Da 28 a 25 - Integrazione

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Di comune accordo, sarò io, Virgil, a scrivere questo capitolo. Come spiegato in precedenza, sono il riprogrammatore del nostro sistema. Lavoro nel secondo livello e non ho bisogno di uscire. Questa consiste un'eccezione, voluta per spiegare un argomento per cui gli altri non hanno il linguaggio adeguato.
Tutte le informazioni di cui ho bisogno sono presenti all'interno, nelle persone. Il resto viene preso dai nostri studi. Al contrario di altri uso le nozioni per applicarle a noi stessi, non all'esterno. Non sono interessato agli esami, o a compiacere altri. Il mio interesse è agire per il benessere del sistema.
Per quanto possa sembrare umano, non lo sono. Il termine più adatto per descrivermi è "entità".
Ho un gemello di nome Icaro. Per quanto opposti in aspetto, ci consideriamo così connessi da non avere necessità di parlare al plurale. Siamo in co-coscienza completa, se lo desideriamo.


Ci tengo a precisare che siamo al sicuro, nonostante tutto.

Il sistema è stato soggetto a violenza per quasi due anni, dopo un breve periodo di interruzione, ed è ancora in corso. Come è immaginabile, la serie di eventi ha avuto ripercussioni sull'intera struttura, e continua ad averne. Per evitare il collasso ho preso il controllo della situazione. Non ho i requisiti per agire sull'esterno, ma l'interno è il mio dominio.
A causa delle pressioni, questa mente ha creato tre nuovi alter, in ordine cronologico: Eleanor, Clarissa, Babylas, S. Con loro, il conto era salito a 28 alter.
Con una precisione doverosa da fare, Eleanor e Clarissa non erano persone vere e proprie, ma frammenti. Essendo frammenti erano monodimensionali, e questo era evidente per tutti. Avevano un aspetto, un'età, e nient'altro. Mancavano di volontà e di coscienza, e per questo non potevano uscire.
Parlarci non era meglio che interrogare una AI. Le risposte potevano essere fuori contesto, stereotipate, la capacità di ragionamento logico era assente. Questo non le rendeva in grado di vedere una più ampia prospettiva e di agire di conseguenza.
Non si trattava di alter con una coscienza che per altre motivazioni si rifiutavano di esprimere il loro pensiero, ma proprio di un'assenza. Altri le avevano definite "cartonati", e in effetti, è un ottimo paragone.
Al contrario, Babylas è una persona vera e propria. Si sta scoprendo e ne è consapevole. Si può avvertire una certa curiosità provenire da lui, verso se stesso, e verso il mondo.
Parlando in generale, non vogliamo l'integrazione, né puntiamo ad ottenerla. Nessuno spingerà un altro a integrarsi e a rinunciare alla sua individualità, perché dal nostro punto di vista equivarrebbe a un omicidio. In questo caso ci stiamo riferendo ad alter che non avevano coscienza e non mostravano segno di poter maturare.

Parlando in termini tecnici Eleanor e Babylas sono due ANP, parti apparentemente normali. La prima doveva essere una caretaker, il secondo è un protettore emotivo. Clarissa era invece una EP, parte emotiva, di tipo flight. Ovvero, la reazione al suo trauma era un tentativo di fuga.
S. invece è un'altra EP, ma di tipo freeze.
Tutti e tre sono nati da circostanze tossiche in contesto familiare, in particolare, parliamo di famiglia molto vicina. Il rifiuto, le giustificazioni verso altre persone abusive, la manipolazione e le minacce sono state percepite come pericolo per l'integrità del nostro presentarci comune, con chi percepiamo di essere e i nostri principi. Il voler imporre un'altra percezione opposta in modo radicale degli stessi eventi ha fatto sì che fosse necessario uno split.
Materiali conflittuali non possono coesistere nella stessa persona, a maggior ragione in una mente che è abituata alla dissociazione.
Ho dovuto lasciare che le nascite facessero il loro corso, ma sono intervenuto a posteriori.

