CAPITOLO 6

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EMILY

Azzurra era impegnata con l'appuntamento di Tom, quindi non sapevo su chi sfogare la mia ansia.

Erano ormai le 9 e 15, Harry era in ritardo.

Più il tempo passava più mi agitavo, non sapevo come comportarmi e speravo vivamente di riuscire ad accontentare le sue richieste.

"Claryyy"

"Eiii, che succede!?"

"Hai notizie di Harry? E' in ritardo di quindici minuti e non ho ricevuto nessun avvertimento di eventuali ritardi, sai qualcosa?"

Stava per rispondere quando suona il campanello
"Oh, parli del diavolo" dice Clary e io finisco "e spuntano le corna!!"

"Gli dico che arriverai subito, fatti trovare giù"

Senza farmelo ripetere due volte, mi ritrovo nella hall in un batti baleno.

Lo vedo entrare, si può riconoscere tra mille.

La camicia sbottonata fino a metà petto che lascia scoperta la sua pelle macchiata di inchiostro...

...vi lascio immaginare...


***

"Sono onorata che lei ci abbia scelte per rappresentarla per i Brit Awards, sinceramente non me lo aspettavo per niente da lei" dico in modo formale sorridendo.

"Per me è un piacere, avevo bisogno di un cambiamento di stile e voi mi sapete di nuovo, ed è quello che cerco. Ah e comunque dammi pure del tu" finisce di dire gentilmente.

"Bene allora direi di poter iniziare. Avevi visto un modello in particolare alla sfilata o un dettaglio? Oppure partiamo da zero?"

"Sinceramente mi era caduto l'occhio sul colletto di una giacca in particolare e i bottoni di un'altra" dice fermandosi un momento per poi chiedere:
"È possibile unire i due dettagli in un'unica giacca?"

"Certamente, nessun problema, prendo il catalogo della sfilata così mi indicherai i due elementi, poi passeremo a fare il bozzetto e a scegliere i tessuti con le varie tonalità"

***

"Ecco finito, che ne pensi? Ti ci vedi?" gli chiedo io ansiosa della reazione.

"Mhh, c'è qualcosa che stona, non so. Mi sembra troppo coperto, scontato, giacca e cravatta con la camicia sono comuni, non per me. Cerco qualcosa che mi faccia risaltare. Voglio sentirmi me stesso, voglio sentirmi come quando mi sono tatuato la farfalla sul petto, così mi voglio sentire quando indosso un abito, a mio agio, semplicemente libero" conclude lui.

Avevo capito esattamente quello che voleva, così prendo un nuovo foglio e rifaccio il bozzetto.

E' un completo abbinato giacca e pantalone di una stoffa color azzurro, non troppo acceso, quasi pastello, liscia e lucida.
Il colletto è semplice, liscio, color lilla.
Si chiude in alto e sul fondo con bottoni scelti da lui stesso, con inciso sopra il logo dell'azienda e personalizzato con il suo nome: Harry S.
Sul fondo delle maniche c'è un'apertura da cui si intravede la parte interna, foderata da una stoffa piumata sempre lilla che smorza il tutto, così come nella parte finale dei pantaloni.
La giacca ha un taglio particolare sull'addome: un grande rombo ritagliato orizzontalmente che lascia la pelle nuda e la "libertà" in vista, la sua farfalla.
Un completo a dir poco elegante, ma c'è quel dettaglio che lo rende perfetto.

Adatto solo ad una persona.
Solo lui avrebbe saputo portare un completo del genere.

Solo Harry Styles.

"Wow, ora si" dice con gli occhi sgranati verso il disegno "mi sembra perfetto, grazie"

"A te" concludo con un sorriso che mi arrivava alle orecchie.

So di avere un potenziale nel creare vestiti e completi, ma un complimento detto da lui è tutta un'altra storia.

Sono convinta di essere arrossita e ho la conferma quando lo vedo alzare lo sguardo su di me e sorridere.
Arrossisco ancora di più.

***

"Beh, allora fissiamo per la prossima volta?" mi chiede Harry.

"Oh, si certo, dimmi te quando saresti libero e io mi organizzo"

"Prossima settimana? Martedì andrebbe bene? Se no si fa la prossima ancora."

Mi alzo dal divanetto dove eravamo e vado verso la scrivania per prendere l'agenda.

"Per me tornerebbe bene lunedì dopo le 14"

"Penso vada bene, ti do la conferma stasera."

"Non ti preoccupare"

Lo vedo pensieroso e dopo pochi secondi mi chide: "Ma per la conferma ti chiamo sul numero dell'azienda? Perché non so se la sera risponderai visto che è quello aziendale e se ho dei ripensamenti sul completo o cose del genere devo sempre chiamare l'azienda?" dice velocemente, sembra quasi imbarazzato... "Cioè voglio dire...non vorrei...ehm...disturbarti...ma tipo...ehm..il tuo numero di telefono privato non sarebbe più comodo per entrambi?"

Rimango senza parole, non è nulla di che insomma, non mi devo fare film mentali, ma certamente non è una cosa che capita tutti i giorni.
Impegnata con tutti i miei pensieri e le mie paranoie mi scordo di dover rispondere, quindi, probabilmente insicuro, dice:

"Solamente se non ti scoccia ovvio, non voglio obbligarti a darmi il tuo numero privato, ma pensavo.." rendendomi conto della lunga pausa che avevo fatto dalla sua domanda gli rispondo interrompendolo:
"Nono non ti preoccupare, te lo do volentieri" finisco arrossendo.

Si scrive il mio numero da me dettato sulla sua rubrica del telefono e ci diamo la mano in segno di saluto.

Tutto ad un tratto la porta dell'ufficio si spalanca:

"SORPRESAAA!" dice Rachel spuntando dal nulla.
Quella porta viene spalancata troppe volte, devo prendere l'abitudine e chiuderla a chiave nei momenti i cui non voglio essere disturbata. Sono felice di rivedere Rachel dopo tutto questo tempo eh, ma cavolo, il buon tempismo quella ragazza proprio non ce l'ha.

Sbianco per l'imbarazzo a quella scena davanti a Harry Styles, è stato inappropriato e informale, chissà ora cosa penserà.

Rachel si rende conto di quello che ha combinato e richiude la porta senza aggiungere parola.

"Scusami davvero Harry, non l'aspettavo e lei probabilmente non era stata avvisata del mio impegno, mi dispiace davvero" gli dico preoccupata e realmente dispiaciuta, ma quando alzo lo sguardo su di lui lo vedo ridere.

"Ahahahaha non ti preoccupare! È stato divertente" mi rassicura lui.

Dopo poco lo accompagno fino al piano terra, andandosene poi nella sua bellissima macchina vintage.

Bene.
È andata bene, credo.

Sogni AppesiWhere stories live. Discover now