ventotto

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-Martina, non lo capisci? Non ero accanto a lei mentre stava morendo, è morta dissanguata e sola. Cazzo!- urlai in preda alla disperazione, portando le mani tra i capelli ricci scombinati -ma non puoi dare colpa a tua figlia! Cazzo ma ti senti? Stai dando colpe ad una bambina che non ha fatto nulla, e sicuramente l'ultima cosa che avrebbe voluto è uccidere la persona che le ha dato la vita. Fabio, ma sei un coglione o cosa?!- urlò di risposta la mora, alterata quanto me.

-non me la dovrei prendere con lei? Dico, ma mi senti quando parlo? E' morta dissanguata, capisci? Per una complicazione del parto, il parto Martina!- risposi -non sono stupida, ho capito.- rispose lei innervosita e continuai -una cosa che io non ho mai voluto, per colpa di una persona che non ho mai desiderato! Se non fosse stata incinta, sicuramente sarebbe stata bene, sicuramente non sarebbe morta!- Martina mi guardò -ma lo capisci, che se non fosse stata incinta infatti, non sareste mai venuti qua! E lei probabilmente sarebbe morta altrove, senza nessuno che avrebbe almeno provata ad aiutarla, madonna Fabio, ma come cazzo ragioni!- urlò di risposta -e con queste supposizioni non vai da nessuna parte, capito?- disse, in quello stesso momento entrò Diego -smettetela di urlare, cazzo vi si sente dal corridoio!- disse il moro -che cazzo me ne frega! Senti quello che dice, ti prego.- disse Martina guardando il fidanzato per poi indicarmi -io con quella bambina, a casa, non ci torno!- dissi deciso -Fabio, dai è tua figlia!- disse Diego sorpreso dalla mia reazione -non me ne frega un cazzo.- dissi avvicinandomi alla porta -non puoi lasciarla qua!- urlò Martina raggiungendomi ad ampi passi -visto che te ci tieni tanto, perché non l'adotti tu?- dissi uscendo dalla porta, dirigendomi agli uffici -Fabio! Porca troia, dove vai?!- urlò Martina.

[...]

-dove devo firmare?- chiesi guardando la graziosa infermiera davanti a me -Signor Rizzo, mi stia a sentire...prima che le dia le carte...- disse -non voglio sentire nulla, ho già subito troppe stronzate, sia da voi che dalla amica della mia ragazza. Mi dia ste carte e la finiamo qua.- dissi, la ragazza mi porse dei fogli -ecco, firmi, qui, qui e qui.- disse indicandomi degli spazi vuoti. Lanciai uno sguardo alla bambina che era nella culla non molto distante da me.

Non guardarmi così, non fare gli occhioni dolci, non attacca con me. Certo, hai gli stessi occhi di tua madre, maledizione. Maledetta te che hai portato via l'unica donna che mi era entrata in testa. Inutile che fai la tenera, non attacca. Non ti voglio, non voglio soffrire ancora. Starai meglio, sicuro, con gente che ti vorrà bene. Sì, basta che stai lontana da me.

-ecco, ecco a voi.- dissi spostando le carte indietro -signor Rizzo...- riprese la ragazza -buona giornata, e grazie per prendervi cura di...lei.- dissi uscendo. Davanti a me trovai Martina e Diego, la ragazza aveva gli occhi infuocati, mi odiava, glielo leggevo negli occhi. Ma niente avrebbe cambiato la mie idee. -l'hai fatto davvero, eh stronzo.- disse, dopo qualche secondo di silenzio -per me può tranquillamente accollarsi a qualche altra persona.- dissi allontanandomi dai due -ma sei serio?!- urlò, mi fermai, mi girai -sì, vai Martina, incazzati. Incazzati, perché quel piccolo essere ha distrutto la mia vita, ha ucciso la persona che amavo, avanti urla, incazzati. Spacca tutto, pensi che non sappia come reagisci? Fallo anche per me, la mia dignità è andata a farsi fottere da mesi. Non ho nulla più da perdere, avanti.- dissi -hai fatto perdere ad una bambina i suoi genitori! Le hai tolto l'unica persona che la legava alla madre! Sei un uomo di merda, cazzo.- disse Martina cercandosi di avventarsi su di me, ma Diego glielo impedì -lasciami, che tanto siamo già in ospedale!- disse la mora -buona giornata anche a voi.- dissi andando verso l'uscita.

Aria, aria fresca prese possesso del mio corpo, tirai un sospiro, e presi una sigaretta dalla tasca -frate.- disse una voce a me conosciuta -Cosimo...- dissi sorpreso dalla sua presenza qua. -dobbiamo parlare.- disse il guercio con sguardo serio. Cos'altro era successo?

Untitled|| MarracashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora