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“Come so che sei
davvero tu? E non
una bella menzogna”

Untitled- Marracash

Il lieve sole di settembre entrò di soppiatto in casa della mora, illuminando la sua stanza e inevitabilmente svegliandola. Si guardò attorno, la testa le faceva male e ricordava poco di quella serata.

Si alzò scese dal letto e decise di farsi una doccia veloce, dopo essersi rivestita andò in cucina dove fece colazione.
Il silenzio venne interrotto dal campanello, Ginevra si alzò lentamente e andò ad aprire. E si stupì quando quei occhi scuri, la guardarono felici.
-ciao Fabio- sussurrò quasi spostandosi di lato per permettere al moro di entrare. Il ragazzo alzò una piccola busta di carta e sorrise, Ginevra era confusa -cos'è?- chiese una volta che il ragazzo entrò in casa -sono delle brioche, visto che ho passato tutta la notte sveglio, e soprattutto ho fumato un po'. Ho deciso di far passare la fame chimica così.- sorrise alzando le spalle -ah bene- rispose sentendosi un po' a disagio -ma sicuro che non hai voglia di dormire?- chiese -mmh..per il momento non penso- sorrise -che dici, facciamo colazione o no? Sto morendo di fame- rise, Ginevra indicò il tavolo bianco dietro al ragazzo e si sedettero -vuoi un caffè?- chiese mentre Fabio addentò il primo pezzo della brioche -volentieri- fece l'occhiolino, quella mattina Fabio gli parse particolarmente felice, era colpa di ciò che aveva fumato durante la notte?

Fecero colazione assieme, parlarono piacevolmente. Ginevra ebbe modo di aprirsi, parlando della sua vita di prima, dal suo posto di provenienza e tutto ciò che era legato ad esso. Fabio rimase ad ascoltare, interessato alla vita di quella ragazza -sei il primo a cui racconto tutte queste cose- rise -immagino, ti vedo spaesata- rispose lui sorridendo mentre posava la tazzina di caffè vuota nel piattino -però...una cosa mi è rimasta impressa, tu non hai fatto niente di ciò che solitamente io ho sempre fatto.- disse Fabio abbastanza sorpreso -il fatto di fumare? Ne stai facendo una strage, sono quasi da una settimana qua. E ne parli come se fosse una cosa vitale- rise -beh per me lo è- rise -dopo vuoi provare?- chiese, Ginevra rimase interdetta, doveva lasciarsi andare? -avanti, siamo solo io e te. Che dici?- sorrise - solo perché la tua bellissima faccia da schiaffi è l'unica di cui mi posso fidare- rise -lo so che sono bellissimo- sorrise -ma comunque ti ringrazio- rispose ridendo

Si spostarono sul divano, continuando a parlare, Ginevra notò che Fabio era stanco, i suoi occhi erano stanchi e bisognosi di chiudersi -Fabio, dopo facciamo tutto quello che ti pare...ma ti prego, riposati- rise, lui sorrise e si appoggiò sulle gambe -con comodo eh- sorrise Ginevra -volentieri- disse ormai con la voce impastata dal sonno.

Lei posò le mani fra i suoi capelli ricci, morbidi, e guardò il moro addormentarsi. Era una delle cosa più tenere che avesse mai visto.

[...]
Fabio aprì gli occhi e si rese conto di non essere a casa sua, si mise a sedere e cercò la ragazza mediterranea che in quel momento sembrava essere scomparsa. -Ginevra...?- chiese alzandosi in piedi -sì?- rispose l'altra ragazza affacciandosi dalla cucina -ma che fai?- chiese avvicinandosi alla cucina -sto cucinando- sorrise -ti sei addormentato e ormai sono quasi le due- rise mentre mescolava la pasta che aveva appena calato
-ah, capisco... scusami- disse il ragazzo portando una mano dietro la testa imbarazzato -non ti preoccupare, lo avevi detto che non avevi dormito- rise
-io vado un attimo a casa...prendo la roba e scendo- disse allontanandosi da lei -ma sei proprio sicuro?- rispose lei -tranquilla, non lo dirò a nessuno- rise aprendo la porta per poi uscire.

Fabio entrò in casa sua, era rimasta come l'aveva lasciata, in disordine e con gli oggetti che doveva prendere sul tavolo.
Li prese e velocemente ritornò al piano di sotto. La porta suonò, Ginevra andò ad aprire e vide nuovamente Fabio -hai preso tutto?- chiese sorridendo -sì, direi di si- disse entrando -comunque è pronto...vieni?- chiese avvicinandosi al tavolo -sì, arrivo- disse posando gli oggetti su una mensola.

[...]
-dai, prendi- disse passandogli la canna che aveva acceso -mmh..non so...- disse guardando l'oggetto senza sapere che cosa fare - dai, prova, hai visto? Non succede niente- sorrise e la ragazza la prese, se la portò alle labbra e fece un tiro, Fabio rimase in silenzio e vide che ne fece un altro -com'è?- chiese quando gliela ripassò nuovamente -mi piace- sorrise -vedi- rise mentre se la portò nuovamente alle labbra.

Un cellulare iniziò a squillare, i due iniziarono a cercare il cellulare di Fabio e  appena lui riuscì a trovarlo rispose al suo amico. -non lo so fra, adesso chiedo- disse e si spostò il cellulare di poco dall'orecchio -vuole venire qua, posso farli venire da te?- chiese -oh...va bene- rispose Ginevra -sicura?- chiese -certo- sorrise e Fabio si riportò il cellulare all'orecchio.
-va bene Bro, ci vediamo tra poco- continuò mentre chiudeva la chiamata.

Untitled|| MarracashWhere stories live. Discover now