undici

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«Dividiamoci il mio cuore tipo ultima siga»

Untitled- Marracash

-volevo parlarti...posso entrare?- chiese educatamente -si, certo.- disse facendo entrare il ragazzo -sei fortunato- rise -Martina e Diego sono appena usciti, fidati che se fossero qua tu probabilmente saresti sotto terra- rise la mora facendo accomodare il ragazzo che accennò un lieve sorriso. Si chiedeva come faceva a guardarlo in faccio dopo ciò che le aveva detto.

-comunque...volevo parlarti di una cosa, si insomma, di quella cosa- disse Fabio leggermente imbarazzato, non aveva mai avuto questo tipo di "problema" -ah...si...- disse Ginevra scurendosi in volto, era venuto per ribaridere quel discorso di qualche giorno fa? -ne avevamo già parlato, e va bene...basta...- disse rassegnata, nella speranza che non dovesse risentire quelle parole che al solo pensiero le avevano straziato il cuore, ma dentro di sé sapeva che non era finita così quella cosa -no Gine... ho parlato con Cosimo. E mi ha aperto gli occhi, su quanto io abbia sbagliato. Davvero mi spiace, se vuoi darmi ancora una possibilità...- disse mentre la ragazza si sorprese -cosa?- chiese confusa -anche io mi sono innamorato di te...e non te l'ho mai detto per il semplice fatto, che pensavo che una come te non poteva stare con uno come me- disse portando una mano dietro la nuca imbarazzato mentre Ginevra sorrideva dolcemente -non importa- disse la ragazza -che dici...ci proviamo?- chiese Fabio nella speranza che fosse positiva la risposta

Martina le aveva espressamente vietato di fare quella cosa, glielo aveva detto che sarebbe successo. Ma seguire la migliore amica o seguire il cuore? Lei non aveva dubbi.
Voleva Fabio nella sua vita perché sapeva che diversamente dalle sue vecchie relazioni, lui era diverso, aveva qualcosa che non era riuscita a trovare in nessuno. E la faceva letteralmente impazzire, niente l'avrebbe fermata. Ma sicuramente non l'avrebbe data vinta a Fabio così velocemente.

-va bene Fabio, possiamo provarci, ma sappi che non sarà semplice- sorrise vittoriosa -immaginavo- rise portando gli occhi al cielo, lei si sporse di poco e posò le labbra sulle sue -meriteresti schiaffi, ma non riuscirei- disse la ragazza appena finì il bacio -ho una faccia di schiaffi, lo ammetto. E hai anche ragione- rise -lo so- rispose -usciamo?- chiese -solo noi due eh...- precisò sapendo che avrebbe dovuto avere la zavorra della migliore amica alle costole fino alla fine della loro vita, in particolar modo in questo momento così particolare.
-mmh..va bene, dove andiamo?- chiese lei mentre uno luccichio prese possesso dei suoi occhi -andiamo a cena, vestiti bene- sorrise Fabio -come vuoi- alzò le spalle la ragazza, mentre si perdeva in quei occhi così grandi e scuri, ma così veri e belli.

[...]
La mora sistemò i capelli appena piastrati sulle spalle e si guardò allo specchio, ricontrollando il suo volto nella speranza che non avesse nulla da sistemare e che potesse uscire nelle sue migliori condizioni.

-e così, esci con Fabio- disse Martina presentandosi davanti alla porta della sua stanza incrociando le braccia sotto al seno, la ragazza non era d'accordo su questa sua decisione. Sentiva che dopo quella risposta che Fabio le aveva dato, questa serata sarebbe solo servita a mettere una "pezza" dove ormai non poteva più essere sistemato -Marti, ne abbiamo già parlato- disse Ginevra guardando il riflesso della sua migliore amica attraverso lo specchio -lo so, ma non sono d'accordo. Ti fai solo del male, capisci?- riprese il discorso di poche ore prima -non lo sai, tu non conosci Fabio come lo conosco io...- si giustificò, mentre Martina portò gli occhi al cielo -non lo conosco, è vero, ma una persona che si comporta in quel modo...che cosa vuoi aspettarti?- disse alzando le spalle -forse niente, hai ragione, ma pensa se fosse accaduto a te- disse alzandosi e sistemandosi il lungo vestito rosso che aveva deciso di indossare per quella serata -Diego è diverso da Fabio- precisò la ragazza, sentendosi quasi offesa -ah si? Forse hai ragione. Però avresti fatto la stessa cosa- rispose Ginevra, con un sorriso vincente in volto -sì, hai ragione.- sbuffò la ragazza abbattuta -fatto sta, che devi stare comunque attenta.- sorrise -tranquilla- rispose -come sto?- chiese successivamente dopo, facendo un giro su sé stessa -stai benissimo, davvero- sorrise -grazie- rispose mentre il campanello squillò, segno che Fabio era arrivato.

-io vado, ci sentiamo- disse la ragazza uscendo velocemente dalla sua stanza e afferrando la borsetta assieme ad una giacca leggera. Salutò i due e aprì la porta, trovandosi Fabio con i capelli portati all'indietro tenuti dal gel, una camicia bianca e dei jeans scuri. Per quanto semplice fosse, su di lui, quelle cose avevano assunto un aspetto diverso sotto gli occhi palesemente innamorati di Ginevra.

-andiamo?- chiede il moro porgendo la mano tatuata alla ragazza -andiamo- rispose afferrando quest'ultima e chiudendo la porta dietro di sé.

[...]
-vorrei davvero capire che cosa ci trovi in me- disse Fabio interrompendo quel breve momento di silenzio che si era creato tra i due da quando avevamo varcato la soglia del ristorante.

La ragazza si sentì presa alla sprovvista, nessuno le aveva ma chiesto una cosa simile.
-Fabio, sinceramente non lo so neanche io- ammise sinceramente -però penso da una parte che siano state diverse cose. Il tuo carattere così forte e vero che mi ha quasi sorpreso che al mondo potesse esistere una persona come te..- disse sapendo che le parole precedenti avevano infastidito il ragazzo -io non ho mai visto nessuna persona buttarsi così a capo fitto nella mia vita. Capisci? Hai sconvolto tutto...-

Il moro sorrise a quelle parole, nessuna ragazza gliele aveva mai dette. Forse non aveva mai ascoltato davvero quelle ragazze, aveva sempre e solo pensato al dopo cena. Ma questo famoso dopo cena con lei sembrava non esistere. Non voleva solo quello per la prima volta.
Voleva altro.

-mi spiace che tu sia stata così male per colpa mia- disse -ma nessuna aveva mai avuto così tanto coraggio da dirmelo, io davvero pensavo di non essere capace di poter amare qualcuna..- disse sapendo che forse Ginevra avrebbe fatto fatica a credere alle sue parole -mi ami?- chiese la mora con uno luccichio negli occhi, Fabio rimase in silenzio, rimase a fissare i quei occhi, scuri ma così belli.

-sì, ti amo.- ammise infine.

Untitled|| MarracashWhere stories live. Discover now