Relazioni?

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{Piccola nota: in questo capitolo parliamo di una persona spiacevole. Non si tratta di nessuno di coloro che ci hanno contattato su questa piattaforma, bensì di una totalmente esterna e riguardante altri argomenti.
Siamo sempre aperti a rispondere a domande e ci fa piacere parlare con tutti!}

Se già gestire una vita sociale risulta difficile per molte persone, gestirla come collettivo porta a delle problematiche non indifferenti. E' evidente che è impossibile averne una per 24 persone diverse, e la condivisione è l'unico modo per riuscire ad accontentare tutti.
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Considerando l'anonimato garantito dai social media e similari, online è molto più facile che parliamo di chi siamo in modo evidente.
Altrimenti, ben pochi sanno e sapranno mai della nostra esistenza.
Siamo nati per rimanere nascosti, per non farci notare, e molti di noi non gradiscono e farebbero qualunque cosa per non attirare l'attenzione, e questo complica molto la grande decisione del: a chi dobbiamo dire di noi?
La notte sembrerebbe favorire le discussioni migliori. Nel silenzio della camera, prima di dormire.
"Non mi sembra una buona idea," Epsilon aveva incrociato le braccia e alzato un sopracciglio. "Dobbiamo proprio?"
"Ma dai, immagina come sarebbe però," gli aveva risposto Sigma.
L'immagine di Sigma che parlava con l'esterna si era formata nella mente in quel momento, perché vedessero tutti. Sigma si era girato verso Epsilon, speranzoso
"Lo sai bene che non andrà così," aveva sospirato. "Stai dimenticando un bel po' d'ansia."
Si era formata allora l'immagine di Epsilon che conduceva i bambini verso l'interno della mente. Epsilon aveva sospirato, e con un po' di forza, aveva interrotto la proiezione.
"Non funzionerà," aveva commentato
"E dai," gli aveva risposto Sigma
"Io dico di no," aveva aggiunto 13
"In effetti sarebbe giusto dirglielo, ci conosce da tanto," si era intromesso Lambda. "E teoricamente, ha già parlato con qualcuno di noi," aveva continuato, rivolgendosi a Theta.
E Theta aveva accennato una smorfia che doveva essere simile a un sorriso. Gli altri riuscivano a percepire il suo divertimento
"Quello è vero," aveva ammesso Epsilon. "Va bene, fate come volete," aveva aggiunto, dopo un breve silenzio.
"Io non sono contrario invece," era intervenuto 2, mandando la sensazione che se qualcosa fosse andato storto, se ne sarebbe occupato lui.
"Seguite me," aveva detto Lambda, "e cercate di non preoccuparvi."
Esporci il più delle volte ci fa sentire come se avessero scoperto il nostro segreto più grande, come se questo enorme meccanismo che ci tiene insieme e ci ha garantito di continuare a vivere ci venisse tolto all'improvviso. Come se non potessimo più difenderci. Una sensazione così spiacevole che fa desiderare la fuga più di ogni altra cosa.
"Non avresti dovuto dirlo!" e "Lo sai come andrà a finire!" uniti alla sensazione di un pericolo imminente sono tra le frasi più comuni che 13 e altre identità più piccole hanno urlato in situazioni del genere. Ma dall'altra parte, ognuno di noi ha il bisogno variabile di essere riconosciuto e di socializzare.
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Il compromesso più evidente è che facciamo finta di essere una persona sola. Ci allineiamo a questa figura che risponde al nome del corpo, una media di tutti i nostri gusti e le nostre inclinazioni. Non ci saranno incongruenze nello stile di scrittura, niente pareri personali, niente. "Quindi adesso devo dire che mi piace il tè eh?" aveva detto Lambda, infastidito. "Non potevi non farlo?"
"Solo quei due che ti ho detto, il resto no," gli aveva risposto Sigma. "Dai, è solo un po' di tè, lo bevevamo anche quando eravamo piccoli."
"Bisognerebbe vedere chi lo beveva," aveva obiettato di nuovo Lambda.
Non è comunque strano," aveva continuato Sigma ridendo, "se capisci cosa intendo."
Nell'eventualità in cui invece qualcuno ci conosca, tutta la finzione viene a mancare, e lasciamo che parli chi più ne ha voglia, o chi per qualche motivo si trova ad usare il corpo in quel momento.
Ci siamo dati la regola di firmare ogni messaggio o simili prima di iniziare una conversazione. Non farlo per noi è un continuare a nascondersi e una mancanza di fiducia verso l'interlocutore. Darci il cambio in questo caso diventa solo un modo per fare amicizia, vengono meno i ruoli a cui siamo destinati.
"Guarda, ci ha scritto di nuovo lei," aveva detto Lambda, osservando l'anteprima del messaggio.
Si poteva sentire un leggero senso di apprensione. Nessuno si faceva avanti. Da altri la sensazione di un blocco, l'espressione del loro non essere disponibili.
"Non hai voglia di rispondere, vero?" gli aveva risposto Sigma. Gli era bastato percepire cosa stesse provando Lambda per capire.
"Dai, fai fare a me," aveva continuato Sigma, prendendo il controllo del corpo, "cosa ci vuole."
Non è vero che il DID non porta con sé consapevolezza, anche se è quello che i media e le rappresentazioni più popolari vogliono far credere. Perdita di informazioni non equivale per forza a totale ignoranza, o a salti nel tempo. Piuttosto, equivale a strani giri di informazioni.
"Ci ho parlato, ma quello mi inquieta!" aveva esclamato Epsilon.
Era agitato, nascosto all'interno della mente. Sigma si era subito avvicinato, avvertendo che qualcosa non andava. Epsilon gli aveva già comunicato di chi si trattasse.
"Oh, quello con cui stavo parlando," gli aveva risposto Sigma.
Con il pensiero, Sigma gli aveva fatto richiesta di continuare, e di condividere con lui i dettagli di quei messaggi. Avrebbe potuto leggerli, ma questa era la strada più veloce.
Quello che si era trovato davanti non lo convinceva. Quella persona aveva passato qualche limite che non avrebbe dovuto. Aveva notato che fosse strana, ma non si aspettava che continuasse dopo che aveva cercato di fargli notare che forse non era il caso.
La notizia era arrivata a Lambda, che si era messo ad ascoltare la trasmissione poco distante. Come aveva iniziato a intendere chi fosse il soggetto, si era messo in allarme.
Erano tutti sempre più perplessi. Lambda aveva così mandato un segnale a 2. 2 era arrivato subito, e gli erano bastati pochi secondi per capire e per decidere. Era compito suo ristabilire l'ordine, e al più presto.
"Ci parlerò io," si era limitato a dire, "questo non è un comportamento accettabile."
"Oh, 2 che si arrabbia?" aveva detto Sigma.
"Non lo sono. Riporto solo l'ordine," aveva risposto 2. "Appena scrive, chiamatemi."
"Grazie," aveva detto Epsilon.
"È per il bene di tutti." 

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