diciannove

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Ginevra chiacchierava tranquillamente con la fidanzata di Cosimo, Mary. Le due erano entrate subito in sintonia fin dalla prima volta, sembrava strano per entrambe, eppure era così.

-non capisco, cos'è successo?- chiese la cubana posando il cucchiaino sul piattino dopo aver girato il cappuccino -Mary, sono incinta...solo che Fabio non mi pare d'accordo- disse posando il volto sul palmo della mano -mh, capisco...ma hai presente che entro la diciottesima settimana... è possibile?- disse, la guardò quasi come se avesse detto un'assurdità.

Perché tutti volevano che abortisse?

Continuava a domandarselo, ma non avrebbe permesso a nessuno di convincerla.
-non ci penso proprio!- rispose alzando di poco il tono della voce -non capisco perchè continuate a chiedermelo- continuò sbuffando annoiata -Gine, ragiona, saresti disposta a crescere un bambino da sola? Se Fabio non lo vuole...- disse -Mary, io sono disposta a tutto. Fabio non ne vuole sapere? Perfetto, che me lo dica- rispose convinta, anche se all'interno di lei sperava che Fabio accettasse il bambino.
-spero però che l'accetti...- disse la cubana -lo spero anche io....- rispose la ragazza.

Si stupida si come solo lei e la sua migliore amica e increbilmente anche Cosimo, avessero accettato il bambino, perché nessuno dei loro amici era felice?

[...]

Tornò a casa, in silenzio salì con l'ascensore e davanti alla sua porta vide Fabio, con le braccia incrociate e sguardo serio.
Da quanto era lì?

La mora si avvicinò al fidanzato, lo guardò e non aprì bocca, attendeva che lui dicesse qualcosa -da quanto sei qua?- si decise a parlare -sono arrivato adesso, non ho suonato perché ero sicuro che ci fosse quella rompi coglioni della tua amica - disse portando gli occhi al soffitto -ha ragione a romperti i coglioni- disse inserendo le chiavi nella porta e aprendo quest'ultima -Ginevra, possiamo parlare di questa cosa?- chiese affacciandosi alla porta -ancora?- chiese alzando un sopracciglio -sì, ancora- disse fermo il ragazzo -avanti, cos'hai da dire?- chiese la ragazza appoggiandosi alla porta -posso entrare?- chiese, Ginevra si stupì del tono pacato ma sicuro che utilizzava Fabio, cosa stava per dirle?

Entrarono in casa -cosa vuoi dirmi?- chiese guardando il fidanzato -mi spiace per quello che è successo ieri...- disse -non volevo reagire in quel modo, mi spiace, ne ho parlato anche con Paola, e per poco non mi prendeva a schiaffi- rise -pensa che stava per farlo anche Martina- rise la mora mentre l'altro annuì -è che ho paura, capisci? Non so cosa potrebbe succedere a me, a te a noi...ho paura...- disse, Ginevra sospirò, immaginava che fosse spaventato.

Ma anche lei lo era
-capisco Fabio, ma è una cosa meravigliosa- disse la ragazza posando le mani sul petto del fidanzato -non vuoi provarci?- chiese sorridendo dolcemente -te non hai paura?- chiese il moro -più di te, ricordati che devo partorirlo io- rise, Fabio sorrise -va bene...- sospirò -spero solo di essere quello che merita- disse abbassando lo sguardo, Ginevra cercò di catturare quei occhi scuri e grandi -ce la farai, sarai un padre meraviglioso. Ne sono sicura- disse guadagnandosi un sorriso da parte del ragazzo.

La porta si aprì, ed entrarono Martina e Diego, entrambi si fermarono davanti alla porta appena videro il moro -che ci fai qua?- chiese Martina già infastidita dalla sua presenza -devo chiedere a te?- disse Fabio, quasi divertito dalla situazione. Che di divertente, aveva ben poco -Marti..- provò a interrompere Ginevra, ma non l'ascolto -senti se devi ancora dire che non vuoi sto bambino, vedi di andare a fanculo. Perché l'altro giorno mi ha tenuto Diego, adesso non ci metto niente a prenderti a schiaffi- disse con tono serio la ragazza -Martina, ascoltami- intervenne la ragazza ma venne ignorata nuovamente.

Portò gli occhi al soffitto entrambi andavano in contrasto, e Fabio, delle volte portava all'esperazione.

-fammi vedere- rise il moro portando il viso più avanti, Martina stava per caricare la mano sul volto del ragazzo, ma Ginevra si intromise -Martina cazzo!- urlò mentre Diego era quasi sorpreso da quella situazione rimanendo immobile
-che cazzo vuoi? Fammi tirare qualche schiaffo a sto coglione- disse la ragazza -abbiamo risolto, sta ferma- disse, mentre la mora abbasso la mano -peccato- rispose allontanandosi di poco -prima o poi le prendi- disse allontanandosi e andando nella sua stanza.

Ginevra si girò verso il ragazzo
-sei un coglione- disse infastidita -ma si, dovevo, tanto non mi faceva nulla- rise -non la conosci allora- rispose ridendo e prendendo per mano il fidanzato, andandosi a sedere sul divano -sai...mi sembra assurdo- disse il ragazzo posando la mano tatuata sul ventre della ragazza -anche a me, ma è stupendo...- disse posando la mano su quella del ragazzo.

Untitled|| MarracashWhere stories live. Discover now