"Le Ore..."

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«Vedo che oggi è andata bene... ».

Come fanno le mamme a capire sempre tutto?

«Ti ho cucinato i tortellini con la panna».

Sai che novità, me li prepara quasi ogni giorno, sa bene che mangio solo quello, tranne il giovedì quando finalmente mio padre le lascia i soldi per comprare il macinato da "Lulluccio", il macellaio qui di fronte che guardo ogni mattina caricare sulle spalle bestie, che pesano almeno il doppio di lui, appena macellate e grondanti sangue scuro che tratteggia una rossa scia irregolare sulla strada.

Come impasta e frigge le polpette mia madre non lo fa nessuno, l'olio extravergine si esalta nella bollitura e dopo aver fatto il suo dovere lo riversa, insieme alle polpette, nel sugo di pomodoro che diventa perfetto per condire maccheroni al dente.

Ognuno di noi ha almeno un piatto che sa produrre solo la sua mamma e di cui non farebbe a meno per tutta la vita, molti anche dopo sposati continuano a richiederlo e indubbiamente lo farò anch'io quando sposerò Mariella, appena compiuti diciotto anni.

Si, la amo così tanto che non riuscirei ad aspettare un minuto in più, faremo dei figli così presto che divenuti adulti ci scambieranno per fratelli o sorelle, andremo insieme a ballare alla "Petite Fleur" d'estate e al "Mandarino D'Oro" d'inverno.

Coltiveremo altra terra che acquisteremo, facendo tanti sacrifici, dagli anziani vicini che vogliono tornare in paese e apriremo insieme un campeggio per accogliere turisti da tutto il mondo.

E noi in vacanza andremo ogni anno a Londra, sotto il Big Ben faremo delle foto che svilupperà Filippo, il fotografo più bravo del paese che ha uno studio in piazza ed espone fotografie oblique di giovani spose con un bouquet di rose in mano.

E innanzitutto, sposandomi, non andrò a fare il soldato.

Ho appena trangugiato l'ultimo tortellino quando il citofono emana quel suono distorto simile a un rospo appena schiacciato.

Risponde mia madre anche se immagina già di chi si tratti.

«Chi è?».

«C'è Gianni?».

«Ora scende».

Niente di particolare, è il solito protocollo, è Lino, l'ora è quella giusta, respiro forte col naso, carico il mio sputo pomeridiano scaraventandolo frettolosamente dal balcone, che lui schiva anche questa volta.

Lo scherzo della grassa saliva tirata con forza dal naso all'indietro e lanciata dal balcone è il segno tangibile della nostra amicizia, ci vogliamo bene, non ci sono dubbi!

Lui riesce quasi sempre a evitarla ma mi diverto quando arriva a destinazione e parte la sua imitabile imprecazione,

«Lu piccion d sordt!».

E rido con lacrime chiudendo gli occhi ed evidenziando piccole fossette ai lati della bocca.

Faccio appena in tempo a racimolare tutti i fumetti che ho in casa per raggiungerlo sui gradini della piazzetta dove Lo Scorvo, Orazio, Enrico e Giuseppe aspettano inquieti da un quarto d'ora con a lato una pila di giornaletti, in attesa di giocarseli a carte.

È il nostro passatempo preferito, il pomeriggio Pippa Vecchia e sua moglie riposano, non vogliamo più disturbarli e non ci rimane che giocare a "mazzetti" con la speranza di vincere fumetti nuovi che non abbiamo ancora letto. Sappiamo bene che, tranne Enrico, non navighiamo nell'oro e quindi li sostituiamo al posto del denaro.

Da un anno a questa parte quelli erotici vanno per la maggiore, "Jacula", "Zora" e "Tromba" sono i miei preferiti e li sfoglio ovviamente sempre in bagno, ma anche aggiudicarsi gli avvincenti "Tex" o "Zagor" non mi dispiacerebbe, quelli li leggo tranquillamente sul divano.

Oggi Enrico ha una montagna di "Topolino", nuovissimi, è chiaro che li ha sottratti a suo fratello maggiore che li compra ogni settimana da "Jimmy il Muto", il tabaccaio-giornalaio di corso Vittorio Emanuele che li dispone con cura in vetrina.

Vincenzo Lo Scorvo, arrossendo in maniera spropositata e dopo aver guardato a destra e sinistra, tira fuori da sotto la maglietta la rivista porno "Le Ore" raccogliendo il nostro stupore. Confessa di averla scovata in un'intercapedine del campo mentre assisteva all'allenamento del "Palagiano calcio" che milita in seconda categoria. Pensa che qualcuno l'avrà nascosta in quel posto sicuro per darle un'occhiata ogni tanto senza il rischio di portarla a casa, ma pochi di noi gli credono, pensiamo piuttosto che l'abbia rubata a suo padre che dopo aver perso la moglie per un grave incidente è in cerca di una nuova compagna.

Anche se, in realtà, quando tutti insieme con le biciclette facciamo delle escursioni a Parete Pinto, un'antica stazione romana della via Appia a cinque chilometri dal paese, ci capita spesso di trovare questi mensili anche sul ciglio della strada, appena fuori in periferia. Allora li agguantiamo avidamente e li sfogliamo la sera nello struttilicchio quando non ci sono coppie e Tiramolla non ha ancora rotto le nuove lampadine appena sostituite dal Comune.

A parte i tre quarti d'ora nel cinema con Cicciolina, il sesso lo conosco solo attraverso queste riviste, ma devo ammettere che c'è poco amore in quelle foto, me ne rendo conto solo ora che ho conosciuto Mariella.

Con Lei sarà diverso, a casa faremo l'amore con dolcezza ogni volta che ne avremo voglia, magari senza svestirci del tutto, la ricoprirò di baci e alla fine la porterò sul divano di pelle che compreremo dal Mobilificio Milanese che conosciamo bene e vende mobili di alta qualità anche senza cambiali, a fiducia.

Da questo negozio cinque anni fa abbiamo comprato un divano di velluto con strani disegni astratti neri sullo sfondo bianco, alla moda, ancora oggi sembra nuovo perché mia madre lo copre sempre con un lenzuolo celeste che toglie solo quando arrivano ospiti importanti!

Li fa accomodare, offre loro i biscotti a tre buchi con un bicchierino di J&B e iniziano a parlare male della gente che... non si fa mai i fatti propri.



TANTA VOGLIA DI LEIWhere stories live. Discover now