LA PRIMA ESPERIENZA "HARD"!

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Soltanto trecento metri separano casa dalla fermata del pullman nella piazza con l'orologio che dopo lo strano sogno di questa notte chiamerò "il Big Ben pugliese". Stamattina sembra che il percorso anche se breve non finisca mai,

sono irrequieto,

smanioso,

impaziente,

irritabile,

i volti di tanti ragazzi che non conosco mi agitano.

Siamo davvero in tanti ad aver scelto Castellaneta, quattro pullman non basteranno a farci sedere tutti, qualcuno rimarrà certamente in piedi.

Decido allora di salire sul primo che passa per guadagnare un posto comodo anche se gli "anziani", cioè gli studenti dei corsi superiori, convincono in un batter d'occhio gli esordienti a cedere loro il sedile usando finte buone maniere:

«Non ne perdete tempo, alzatevi e fateci sedere! Qui vige questa legge da tanti anni, nei prossimi  farete lo stesso con i nuovi studenti, ma ora non lamentatevi, non ci saranno discussioni e nessuno si farà male!».

E penso subito al servizio militare di mio fratello.

No, non ho proprio voglia di mettermi a discutere anche se non approvo questo nonnismo latente, dalla bocca mi fuoriesce una sbuffata mentre mi alzo e afferro maniglie appese che da grigio sono diventate nere. Durante il viaggio rimango in piedi e ne approfitto per godermi il panorama offerto gratuitamente dalle nostre campagne fino a quando, nella pericolosa curva in cui la gravina si mostra imponente davanti ai miei occhi, mi convinco sempre più della bellezza straordinaria di un territorio ancora tutto da scoprire e da sfruttare turisticamente. Inizio già a fare pratica con l'indirizzo scolastico scelto.

I veterani continuano a gridare come fossero al mercato del pesce. folleggiano chiamandosi per nome e replicando con un sonoro "Ngù" in coro, che ancora non ho capito cosa significa ma che provoca stranamente ilarità nei presenti; la risposta è pressoché scontata e ha a che fare sempre con mamme e sorelle che a seconda dei casi sono zoccole o puttane!

Fra ragazzi parlare di sesso in pubblico è pane quotidiano, non è per niente raro.

E non solo parlarne.

A settembre anche noi finalmente abbiamo vissuto la nostra prima "esperienza hard".

La sera con la mia comitiva ci ritroviamo spesso con le tasche vuote senza il becco di un quattrino e per questo motivo siamo andati al cinema solo un paio di volte: una domenica a vedere "L'insegnante balla... con tutta la classe" con la splendida Nadia Cassini e... un giovedì quando sfidando la vergogna, ci siamo infilati nella sala "Don Ciccio" a vedere un film porno dal titolo "Cicciolina amore mio".

Che serata strana, chi se la dimentica?

Con Lino e Franco non sapevamo proprio dove andare, la noia ci aveva catturati e non voleva abbandonarci. Eravamo seduti fuori dal bar in attesa di nulla, che in questi casi diventa l'unica cosa da fare, quando ci ha raggiunti Pinuccio che attraverso i suoi occhiali con lenti spesse come un fondo di bottiglia, emanava un'eccitazione insolita. Ci chiese di circondarlo in fretta fino a coprire la sua figura dagli sguardi dei passanti, ci osservò scrutandoci uno per uno e poi mise la sua mano in tasca e sfilò una banconota che avevo visto solo sul treno mentre andavo a Milano. E si, aveva un biglietto da cento.mi.la.li.re!

<<Le ho prese dal cassetto del comò nella stanza dei miei genitori. Le ho sfilate dal mazzetto più grosso, hanno venduto ben due ettari di uva Italia , sono beati di contentezza e di sicuro non si accorgeranno della mancanza di un solo pezzo>>.

Un gran pezzo...

«Stasera offro io, possiamo fare ciò che volete, basta che teniate la bocca chiusa e che questo segreto rimanga fra noi per sempre!».

E certo!

Affare fatto, dichiarati suoi complici con un balzo comparivamo sotto il cartellone all'angolo del bar di "Velardino" con Ilona Staller che provocava i nostri ormoni mettendo in mostra le sue grazie con una posa piuttosto sexy. Abbiamo sorriso con malizia, ci siamo abbracciati palpitando e, dopo un cenno di Pinuccio, salticchiando e schiaffeggiandoci le teste ci siamo diretti verso l'ingresso, sicuri che il proprietario ci avrebbe scambiato per maggiorenni alla sola vista del biglietto di valore con Alessandro Manzoni in primo piano.

Santo cielo, la prima volta al cinema durante la proiezione di un film severamente vietato è adrenalina pura.

Siamo entrati all'inizio del secondo tempo, la sala si presentava buia, puzzolente, di umido e di una coltre di fumo che prima aleggiava nell'aria senza una meta e poi si infiltrava nascondendosi nei vestiti dei presenti. Che strano, l'avevo sempre immaginata con poche persone presenti. Col cavolo! Anche se giorno feriale sfiorava il tutto esaurito. Branchi di uomini sdraiati con i piedi che quasi finivano nei posti anteriori non avevano il benché minimo coraggio di girarsi per paura di essere riconosciuti dai nuovi arrivati. Pochi posti liberi solo davanti. E' chiaro, chi si accomoda dietro ha meno possibilità di farsi beccare tra il primo e secondo tempo quando le luci al neon si accendono illuminando tutti i presenti.

I maschi rasentavano tutte le età, da meno di diciotto a più di settanta. Le femmine? Solo nello schermo!

Abbiamo deciso di accomodarci nelle prime file senza far tante storie, troppo su di giri, con la gola già secca, eravamo più che convinti che i conoscenti, parenti compresi, mai avrebbero rivelato il segreto, perché così facendo avrebbero ammesso anche la loro presenza!

E sì perché, qui in paese, nessuno guarda i film porno, è risaputo!

Come tanti altri, siamo rimasti solo il tempo di fare ciò che dovevamo fare poi, prima della fine che sicuramente sarebbe stata uguale all'inizio, fuori di corsa a concludere la ricca serata nella pizzeria "Buongustaio" fra tranci di Margherita, birra, Coca Cola e come colonna sinora la risata di Franco che imitava l'urlo eccitato e convulso di uno spettatore nel momento in cui la protagonista si esibiva con due uomini e un boa vivo.

Che bella serata, a conclusione Pinuccio ci ha regalato diecimila lire a testa che io conservo ancora per comprare qualche L.P. rock a basso prezzo dai cataloghi che spesso leggo nell'ultima pagina de "Il Monello"!



TANTA VOGLIA DI LEIWhere stories live. Discover now