CAPITOLO 18

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RACHEL

Anche questa notte non ho chiuso occhio.
Da quando sono tornata a casa non riesco più a dormire.
Da quando è successo...be'...quello che è successo, ho difficoltà a riposare.
Solo con Emily e Azzurra ci sono riuscita, nel poco tempo che sono stata con loro.
E le due notti in cui Lando è voluto stare da me per "tenermi al sicuro", con lui accanto mi sono sentita tranquilla.

Mi alzo come uno zombie, mi vesto, un caffè e si parte per una nuova giornata di lavoro.

"Buongiorno!" mi saluta Lando.

"Buongiorno anche a te" dico io forzando un sorriso "Perché così euforico?"

"Forze perché mancano solo 13 giorni alla gara?!" dice con fare ovvio.

"Giusto".

"Hey, come ti senti?"

"Sto bene" mento.

"Non stai bene. Sei proprio come me, dai 20 giorni al grande evento inizi a fare il countdown, cosa che adesso non stai facendo. Non è da te".

"Solo che in questo periodo non riesco a dormire" dico mettendomi le mani sul volto.

"A loro lo hai detto?"

"Non voglio farle preoccupare, hanno troppe cose a cui pensare, fra poco esce la nuova collezione, Azzurra si è fidanzata e forse ad Emily sta per succedere la stessa cosa. Non voglio essere un peso capisci?" dico tutta d'un fiato.

"Rachel, tu sei la loro famiglia, la loro migliore amica. Non sei un peso, devi dire loro quello che è successo".

"Ho paura" confesso mentre una lacrima sta scendendo sul mio viso. È strano aprirmi così. Spesso faccio fatica anche con Emily e Azzurra, ma non so perché, con Lando è diverso.

"Hey, è tutto ok. Ci sono io qui con te", mi abbraccia. È quello di cui avevo bisogno in quel momento. Mi sentivo a casa tra le sue braccia, mi sentivo protetta. Ed è stano visto che siamo solo colleghi, anche se in realtà vorrei ci fosse qualcosa di più, da tipo sempre. Ma per ora voglio fare le cose con calma.

Sto passando il periodo peggiore della mia vita. Non voglio che altre persone soffrano. Ho bisogno di tempo.

Quel pomeriggio, una volta tornata a casa dopo la fine del mio turno, sento il telefono suonare.

Numero sconosciuto

"Pronto?"

"Perché mi hai bloccato?"

Mi blocco, ho già capito chi è. Come ha fatto ad avere il mio numero? L'ho appena cambiato per evitare che mi rintracciasse.

"Che cosa vuoi?", cominciano immediatamente a scendere le lacrime. Forse per la paura, forse per la rabbia, non lo so.

"Lo sai bene cosa voglio. Senti, so che ho sbagliato l'ultima volta, ma ti prometto che non succederà mai più. Abbiamo bisogno entrambi di questa cosa. Non hai scelta".

"Ti...ti prego...lasciami in pace" dico tremando.

"Ti aspetto. Quando vuoi sai dove trovarmi" e attacca.

Lascio cadere il telefono e mi accascio a terra soffocando in un pianto isterico. Lando ha ragione, non posso continuare così. Ho bisogno di loro. Adesso.

La sera seguente mi trovo sul primo aereo disponibile per New York per andare dalle mie due vere e proprie forze. Le uniche persone di cui mi fido veramente e che possono, forse, aiutarmi.
In questo momento ho paura. Non voglio essere un peso per loro, non voglio che abbiano problemi, ma ho bisogno di loro più che mai in questo momento.

EMILY

Sono seduta sull'isola della cucina, Azzurra prova a cucinare una cena decente, mentre parliamo delle interviste che abbiamo in settimana per la nostra nuova collezione che uscirà in settimana. Siamo euforiche, contentissime, ma allo stesso tempo agitate, ci sono notti le quali non si sfruttano per riposare, ma per lavorare, è pesante, ma è la nostra passione. Farei questo e altro.

Il campanello suona.

"Emily vai ad aprire".

Ti pareva che mandava me.

"Ok" dico sbuffando.

Appena apro la porta mi ritrovo di fronte la mia migliore amica con i lucciconi agli occhi.

"Azzurra corri!" urlo io mentre mi lancio su Rachel, quando Azzurra si unisce a noi senza chiedere nulla l'abbracciamo cercando di consolarla.

Quella sera, in quell'attico, Rachel si aprì a noi come non aveva mai fatto prima, raccontandoci cose che non eravamo neanche in grado di immaginare, perché è solo quando si tocca il fondo che si può finalmente iniziare la salita verso la luce, e lei ora doveva risalire. Verso la felicità, anche se in quel momento di luce non ne vedeva..sarebbe stato difficile.

Perché non sempre le cose possono andare per il verso giusto.
Certe volte puoi avere una vita perfetta con tutti i tuoi sogni realizzati, però poi un giorno, senza che tu te lo aspetti, può essere stravolta, spezzando il lungo filo a cui essi sono appesi.

Sogni AppesiWhere stories live. Discover now