tredici

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La mattina dopo la mora si svegliò, sentendo ancora il calore del petto del moro, sorrise. Era stata la prima notte più bella che avesse potuto passare.

Era completamente innamorata, e se ne stava accorgendo solo ora. Fabio iniziò a muoversi, la mora si girò lentamente e attese che il ragazzo aprisse gli occhi, nel frattempo si perse a guardarlo. Si chiedeva come faceva uno come lui a stare con una come lei, erano l'esatto opposto, era così vero il detto "gli opposti si attraggono"? Questo lei non lo sapeva, ma in quel momento, in quella circostanza le sembrava proprio di sì.

Fabio aprì gli occhi, e la prima cosa che fece fu guardare la ragazza che era ancora al suo fianco, non era mai successo. Era raro che capitasse, solitamente o lui o lei, la mattina dopo si rivestivano per andarsene e dimenticarsi di quella nottata passata assieme, quella notte, lui non voleva dimenticarla. E non l'avrebbe fatto.

-buongiorno.- disse la ragazza accarezzando il volto del moro, che come risposta lasciò un bacio a stampo sulle labbra rosee della mora. -andiamo a fare colazione?- chiese la ragazza -ho fame.- rise poi, Fabio sorrise e annuì -aspetta, adesso andiamo.- disse mentre si stiracchiava nel letto. Ginevra lo guardava ammaliata, e anche in quel momento si rese conto che era innamorata più di quanto immaginasse.

-dai, andiamo?- chiese alzandosi e mettendosi a sedere sul letto -Fabio- rise la mora -dovrei andarmi a cambiare- disse posando il lenzuolo bianco sul suo corpo ancora nudo -mmh...va bene- rise l'alto mentre si rivestiva -vai pure, ti aspetto giù- sorrise Fabio.

[...]
Appena entrò in casa sua, un profumo di caffè si era espanso per le stanze, chiaro segno che Diego e Martina erano svegli -buongiorno- disse Ginevra entrando timidamente in cucina -cazzo finalmente, com'è andata?- chiese interessata la mora mentre versava dentro ad una tazzina il caffè -molto bene direi...- rise Ginevra sapendo che molto presto la ragazza avrebbe dato di matto -lo...lo avete fatto?- chiese stupita, la mora annuì e lei rimase seria.

Era insolito da parte sua.
-Martina che hai?- chiese -Gin, il problema principale è il fatto che non capisci che ti vuole usare, si vede...- disse -no, Marti, dai. Non lo conosci- rispose ferita da quelle accuse rivolte al ragazzo che tanto amava -pensaci bene prima ti dice di no, poi ti dice di sì...insomma- cercò di farle capire -no, non è cosi- disse per poi andare nella sua stanza e cercare qualcosa da mettere.

Si chiedeva per quale motivo Martina ce l'avesse così tanto con Fabio. Lo conosceva già? O lo conosceva solo di vista come sembrava. Doveva capire questa cosa, ma Ginevra era convinta, era sicura che non avesse mai avuto alcun tipo di scontro con Fabio. È sempre stata molto attenta a questa cosa, o forse semplicemente non si fidava di lui? Era l'unica soluzione con un senso.

Dopo aver salutato i due ragazzi scese al piano di sotto e chiamò Fabio. E finalmente assieme andarono a fare colazione.

[...]
-Ginevra, vorrei parlarti- disse Fabio leggermente nervoso e posando una mano su quella candida della ragazza.
-di cosa mi devi parlare?- chiese la ragazza posando il cucchiaino affianco alla sua tazzina.
-so che sembra strano, nonostante tutto quello che è successo tra di noi. Ma volevo chiederti se a te, andava di stare assieme a me...cioè...non so se hai capito- disse facendo poi una piccola risata nervosa, Ginevra senti una forte sensazione passarle per il petto. E per qualche momento pensò che si stesse per sentire male.

Pensò che fossero assurde quelle sensazioni che sentiva, soltanto con lui.

-sì ho capito Fabio, e davvero, era inutile che me lo chiedessi- rise -certo che si- sorrise intrecciando le dita a quelle del moro, Fabio si sentì al settimo cielo.
-ti amo Ginevra...- sorrise per poi alzarsi in piedi e lasciare sulle labbra della ragazza un dolce bacio che in poco tempo e per qualche istante la spedì in paradiso.

Untitled|| MarracashWhere stories live. Discover now