San Rocco. La Festa!

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Succede sempre così, quando resto sveglio per tutta la notte, privo di torpore, alla fine gli ultimi minuti mi trascinano in un profondo sonno nel vano tentativo di recuperare quello perso.

Ed è proprio in questi ultimi istanti, durati un'eternità, ho ancora sognato il Big Ben. Era ben diverso dall'ultima volta: l'orologio non aveva i bordi dorati ma solo mattoni di tufo, segnava le dieci e dieci e il portone in ferro appena pitturato di grigio rendeva vagamente l'idea di una scuola.

Ad aspettarmi sulla soglia la maestra delle elementari stranamente incattivita dal mio ritardo mi ricacciava in classe dove seguitava ad urlare con il chiaro intento di spaventarmi e, sbattendo sulla cattedra una rivista del Perù, ordinava di studiarla a memoria per il giorno dopo. I suoi capelli ancora più ossigenati vagavano nell'aria sciolti e indipendenti, il suo viso bianco colmo di cerone e le labbra rosso fuoco mi riconducevano alla ragazza testimone di Geova conosciuta nel bar "Bella Chiatona"!

I sogni che rasentano gli incubi sono dei chiari messaggi, ne sono certo. E' la mia timidezza.  Non c'è nulla da fare, anche se tento di respingerla nel subconscio, risale prepotente infischiandosene di tutto. Ne sono consapevole e spazientito mi rimetto in piedi.

Sull'orologio Vetta, regalo di mio zio Vittorio alla cresima, piccole linee sostituiscono i numeri facendomi comunque intuire l'orario giusto: le sei e mezza.

Timore, agitazione, emozione mi rimpiccoliscono lo stomaco. Il prossimo passaggio dalle medie alle superiori sta restituendo esagerati segnali di inquietudine, devo farmi forza, reagire a questo stato che ben conosco fin dalla prima infanzia.

Riempio la bacinella di acqua fredda affondando le mie mani quasi tremolanti, mi lavo minuziosamente. Sfrego ogni centimetro della mia pelle. Mi sento come un peccatore quando in chiesa la domenica mattina non riesce a decidere se confessarsi o meno. Friziono duramente il sapone della Mira Lanza sulle mie braccia imitando il chirurgo prima di un intervento e mi assicuro che il profumo di pulito riesca a penetrare i miei vestiti indossati la prima volta solo in occasione della festa appena trascorsa.

No, non in una festa qualsiasi in un periodo qualsiasi.

Ma. La. Festa!

In questo paese, nella "tre giorni" per antonomasia, a fine agosto arriva il week end più atteso da tutto il paese.

È l'addio all'estate che ormai sfugge.

E' l'esaltazione degli appuntamenti in Puglia.

E' la festa di San Rocco.

Il comitato costituito per l'avvenimento dispone di un capitale di milioni di lire raccolti pazientemente nei precedenti mesi bussando a ogni portone del paese. Qui, quando si tratta di elargire soldi per la Festa, i palagianesi riducono i loro portafogli con facilità, inondando la cassa con ricche donazioni da spendere nel migliore dei modi.

Interpellano eccellenti ditte per montare luminarie simili al paese dei balocchi di Lucignolo del "Pinocchio" di Comencini. Un' imponente cassa armonica sistemata nella piazza centrale ospita bande e soprani che si esibiscono come in un vero teatro. Cantanti anni '60 sfoderano un repertorio intramontabile: "Tintarella di luna", "Stessa spiaggia stesso mare", "Una rotonda sul mare", le più richieste.

Maledizione, mai per una volta i Pooh.

O comunque potrebbero almeno invitare band di musica funky o cantautori di spessore come Claudio Lolli e Guccini, giusto per alzare il livello culturale. Ma nulla, Rocky Roberts è stata la massima espressione musicale. E' avvenuto proprio l'anno scorso, la star di colore ha fatto impazzire il pubblico sulle note di "Stasera mi butto", Lino e' saltato su tutte le euforie, ha continuamente ballato durante il concerto e imbarazzandomi davanti a tutti mi afferrava violentemente le mani agitandole con le sue. L'incendio sul mio volto era indomabile!

TANTA VOGLIA DI LEIWhere stories live. Discover now