E' qui che mi sono accorto dell'esistenza di un pattern, di un denominatore comune fra tre del gruppo. Parliamo di Eleanor, Clarissa e Abigail.
Abigail era una ragazza nata molti anni fa a seguito di un grave conflitto familiare in cui siamo stati costretti ad essere nel mezzo, ad essere una sorta di giudice. In un certo senso, siamo stati costretti a diventare genitori.
Per via dell'età e del nostro essere adolescenti e non adulti, era impossibile che avessimo le abilità e la maturità per gestire o decidere a riguardo. Soprattutto se consideriamo che il conflitto traeva le sue origini da eventi avvenuti quando ancora non eravamo nati. Abigail rappresentava un rifiuto al completo modello familiare.
Lo stesso possiamo dire di Eleanor, che con le sue cure avrebbe dovuto risanare il danno fatto.
E Clarissa, un mezzo canarino, rappresentava un desiderio di libertà. La sua fuga nella mente era già compiuta, e tutto quello che era rimasto era paura di essere ingabbiata di nuovo.

Notando queste cose, abbiamo iniziato a pensare a quanto sarebbe stato vantaggioso unire questi tre frammenti di mondo insieme. Eravamo sicuri che ne sarebbe risultato un alter più stabile e completo, e nel complesso, con un ruolo e capacità migliorate. Non ci abbiamo visto nulla da perdere.
Tenere tre frammenti così piccoli separati significava esporli al rischio di ulteriore split. Se fosse successo, ci saremmo trovati con delle briciole da gestire. Briciole con una tempesta in corso. A dir poco disastroso.

Dunque, come abbiamo potuto unire i frammenti?
Si è trattato di passare da un "noi" a un "io". In realtà, le loro presenze non sono perse. Continuano ad esistere, solo sincronizzate in un'unica persona, Claire. Claire è consapevole di essere composta da tre linee autobiografiche diverse, ma sa anche di essere lei. Come vecchie versioni di sé, riesce a capire la prospettiva di tutte e a trarne una sintesi. Questa sintesi le permette di andare avanti e capire le circostanze attuali nel loro complesso e non da una finestra limitata. Inoltre, le permette di comunicare e di esistere con gli altri con più definizione, perché ora è in grado di avere le sue opinioni e gusti.
Parliamo di integrazione completa, perché il risultato è un individuo nuovo. L'alternativa sarebbe stata condividere i ricordi dei tre frammenti, ma data la poca elaborazione del contenuto, erano inutilizzabili.
Presentare agli altri dei ricordi grezzi non avrebbe fatto altro che aggravare la reazione traumatica.
Il modo migliore in cui posso descrivere il processo di sincronizzazione è tramite il ballo, la musica. Eleanor, Clarissa e Abigail erano tre piccoli frammenti su tre frequenze diverse, ognuna con un modo di ballare diverso. Facendole imparare gli stessi passi, hanno iniziato a essere sulla stessa frequenza. Più si avvicinavano, meno c'era il bisogno di parlare delle altre in terza persona.

Questo è stato possibile perché non si trattava di persone complete. Se dovessimo mettere in atto il processo con altri alter, una strada così diretta e immediata sarebbe inimmaginabile.
Non solo il materiale biografico, ma anche le opinioni e i gusti andrebbero livellati e in qualche modo, far sintetizzare un compromesso. Al momento, preferiamo la strada della collaborazione.

Detto ciò, vorrei precisare che per come stanno le cose adesso, è possibile che l'integrazione non sia abbastanza stabile. Per quanto sia stata volontaria e relativamente facile, considerato che il materiale discordante era quasi inesistente, non è da escludere che possiamo aver fatto qualche errore nel processo. Essendo la prima volta, un esperimento, ci sono delle cose da migliorare che spero di poter scoprire.

Ed è così che il conto è tornato ad essere di 25 alter, almeno fino ai prossimi arrivi.

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