Capitolo 28

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POV Sara

Ero più confusa che mai, il comportamento di Federico mi aveva lasciata completamente senza parole. A scuola aveva chiaramente fatto capire che per lui non ero stata niente di più di una semplice troietta con cui si era divertito, poi veniva in camera mia e pretendeva che io ammettessi di amarlo, non aveva senso. Come se io potessi amarlo, divertente.
Io odiavo quel ragazzo, lo odiavo con tutta me stessa, era convinto di poter fare semplicemente tutto quello che voleva senza doversi pentire di nulla, questo perché Madre Natura lo aveva viziato esageratamente, gli aveva dato bellezza, fascino e carattere e ora sembrava davvero che tutto gli fosse concesso.
"Io ti piaccio" aveva detto con sicurezza, come se si aspettasse che io annuissi senza esitazione, era pazzo, come poteva non capire che lo odiavo?
Okay, forse io stessa avevo creduto di amarlo, ero sola e lui era sempre intorno a me, con quel sorriso smagliante, avevo creduto di potergli ridare la felicità che aveva perso, ma poi lui era stato chiaro, io non ero nessuno, e aveva distrutto il mio cuore.
Il campanello suonò e temetti che fosse nuovamente lui, non sarei riuscita a sopportarlo e non potevo assolutamente permettere che mia madre, rientrata a casa solo pochi minuti prima lo facesse entrare in casa.
«Vado io!» gridai a mia madre, corsi lungo il corridoio e controllai dallo spioncino per vedere chi fosse. Se avessi visto la faccia del moro  avrei detto a mia madre che erano testimoni di Geova e che non avevo aperto per quello, magari avrebbe continuato a suonare per qualche minuto, ma non avrebbe ottenuto alcun risultato, mia madre non avrebbe aperto ai testimoni di Geova. Con mia grande sorpresa, però, ritrovai davanti a me Francesca, aprii la porta esitante, non mi ricordavo di averla invitata a casa, e lei si gettò subito dentro, mi abbracciò forte, quasi soffocandomi e poi andò a salutare mia madre in cucina.
«Ciao Daniela» disse, abbracciando anche lei, mia madre sgranò gli occhi sorpresa e mi guardò in cerca di risposte, ma io ero più confusa di lei. Certo, Francesca era come una sorella e di conseguenza come una seconda figlia per mia madre, sin da piccola aveva sempre passato un sacco di tempo qui, trascinandosi dietro i suoi drammi e le sue gioie, avevo perso il conto di tutte le volte in cui mia madre l'aveva consolata, probabilmente Fra' considerava molto più importante per lei mia madre che la sua, i suoi genitori erano sempre fuori per lavoro e credevano che i soldi bastassero ad ottenere l'affetto dei figli, non avevano capito un cazzo.
«Come mai sei così felice oggi?» domandò mia madre mentre già si affaccendava per trovare qualcosa da offrirle. «Vuoi un bicchiere di succo?» chiese infatti poco dopo aver aperto il frigo.
La bionda scosse la testa e si sedette sulla sedia pia vicina a lei. «Il ragazzo che mi piace mi ha scritto su Facebook» disse con un sorriso a trentadue denti.
«Ma è magnifico, tesoro!» esultò mia madre. «Coca Cola?» Francesca declinò l'offerta.
«Mi ha scritto "ciao" con l'occhiolino! Capite? L'occhiolino!» spiegò con un entusiasmo che arrivava fino alle stelle, mentre iniziava a frugare nella borsa Luis Vuitton per cercare il suo iPhone 7.
«Del tè?» chiese mia madre, la nostra ospite scosse ancora la testa e mia madre si grattò il mento mentre cercava qualcos'altro da offrirle, ormai aveva esaurito le idee, ma per lei era inammissibile che lei non volesse nulla.
«Ecco, ecco, guarda!» disse passandomi il suo cellulare super grande e super sottile in confronto al mio, mi sembrava di tenere in mano una qualche tecnologia aliena e avevo paura di farlo cadere.
Come Francesca mi aveva riferito, il ragazzo le aveva scritto "ciao" e lei le aveva risposto con un "hey" si erano scambiati qualche convenevole circa età e scuola, come se entrambi non sapessero già tutto l'uno dell'altra e alla fine lui le aveva chiesto di uscire.
