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I fuochi artificiali splendevano nel cielo, Ginevra guardava quelle luci colorate che fin da bambina l'avevano sempre stregata.
Ma quella volta aveva un altro pensiero, durante tutto il cenone aveva continuato a parlare con Fabio, che da quel bacio d'inizio inverno, avevano incominciato una relazione speciale. Non sapeva se si stessero frequentando ma sapeva che con lui stava bene.

-Ginevra a mamma, cos'hai?- chiese la madre posandole una mano smaltata di rosso sul maglione bianco, la mora sorrise e si girò per guardare gli occhi sinceri della madre -nulla mamma, è che mi sembra strano essere di nuovo qua. Con voi - sorrise sapendo di mentire a sé stessa -ti ho vista strana per tutta la cena, tutto il tempo l'hai passato davanti al cellulare. Tutto bene a Milano?- chiese preoccupata e comprensiva la donna dai capelli neri -tutto bene mamma!- disse annoiata -c'è qualcuno in particolare, che ti fa sospirare?- rise leggermente la donna -pensiamo a tornare a tavola mamma- rise la mora, insicura se raccontare alla madre del moro che fin dal primo sguardo le aveva rubato il cuore.

I suoi genitori volevano, per lei, il migliore dei ragazzi. Nonostante la sua ultima relazione finita come non sarebbe dovuta finire, loro pensavano che quella persona era diversa da come si era presentata negli ultimi tempi. La madre, almeno, ci sperava ancora. Forse per il fatto che aveva un lavoro stabile e non avrebbe fatto niente per portare la figlia lontana da loro, ma le cose non erano andate per il verso giusto.

Si sedettero nuovamente a tavola, e il suo cellulare vibrò:

Fabio💙
Mi manchi tanto...

La mora sorrise a quel messaggio -allora Ginevra, come mai quel sorriso?- chiese la sua anziana zia, la ragazza si sentì in imbarazzo, mentre la sua numerosa famiglia prestava attenzione alle sue la parole -ma niente di che...- disse e abbassò per qualche secondo lo sguardo -semplicemente un mio amico di Milano - rispose sapendo che quella frase avrebbe portato numerose domande -e com'è, è bello?- chiese interessata -molto- rispose senza mezzi termini, iniziando a sentire il volto prendere fuoco -non è che ti piace?- chiese la signora con un sorriso compiaciuto in volto -Maria, basta dai, lascia stare la ragazza- intervenne il padre con tono autoritario che fece sospirare felicemente la ragazza -io volevo solo sapere!- rispose la zia -tu vuoi sapere troppe cose- rispose l'uomo scatenando una sonora risata di tutta la famiglia.

La cena continuò senza altri intoppi, il pensiero di Fabio era costantemente presente nonostante il ragazzo non aveva scritto alcun messaggio.
Chissà cosa starà facendo
Si chiese sapendo bene, che come ogni famiglia del sud, anche la sua aveva ospitato i numerosi parenti.

Una volta finito anche il resto della cena, o almeno la frutta che era rimasta, si alzò e andò nella sua stanza, nella speranza che il moro si facesse vivo.
Il silenzio venne interrotto dal bussare alla porta -chi è?- chiese la ragazza mettendosi a sedere sul letto. I capelli neri della madre sbucarono dalla porta, la ragazza sorrise e la fece entrare.

La donna entrò chiudendo silenziosamente la porta, nella speranza che nessuna zia o qualsiasi altro parente potesse intromettersi. La madre si sedette accanto alla figlia -ho notato che c'è qualcosa che non va, e questo ragazzo è il motivo. Esatto?- chiese posando una mano sulla gamba della figlia. Ginevra ci pensò un po', doveva comunicare prima o poi la notizia -si, è lui...- sorrise imbarazzata - a te piace?- chiese -non saprei, insomma, con lui sto bene. A me piace stare con lui anche senza fare qualcosa forzatamente, a me basta che ci sia- rispose consapevole di aver appena confessato i suoi sentimenti -ci siamo già dati un bacio, e da quel giorno il nostro rapporto è ancora più stretto.- ammise -figlia mia, per quanto a me dispiaccia, perché sai bene che a me piaceva Federico, ma riconosco che tu sei perdutamente innamorata di questo ragazzo. E quindi, perché non ci provate? Cosi magari me lo presenti- rise la donna facendo ridere anche lei -ci penseremo dai- rispose la ragazza mentre la madre si alzava in piedi -bene...- rispose mentre usciva dalla stanza, felice.

Prese il cellulare, Fabio non si era ancora fatto vivo. Così decise di scrivergli

You:
Ho parlato di te
a mia madre, e per quello
che gli ho detto già gli piaci.
Sei fortunato ragazzo

Poco prima di spegnere il cellulare e aspettare la risposta un numero a lei sconosciuto le inviò un messaggio, le faceva gli auguri di Natale, firmandosi con un nome che le era familiare. Le si gelò il sangue nelle vene.
Non era possibile, come faceva a sapere che lei si trovava nel paese? Il cuore le martellava forte nel petto, non sapeva che fare. Non voleva vedere quella persona, in nessun modo. Pensò di tornare prima del previsto a Milano e come le aveva chiesto Fabio di festeggiare il Capodanno assieme.

Forse avrebbe dovuto fare così.
Stava rischiando troppo, e non voleva.

Untitled|| MarracashWhere stories live. Discover now