CAPITOLO 10

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EMILY

Sono passati tre giorni da quando Rachel è tornata a casa, quindi oggi ricomincio a lavorare...
Per questa mattina io ed Harry avevamo fissato il secondo incontro, avrei dovuto prendergli le misure e vedere effettivamente le stoffe come rendevano su lui.

Anche se è difficile che gli stia male qualcosa...

Dopo pochi minuti passati a salutare Clary e a lasciarle vari documenti, squilla il telefono: Harry è arrivato. In anticipo.

Indossa uno dei tanti completi fatti su misura dal suo amato Alessandro Michele. Potevo descriverlo in un solo modo...meraviglioso.

"Buongiorno, sono arrivato un po' prima, spero non sia un problema, anzi in realtà l'ho fatto per farmi perdonare del ritardo della scorsa volta" dice un po' impacciato, ma col sorriso.

Quel sorriso, mamma mia, da svenire sul colpo.

"No, tranquillo. Sono appena arrivata, se non ti dispiace devo sistemare un paio di cose e arrivo, ci metto poco, promesso" gli dico aprendo la porta del mio ufficio facendolo accomodare su una delle poltroncine di fronte alla scrivania.

"Non c'è problema, ti aspetto qui".

"Torno subito".

Dovevo prendere il vario materiale e stampare un paio di cose.
Quando rientro in ufficio lo trovo a curiosare in piedi davanti alla mensola con in mano una foto.

"È bellissima".

"Ti piace? È la prima foto che mi sono fatta con Rachel e Azzurra, le mie due migliori amiche." la prendo fra le mani e non riesco ad evitare un enorme sorriso.

"Sembrate molto felici".

"Si, perché lo siamo" dico con un sospiro "Beh, iniziamo ?"

"Iniziamo".

Eravamo a fare schizzi, segnare appunti, scrivere e prendere misure e avevo costantemente la visuale di un Harry Styles mezzo nudo davanti a me, penso di non farcela, di poter svenire da un momento all'altro e penso che lui se ne sia accorto visto che ogni tre secondi mi perdo a fissarlo, non mi dice nulla però, sorride e basta...
A riportarmi nel mondo reale è qualcuno che bussa alla porta.
Stavolta l'avevo chiusa a chiave e avevo fatto proprio bene, perché non sapevo chi ci avrei trovato dietro, sicuramente avrei voluto non saperlo.

La apro e mi ritrovo davanti una bellissima ragazza alta e snella, truccata al massimo eh, ma scommetto che anche senza non sarebbe stata male.
Indossa un tubino estremamente corto color rosa cipria con del pizzo, del medesimo colore, sull'orlo; delle scarpe col tacco vertiginoso, ma stupende.
Devo dire la verità, la invidio un po', è bellissima, a parer mio, ovvio, anche perché è soggettiva come cosa...non c'è e non ci deve essere una bellezza oggettiva, e poi sa portare quei tacchi!! Insomma io non reggerei più di 20 minuti su quei trampoli.

"Buongiorno, chi è lei? Ha bisogno di aiuto?" le chiedo curiosa.

"Sto cercano Harry, la ragazza di sotto mi ha detto che lo avrei trovato qui" dice con nonchalance entrando nella stanza come se fosse casa sua. Non so chi sia e già mi sta antipatica...andiamo bene.

"Mi dispiace signorina di cui ancora non so il nome, ma Harry ora è impegnato a..."

"Kendall! Cosa diavolo ci fai qui!" mi interrompe lui, sembra come infastidito e preoccupato dalla sua presenza.

"Come cosa ci faccio? Sono la tua ragazza come potevo mancare a questo grande evento, la prova delle stoffe!" dice ironica, ma solo nell'ultima parte della frase, purtroppo.

Sogni AppesiWhere stories live. Discover now