«Un bicchiere d'acqua?» chiese infine mia madre, con una voce piena di speranza.
«Sì, grazie, muoio di sete» rispose Francesca, mia madre sorrise compiaciuta anche se un po' perplessa dai suoi precedenti rifiuti, versò l'acqua in uno dei bicchieri che aveva comprato da poco e la servì. «Allora Sara hai letto?» mi domandò con impazienza.
Annuii, avrei voluto condividere il suo entusiasmo, ma ero ancora troppo depressa e confusa per ridere e saltare di gioia come lei, ero davvero una pessima amica.
«Ti devo chiedere una cosa, Daniela» disse d'un tratto, mia madre, che aveva ripreso ad occuparsi delle sue faccende, si voltò verso di lei con lo spolverino in mano.
«Dimmi tutto, cara» rispose con la sua solita gentilezza da mamma.
«Oggi mio fratello ha invitato alcuni amici a dormire a casa e tu sai come sono i ragazzi quando passano troppo tempo insieme» fece passare un attimo di silenzio per lasciare a me e mia madre il tempo di annuire con disappunto, troppe ore in compagnia di altri maschi e anche il più santo uomo della terra avrebbe iniziato a comportarsi come un gorilla in preda agli ormoni. «Non volevo restare da sola con loro e speravo di poter dormire qui, se per voi non è un problema» ci supplicò facendo gli occhi da cucciola, mia madre ci pensò su, ma io già sapevo che non sarebbe mai riuscita a dirle di no.
Ed infatti: «E va bene, ti sei portata tutto?» le domandò, la bionda annuí felice e propose subito di ordinare le pizze, mi madre concordò con lei e poi Francesca mi trascinò in camera.
Continuava a sorridere come se le avesse chiesto di sposarla e io non riuscivo proprio a capire perché fosse così esageratamente felice, ma immaginai che fosse colpa del mio malumore e dei miei problemi di cuore.
«Allora, perché sei venuta?» domandai a disagio, non riuscivo a non pensare che Fede era lì con me solo pochi minuti prima e che se lei fosse arrivata qui in quel momento lo avrebbe scoperto a petto nudo nella mia camera. Chissà cosa avrebbe detto.
«Comunicarti la bella notizia» rispose lei con ovvietà, incrociai le braccia e la guardai aspettando una risposta più attendibile, mi avrebbe potuto mandare lo screen e anche la storia della festa non era granché valida, lei adorava stare alle feste che il fratello organizzava con gli amici. «Ti ho vista un po' depressa oggi a scuola, volevo tirarti su il morale» ammise allora sedendosi sul mio letto, «è non esiste modo migliore di pigiama party e alcool per farlo» aggiunse poi, mentre un largo sorriso si allargava sul suo viso.
«Alcool?» domandai stupidamente e lei sfilò dalla borsa una piccola fiaschetta di metallo, come quelle che si vedevano nei film americani, sgranai gli occhi sorpresa e sconvolta allo stesso tempo.
«Vuoi bere?» chiese porgendomela.
«A stomaco vuoto?» risposi scettica, doveva essere un no, ma a lei quella risposta non piacque.
«Non ha senso se non ti ubriachi» chiarii invitandomi a prenderla, così la afferrai e ne assaggia appena un sorso.
«Mia madre se ne accorgerà» dissi esitante, ma nemmeno quella risposta parve soddisfarla e allora capii cosa era venuta a fare: «Vuoi che ti dica perché ero così strana oggi, vero?», lei sorrise divertita.
«Anche» disse vaga, «ma principalmente è perché voglio vederti felice» si strinse nelle spalle.
Le sue intenzioni erano buone ed ero certa di sapermi controllare, non le avrei detto nulla di Federico.
Poggiai la fiaschetta alle labbra trangugiai almeno metà del suo contenuto, dando il via a una notte che il giorno dopo avrei voluto cancellare.

Autrice: ecco il nuovo capitolo.
Come al solito mi scuso per il ritardo e spero che mi possiate perdonare, ma ormai dovreste esservi abituate.
So che questo capitolo non è granché, in pratica vi ho fatto aspettare giorni e giorni per poi pubblicare questa cosa, ma abbiate pietà, vi prego!
In ogni caso spero i aggiornare con più frequenza.
Baci,

-LaBugiarda💕

Il Migliore Amico Del Mio RagazzoTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon