Capitolo 27

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POV Fede

Era solo sesso.
Quante volte ero stato io a pronunciare quelle parole, non avrei mai pensato che potessero fare tanto male.
All'inizio sarei stato io stesso a dirlo, perché le prime volte era di quello che si trattava, inutile negarlo, ma poi qualcosa era cambiato, era stato come se lei mi avesse stregato, con il suo sorriso forse, e all'improvviso ogni mio pensiero era intriso di lei, dei suoi occhi dolci, delle labbra carnose, del suo corpo sinuoso, non potevo smettere di pensare a lei e le mie giornate si erano riempite del mio ritornare compulsivamente ai ricordi d'infanzia che avevo condiviso con lei.
Ci avevo messo un po' a capire che mi ero innamorato di lei, avevo provato a negarmelo con tutte le mie forze, convincendomi che fosse la nostalgia dei miei giorni felici a farmi pensare sempre a lei, perché tutte le volte che da bambino avevo esclamato "questo è il giorno più bello della mia vita", per qualche strana coincidenza, lei era affianco a me e forse era proprio lei a rendere speciali quei giorni.
Quando era tornata nella mia vita, quell'ultimo giorno di vacanza, mi aveva fatto tornare a sorridere e avevo davvero sperato di poter tornare felice come una volta, di certo non credevo che il mio cuore avrebbe perso un battito ogni volta che l'avessi vista anche solo di sfuggita.
Stupidi sentimenti!, urlai dentro di me, mi avevano convinto ad andare da lei per provarle che provavo più di quanto lei credesse, volevo dimostrarle che in realtà l'amavo e invece alla fine ero solo riuscito a farmi dire che per lei non contavo nulla.
Che amara delusione! Mi ero davvero convinto che lei potesse ricambiare.
Fortunatamente non mi ero esposto troppo, tutelando il mio folle amore nei suoi confronti.
È solo una cotta, mi dissi, passerà.
Ma non ero certo di avere ragione e purtroppo non avevo nessuno con cui parlare di quell'argomento, il mio migliore amico era il ragazzo di Sara ed era escluso a priori, tutti gli altri miei amici erano persone simpatiche con cui sapevo di potermi divertire, gente con cui condividere sbronze colossali e parlare di ragazze sexy, ma di certo non mi fidavo di loro, si ubriacavano troppo spesso per pensare anche solo per un secondo che fossero in grado di mantenere un segreto, e se Mattia l'avesse scoperto, beh, non sarebbe stato piacevole.
Il mio cellulare squillò, era Matt.
«Parli del diavolo...» bofonchiai.
«Fede, hai risposto» disse confuso, «non rispondi mai alla prima chiamata».
«La prima chiamata mi serve da sveglia, lo sai, non è colpa mia se chiami a orari improponibili» risposi cercando di non sembrare troppo acido, ero arrabbiato con lui, geloso addirittura, perché lui aveva la ragazza che amavo io e lei, nonostante non ricambiasse i suoi sentimenti, non gli negava nessun bacio.
«Penso che il tuo consiglio fosse giusto» mi ringraziò lui.
«Consiglio? Quale consiglio?» chiesi sorpreso e dubbioso, non sapevo di avergli dato un consiglio, e quando poi?
«Quando hai detto che Sarà non era il mio tipo, che lei non era come me, che era... sì, sai... come dire... beh...» ero certo di non essermi interrotto così tante volte mentre davo questo strano consiglio, lui prese fiato e, dopo un attimo di imbarazzo, aggiunse: «Calda».
Ah.
Non pensavo che lo prendesse come un consiglio, era più che altro un impacciato tentativo di dissuaderlo dal chiederle di tornare insieme.
«Sì, da quando siamo tornati insieme sto osando di più e lei ci sta, ricambia» se la conversazione fosse continuata su quella direzione avrei presto finito col chiudergli il telefono in faccia.
«Interessante» dissi, cercando di non sembrare troppo annoiato e disgustato allo stesso tempo.
«Ho sbagliato tutto con lei la prima volta, ma adesso sarà diverso» disse, non sapevo cosa aggiungere, io speravo che questa volta andasse anche peggio, l'avrei potuta consolare io, ci sapevo fare con le ragazze che piangevano, ma non potevo certo dirglielo.
Ci fu un attimo di silenzio da parte di entrambi, potevo immaginarmelo mordicchiarsi le labbra secche steso sul suo letto gigante e costoso prima di dire con voce seria: «Io la amo, Fede. Non ho mai amato nessuna così».
Fu come se mi avessero accoltellato, avevo sempre saputo che lui provava qualcosa per lei e mi era sempre stato bene, ma adesso i suoi sentimenti erano un ostacolo per i miei.
Era un bel casino.
Mai come in quel momento mi ero sentito in colpa, per tutto quel tempo ero stato con la ragazza che amava ignorando ciò che provava per lei, era stato anche troppo facile mettere da parte le mie preoccupazioni per Mattia per pensare solo a me stesso. Lui era la persona più importante, l'unico al mondo che mi conosceva davvero, l'unico che c'era stato quando avevo bisogno di qualcuno che ascoltasse i miei problemi, l'unico che era a conoscenza delle mie debolezze e della mia pessima situazione familiare.
E io l'avevo tradito.
«Ah» fu l'unica cosa che riuscii a dire, mentre in me si faceva strada la vergogna.
«Ora devo andare, Francesca ha bisogno di me per fisica» si scusò, salutandomi e chiudendo subito dopo il telefono.
Mi lasciai cadere sul materasso cigolante e sospirai, anche Francesca era un bel problema, quella ragazzina viziata in passato era stata più volte una bella scopata, tra noi c'era sempre stata una buona alchimia, ma niente di più, ma se ora Sara fosse venuta a conoscenza di quello non mi avrebbe mai più voluto vedere, mentre io morivo anche in quel momento della voglia di vedere lei.
Nuda o vestita, felice o triste, stanca o piena di energie, sexy o in pigiama, qualunque versione di lei mi sarebbe sembrata perfetta, perché io la amavo.
La amavo da morire, come mai avevo amato nessuna prima, e non mi importava quanto avrei dovuto rischiare per poterla stringere tra le mie braccia davanti a tutti, non mi importava se avrei perso Matt. Avevo sempre sacrificato me stesso per aiutare chi mi stava intorno, nonostante stessi peggio di loro, ma quella volta sarebbe stato diverso, sarei stato egoista e Sara sarebbe stata mia.
Tutte le carte, inoltre, erano a mio favore, Matt si fidava di me e lei non lo amava davvero, spingerla a lasciarlo sarebbe stato un gioco da ragazzi e io sapevo giocare.

Autrice: spero che il capitolo vi piaccia e che non ci siano errori.
Ormai è routine che io mi scusi per il ritardo, ma so che mi perdonerete.... credo 😅.
In ogni caso fatemi sapere se vi è piaciuto nei commenti.
Baci,
-LaBugiarda 💕

Il Migliore Amico Del Mio RagazzoWhere stories live. Discover now