ventidue

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Ricordo che le parti scritte in corsivo sono i pensieri dei protagonisti

Buona lettura 💙

-39.2- disse Martina guardando il termometro che le aveva precentemente passato da Ginevra - mh...- si lamento la ragazza raggomitolandosi su se stessa per quanto gli fosse possibile per via del pancione
-hai preso la medicina? - chiese Diego - si- disse quasi sussurrando - spero che faccia effetto presto- continuò mentre Fabio si mise affianco e lei accarezzando le i capelli - Fabio stai lontano - sussurrò la ragazza posando debolmente la mano sul petto del ragazzo.

-perché? - chiese - perché ti muschio la febbre, e non voglio-disse continuando a tenere gli occhi chiusi - meglio, magari starei meglio-sorrise il ragazzo nella speranza di far stare meglio anche la sua fidanzata.
Lei sorrise debolmente
-Gin... Che ne dici, andiamo in ospedale?-disse dolcemente - non voglio... Passerà-disse alzando le spalle - sicuramente ma vogliamo controllare se per caso è tutto a posto? - disse posando una mano sul ventre della ragazza - magari più tardi- sussurrò riaddormentandosi nuovamente.

Fabio si alzò, uscì dalla stanza e raggiunse i due ragazzi, con sguardo preoccupato.
-non vuole andare in ospedale, non so che fare- disse portando una mano fra i capelli mossi - bisogna insistere. La conosco da anni ed è l'unica cosa - disse apprensiva Martina.
Da quando le condizioni di Ginevra sono peggiorate i due avevano messo da parte tutti i loro problemi alleandosi e creando una momentanea calma.

-dovremmo muoverci- disse Fabio - è al termine ormai, ho paura possa succedere qualcosa - disse - non succederà niente- disse Diego - la porteremo in ospedale appena si sveglia, va bene? - disse il moro guardando i due - dobbiamo - disse Martina annuendo.

[...]
-38.4, è scesa- disse contendo Fabio - già- disse Ginevra mentre si metteva a sedere sul letto nonostante la stanza le girasse - vogliamo andare in ospedale? Che dici? Un semplice controllo e poi torniamo a casa, va bene? - chiese dolcemente Fabio, Ginevra rimase in silenzio per qualche istante finché non si alzò. E iniziò a cercare dei vestiti all'interno del suo armadio - posso mangiare prima qualcosa? - chiese la ragazza mentre infilava una felpa presa dall'armadio del ragazzo - si, va bene, cosa vuoi? - chiese avvicinandosi a lei 3 stringendola sé, sentendo i brividi che le percorrevano il corpo

-non so, va bene anche un panino con della cioccolata - sorrise la ragazza, Fabio la prese per mano e lentamente andarono in cucina - ho pensato - esordì il moro - di farti delle crepe- continuò, Ginevra sorrise e annuì, voleva vedere fin dove volesse arrivare il ragazzo.

Fabio si mise ai fornelli, e nonostante fosse impacciato, il risultato fu più che soddisfacente - non pensavo fossi così bravo-rise la mora addendando un pezzo del dolce - io sono bravo a fare tutto- sorrise il ragazzo guardando la ragazza che mangiava con gusto, ne era felice, finalmente si stava riprendendo.

Una volta finita la "merenda", Fabio dopo averle raccomandato di corprisi bene la portò in ospedale.
Parcheggiarono e lentamente andarono verso l'entrata.

Ginevra si fermò di fronte all'entrata di quest'ultimo quasi intimorita, Fabio la guardò confusa, non sapeva che cosa le stesse prendendo e lo preoccupava - che succede? - chiese Fabio

Ginevra aveva una strana sensazione nel suo corpo, come se stesse per accadere qualcosa. Non aveva idea di cosa le stesse accadendo, ma credeva che fosse colpa della gravidanza e dei suoi ormoni ormai andati in fumo.
-ti amo- disse guardando negli occhi il moro, Fabio si sorprese in quasi un anno di relazione non aveva mai quasi detto queste parole - me lo dici così poche volte, che quando succede è come se valesse per tutte le volte che non lo fai-rise il ragazzo. Ginevra quasi sull'orlo di piangere, per qualche motivo anche a lei sconosciuto continuò - non lasciami mai- disse abbracciando il ragazzo, Fabio le rialzò lo sguardo, guardò i suoi occhi quasi neri e sorrise - neanche morto - disse sorridendo.

Si abbracciarono per qualche secondo, per poi entrare all'interno dell'ospedale.

All'interno di esso c'era un discreto traffico, e i due speravano di non aspettare più del dovuto.

Voglio solamente andare a

Buio.










Untitled|| MarracashDove le storie prendono vita. Scoprilo ora