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Lambda aveva tutto sotto controllo. Lo zaino era pronto, i compiti fatti, il letto anche. Almeno, credeva di aver fatto tutto. Ed era fatto seguendo i suoi standard. Era sicuro che la sua compagna di banco non avrebbe detto di no per condividere alcuni libri. Sentì un po' di senso di colpa. Non faceva che chiedere a lei. Sarebbe stato giusto e comprensibile se una mattina si fosse stufata. Ma era sicuro che un giorno, avrebbe trovato il modo di riscattarsi. Per quanto tempo ancora sarebbe dovuto andare avanti così?
Era solo Settembre.
Una sera come un'altra. Lambda aveva accettato con rassegnazione il suo destino. Cercava di fare i suoi soliti calcoli, le sue solite previsioni per contenere i danni. Quanto era probabile che chiamassero proprio lui? Odiava dover parlare di fronte a tutti, anche solo per correggere un compito.
Non era mai una semplice correzione. Lambda cercava di allontanare il pensiero. Non gli bastava che spegnere il computer. Mancavano massimo dieci minuti al tempo solito in cui andava a letto. Era tutto sotto controllo.
"Ciao."
Lambda si guardò intorno. La sua stanza era sempre la solita, niente era stato mosso. Era sempre di fronte al computer, che era sempre acceso.
Chi aveva parlato?
Non aveva fatto in tempo a finire di chiederselo, e iniziò a sentire una strana presenza nella sua mente. Allora capì.
Una voce nella sua testa aveva appena parlato. Lo aveva appena salutato. Di tutte le interazioni che gli erano mai capitate, quella stava già raggiungendo il podio. Fino alle voci poteva starci. Poteva essere un nuovo personaggio per una storia, che la sua mente si divertiva a far parlare così per la stanchezza. Poteva aver riscoperto qualche amico immaginario, perché no. Lo sapeva che lo stress poteva giocargli brutti scherzi. Ma che la suddetta voce arrivasse con un senso di presenza all'interno della sua mente?
Oh no, no, quello era decisamente strano.
Strano, ma affascinante.
Qualcosa gli diceva che aveva davanti un'occasione da non perdere.
"Ciao," rispose infine alla nuova presenza.
Per qualche ragione, non gli sembrava innaturale parlarci. Come se lo avesse già fatto, in passato.
"Chi sei?" provò a chiedere Lambda.
Sentì che la presenza aveva capito la sua domanda, ma non sembrava trovare i mezzi per rispondere. Lambda si accorse che in effetti, aveva posto una domanda difficile anche per una persona normale, e che anche lui avrebbe trovato difficoltà a rispondere. O forse, poteva esserci un'altra spiegazione.
"Non riesci a parlare? Va bene così, arriveremo anche a quello," gli disse Lambda.
Stava dando per scontato che quella presenza potesse davvero evolvere, che potesse parlare ed essere un suo pari. O che fosse davvero qualcosa di umano, una persona.
A Lambda, sembrava solo un esperimento che non avrebbe mai lasciato la sua mente.
"Facciamo così," continuò Lambda, "io ora devo andarmene a dormire, ma tu, potresti rimanere?"
Lambda si mise quasi a ridere. Adesso si metteva a dare ascolto alle voci nella sua testa. Come se potessero avere una valenza, come se fossero reali. Non era pazzo, di questo ne era sicuro.
-
Il suono della sveglia lo costrinse ad aprire gli occhi. Pur facendo fatica a mettere a fuoco i contorni della sua stanza, alzandosi, Lambda si rese conto che la presenza era sempre lì. Sempre la solita, strana presenza che a quanto sembrava, lo aveva ascoltato.
Le cose sarebbero diventate ancora più strane per Lambda nei giorni successivi. La presenza non lo lasciava mai, ovunque si trovasse. Osservava e imparava. Ascoltava le lezioni a cui Lambda era costretto ad andare, i discorsi delle persone intorno a lui, e come rispondeva.La presenza non giudicava, non si intrometteva, sembrava del tutto devota allo studio silenzioso di quel nuovo mondo.
"Ciao," gli diceva Lambda ogni giorno, "anche oggi sei qui eh?"
La presenza imparava nomi, persone, e fatti. Imparava le risposte e gli atteggiamenti più comuni che mostravano le persone esterne. Più di tutti, osservava Lambda.
"Oggi dobbiamo andare da quelli lì," gli aveva detto Lambda. "Spero che vada bene. Cercherò di non parlare molto."
In quell'occasione, la presenza sentì le prime urla. La presenza imparò a parlare.
"Non la ascoltare. Non sa di cosa sta parlando."
2 era ufficialmente nato.
E se 2 aveva imparato qualcosa in quel suo lungo periodo di mutismo e osservazione, era che doveva tutto a Lambda. Non avrebbe permesso che qualcuno lo trattasse in quel modo, non più.
2 capì di essere stato creato per proteggere Lambda.

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