogni tanto qualcuno muore per un incidente o un male incurabile ma questo per differenziare le tante storie che diventerebbero monotone se finissero sempre bene.

In realtà non è così semplice, qualsiasi tentativo  fatto fino a ora ha avuto una cattiva sorte. Ho provato anche a scrivere lettere ai miei amori platonici, le ho distribuite con cura, attento a non farmi mai beccare dalle streghe delle loro mamme, infilandole sotto i portoni, durante le ripetute escursioni con le biciclette nei vari quartieri.

Non volevo annoiarle, solo poche parole:

"Ciao, sei molto bella, che per caso vuoi metterti con me?" .

Niente, mi rispondevano tutte allo stesso modo:

"Ci devo pensare."

...e poi sparivano!

Ora devo cambiare metodo, la scrittura è risultata fallimentare, devo farmi coraggio e affrontarle dal vivo, faccia a faccia. E' fondamentale agire al più presto altrimenti rischio di fare sempre da palo ai miei amici più fortunati, così come facevo l'anno scorso con mia sorella minore quando si imboscava nello struttilicchio con Leonardo, il suo fidanzato che un po' assomiglia a un attore di fotoromanzi.

Molto presto porterò una mia "conquista" in quella stradina magica, quando la sera è perennemente al buio per via della lampadina rotta dai tiri di fionda di Michele Tiramolla, il migliore del quartiere. Lui è lo specialista di questa terribile arma, il nostro punto di riferimento, il mio idolo. Oltre a possedere una mira alla Robin Hood le costruisce vendendole ai ragazzini di tutto il paese. Guadagna 500 lire per ognuna e con il ricavato ha appena comprato un Ciao ultimo modello dopo solo pochi mesi di attività. Anche se.... vabbè, alcuni maligni pensano che ha tanti soldi in tasca solo perché ruba nella cassetta delle offerte in Chiesa!

TANTA VOGLIA DI LEIWhere stories live. Discover now