dodici

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« Il mio respiro che si accorcia, ora so che sei davvero tu. E qualcosa resterà»

Untitled- Marracash

Usciti dal quel piccolo ma accogliente ristorante camminarono per le vie vuote di Milano.
Era bello per Fabio, poter camminare mano nella mano con la persona che amava. Perché sì, in quelle ore passate assieme si era reso conto di amare quella ragazza più di quanto pensasse. E quale momento migliore per evitare i famigerati fan, nella loro disperata ricerca di una foto, se non durante la notte?

-Fabio, torniamo a casa?- chiese la ragazza sorridendo leggermente e accusando la stanchezza di tutta la serata -va bene, andiamo- disse il moro trascinando la ragazza verso la sua Audi.

[...]
Entrarono all'interno dell'ascensore -posso stare da te?- chiese Ginevra prima che Fabio potesse schiacciare il quarto piano, per portarla a casa -vuoi?- chiese -si- rispose sorridendo dolcemente, Fabio sorrise e premette il numero prima.

Arrivati davanti alla porta, Ginevra posò la testa sul braccio del ragazzo, e ammirò i tratti mediterranei del moro.
Era ormai completamente assorta ad ammirarlo, che quasi neanche si era accorta che Fabio la stava trascinando all'interno. -ehi, tutto okay?- chiese ridacchiando vedendo la ragazza assorta - si, scusa- rispose ridendo e raggiungendo il ragazzo.

Si sedettero sul divano e la ragazza chiuse gli occhi distrutta -ehi, bimba, se sei stanca ti porto in camera..basta dirlo- rise smuovendola leggermente -mmh...- rispose riaprendo gli occhi -andiamo dai- disse sorridendo dolcemente a quella vista -va bene..
- rispose la ragazza sussurrando e alzandosi svogliatamente in piedi.

Arrivarono nella stanza di Fabio, Ginevra si sedette sul letto, mentre Fabio aprì uno dei numerosi cassetti del suo comò. Prendendo una maglietta che potesse starle. -tieni- disse porgendole la maglia -se ti serve qualcosa sono di là- sorrise -Fabio...- sussurrò -puoi rimanere? Per favore...- supplicò il ragazzo con gli occhi dolci -sicura...?- chiese interdetto -sì, ti prego- rispose -va bene, cambiati, quando hai fatto...dimmelo- rispose il moro sorprendendosi di ciò che aveva appena detto.

Non che non rispettasse il genere femminile, nonostante nella sua famiglia erano in maggioranza gli uomini, la madre, una donna dal carattere forte e puramente siciliano, gli aveva insegnato il rispetto verso le donne, e nonostante poi la sua vita lo avesse portato verso un certo tipo di donne, aveva sempre portato rispetto. Ma solitamente, quando portava una ragazza nel suo piccolo appartamento era soltanto per uno scopo, voleva divertisti semplicemente. Ma per la prima volta in vita sua si sentiva a disagio. E non gli era mai accaduto.

La ragazza si alzò, senza distogliere lo sguardo dal moro che era rimasto immobile, Ginevra sorrise e lo baciò. Il bacio immediatamente prese una piega più passionale, Fabio sapeva che sarebbero andati oltre. Ma era il caso di spingersi? Si chiedeva mentre accarezzava il corpo quasi svestito della ragazza.
Aveva paura che fosse solo passione, che fosse una relazione destinata a finire. Ma per la prima volta non voleva solo quello, voleva amare ed essere amato, voleva provare per la prima volta in vita sua questo sentimento. E la paura che tutto ciò fosse solo un'illusione della sua mente, lo spaventava. Ma bisogna provare, per esserne sicuri.

La ragazza accarezzava i capelli ricci del moro, mentre le labbra carnose di lui marchiavano il suo collo, ogni suo tocco era caldo, donava calore a quella stanza buia e silenziosa.
Ginevra non avrebbe mai creduto di poter amare così tanto una persona, non credeva fosse possibile che tutta quella passione era così vera, era reale, e lei la stava provando.

I respiri dei due si accorciarono man mano, l'idea che erano fatti l'uno per l'altra si fece sempre più vivida.
Erano diventati una cosa unica.

All'apice di tutto i due si sorrisero, così Fabio si mise al fianco della ragazza, Ginevra posò la testa sul petto tatuato e iniziò a tracciare i contorni di quei tatuaggi così particolari. Fabio rimase ad accarezzarle i capelli, senza parlare, fin quando entrambi stretti fra le loro braccia non si addormentarono.

Untitled|| MarracashWhere stories live. Discover now