La molteplicità è caotica

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Questa sarà più una riflessione che un capitolo vero e proprio. Niente paura! Stiamo lavorando anche a qualcosa di corposo. Sono stati alcuni eventi di questo ultimo periodo a portarci al bisogno di esternare alcuni pensieri, e forse potrà risultare un elaborato un po' sconclusionato.

La molteplicità è caotica.
Da quanto si vede in ciò che è disponibile online, spesso viene fuori un'immagine molto chiara e definita di un sistema e degli alter. Tutto sembra preciso e stabile. Ecco, la chiave è nel verbo: sembra.
Essere un sistema porta delle sfide particolari, e il bilancio tra la riservatezza e l'apertura è uno di questi. Non è solo questione di fare una confidenza o avere fiducia ma anche di che immagine di sé passare e come farlo. Entrambe le linee non scampano al rischio di critica. Dare un peso alle parole è difficile e spesso ci si dimentica della complessità di ogni essere umano con cui abbiamo a che fare.
In ogni caso, per facilitare tutti ogni sistema tiene in qualche modo a presentare le cose in modo più coerente possibile.
Ma come detto sopra, la molteplicità è caotica.
A volte è impossibile dire che ci sia al controllo, perché, come, e cosa sta succedendo nel resto. E più il numero cresce, più le informazioni perse nel mezzo aumentano. Nessun essere umano sarebbe in grado di stare dietro a così tanti eventi e organizzare una vita nello stesso tempo. E di conseguenza, a volte avere senso è uno standard troppo elevato. Un sistema sarà pieno di contraddizioni, di deduzioni errate, di informazioni errate su età, nomi, luoghi e fenomeni che non riesce a spiegare. Proprio perché niente si presenta in modo immediato.
Il punto è: è davvero utile cercare di tenere tutto sotto controllo?

Il fulcro è proteggere la persona nel complesso da se stessa e da ciò che c'è fuori. E proprio per questo arrivare a rispondere a tanti perché e a tante domande è quasi impossibile. Certi meccanismi e certe cose sono così... perché sono così. E forse, non ha nemmeno senso cercare di risolvere tutto. Finché funziona e la guarigione continua, fissarsi sul perché le cose si presentano come sono diventa superfluo.
Nessuno ha bisogno di sapere perché ogni singolo alter è in quel modo esatto e come, perché la cosa si riflette nel suo ruolo nel sistema. Certo, fa piacere conoscersi, ma se alcune caratteristiche sono assenti o carenti, non ha alla fine troppa importanza.
Soprattutto se consideriamo che certi meccanismi non sono sotto il controllo del sistema. Questo sembra confondere alcuni, perché è difficile immaginare come il cervello possa manifestarsi in modi tanto concreti e involontari. Eppure lo fa. Perché? La nostra risposta vale tanto quella di chiunque.
Lo stesso evento di integrazione o dormancy può essere tradotto in infiniti modi a seconda del sistema in esame. E vale anche per alter dalle funzioni simili. Ogni cosa è tanto radicata nella storia personale che analizzarle fino al dettaglio diventa quasi più un gioco fine a se stesso che una vera utilità.

Avere a che fare con un multiplo non è semplice, ma non deve nemmeno diventare una sorta di caccia all'incoerenza. Ce ne saranno e non poche. Ciò che sembra vero il giorno dopo non lo sarà più e viceversa, alcune cose troveranno risposta certa, altre no.
E secondo noi, va bene così.

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