CAPITOLO 13 pt.1

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EMILY

Ecco il periodo che preferisco dell'anno, il Natale.
I dolci, le luci, i regali e l'albero. Quando si parla dell'albero si parla di decorazioni e se si parla di decorazioni entro in gioco io tra glitter e roba sparaflesciata, cosa che Azzurra non sopporta di me.
Me ne dice di tutti i colori quando riempio l'attico di cose carine che però lei detesta. Preferisce le cose semplici ma che fanno il suo effetto, io preferisco esagerare.

Ma se si parla di Natale si parla anche di casa, e quindi decidere se tornare in Italia o no.

Da quando quattro anni fa Azzurra ha litigato con il padre e la madre, a causa della decisione di trasferirsi definitivamente a New York e seguire il suo sogno, non si fa più il mega pranzo con tutte e tre le famiglie. Ci limitiamo ad una cena con la mia e quella di Rachel, poi prima di ritornare a casa, si fa una serata cinema con tutti i nostri fratelli e sorelle.

"Il volo direzione Pisa è in partenza dal gate 15" si sente dagli altoparlanti.

Fortunatamente anche quest'anno ho convinto Azzurra a venire.
Avevamo deciso di incontrarci con Rachel direttamente a casa sua, dove era arrivata qualche giorno prima.

"Detesto tornare casa" dice Azzurra in piedi ad aspettare di salire accompagnata dalla sua non voglia di vivere. È avvolta in una tuta almeno due taglie sopra, una crocchia scompigliata sulla testa e gli occhiali da sole -e di sole non ce n'è visto che sono le 6 del mattino- a coprire gli occhi stanchi.

"Lo so, ma devi andarci, fallo almeno per Matteo e Agata" dico io sorridendo.

Mi guarda storta e poi aggiunge "Lo faccio solo per loro".

***

Prendiamo un taxi che ci porta direttamente a casa di Rachel, la quale ci aspetta fuori a braccia aperte.
Non la vediamo da solo due settimane, ma ci manca già così tanto. Purtroppo con i suoi continui spostamenti di lavoro, e soprattutto per il fatto che vive a Montecarlo, non ci vediamo spesso. Ma nonostante questo facciamo le videochiamate quasi ogni sera.

"Entrate, vi aspettano tutti a gloria."

Vedo che Azzurra fa un sorrisetto un po' forzato, ma so che in realtà è felice di essere qui e rivedere le nostre famiglie.

"Ciaooo!" ci salutano la madre e il fratello di Rachel.

"Hey, come è andato il volo? Azzurra, sempre felice di essere qui vedo" dice Andrea sorridendo e abbracciandola.

"Ovviamente" dice sarcastica.

Ci mettiamo tutti a tavola cominciando a mangiare le cose prelibate preparate dalla mamma di Rachel, per poi passare alle chiacchere.

***

Driin...driin...driin

"Azzurra!" urla Rachel "La sveglia!"

"Ma cosa vuoi da me. Non sono stata io a metterla" dice Azzurra stropicciandosi gli occhi.

"Buon Nataleee!" urlo io.

Alla fine sia Rachel che Azzurra sono venute a dormire a casa mia, cosa che non capita molto spesso quando torniamo, ma avevo notato che ci serviva un giorno così per stare insieme.

"Cavolo, la sveglia durante le vacanze non l'accetto!" questa volta è Azzurra ad urlare tirandomi un cuscino in faccia.

"Parla lei, metti le sveglie per qualsiasi cosa, oggi è il mio turno, sai quanto amo questo giorno" dico battendo le mani.

"Bene, ormai che siamo sveglie che ne dite di aprire i regali?" dice Rachel riportandoci alla calma.

"Okayyy" accetta Azzurra sconfitta.

Ci buttiamo sul divano per aprire i regali, quando...

tin

Il telefono di Azzurra.

Lo prende in mano, lo accende e urla.

"AAAAAAAAAAAAA"

"Cosa succede!" urliamo insieme io e Rachel.

"Tom mi ha scritto!"

"AAAAAAAAAAAAA" ci mettiamo ad urlare tutte insieme.

"Cosa ti ha detto???"

"Mi ha chiesto se stasera ci possiamo sentire, dice che gli manco e vuole parlare del mio abito per la premiere, facendomi anche gli auguri di buon Natale."

"O Dio devi dire di sì!" continuo ad urlare io.

"Si, lo sto facendo" mi guarda con fare ovvio.

"Sono così felice per te" dico io sorridendo, quando poi mi giro verso Rachel, noto che è a testa bassa e un po' distratta.

"Hey Rachel, tutto bene? Sei un po' giù."

"No no tranquilla, sono solo stanca. Sai, sono solo le 7 del mattino" mi dice poco convinta.
So che quando è giù di morale preferisce stare un po' tranquilla, solo dopo riesce ad aprirsi e parlare di tutto. Quindi decido di lasciar stare.

AZZURRA

Anche quest'anno Emily mi ha convinta a tornare a casa.
Ormai la mia vita è a New York e non mi piace tornare, tranne che per mangiare pizza decente.

Quella mattina Tom mi aveva scritto dicendomi che verso le 20 italiane, visto che anche lui era tornato dalla sua famiglia a Londra per le feste, mi avrebbe chiamata.

Alle 20:03 mi suona il telefono. Molto puntuale come sempre.

"Hey! Buon Natale!"

"Buon Natale anche a te!"

"Come è andato il rientro?"

"Tutto bene, te?"

"Tutto bene, ovviamente qui a Londra le giornate non sono il massimo in fatto di sole, ma non ci lamentiamo".

Dopo svariati minuti a parlare della giornata, Tom apre il discorso che aspettavo dall'inizio:
"Mi stavo chiedendo una cosa, ovviamente se per te va bene...cioè...non sei obbligata però sai, mi sembra una bella idea visto che molte persone lo fanno..."

"Hey hey tranquillo, dimmi" dico sorridendo.

Fa un respiro e continua a parlare.
"Visto che verrai con me alla premiere sia come stilista ma anche come accompagnatrice, mi chiedevo se ti piacerebbe avere il vestito abbinato al mio, ovviamente se a te va..."

"Mi piacerebbe moltissimo" lo interrompo io sorridendo.

"Bene, allora meglio se inizi a elaborare qualche idea visto che la premiere è tra cinque settimane. Potresti andare a vedere in qualche negozio se trovi qualcosa."

"Signorino ti fermo subito. Non andrò ad una premiere con un attore a cui ho disegnato e creato il completo per poi indossare un abito che non è mio. Ovviamente lo progetterò e lo cucirò io stessa."

"Ovviamente, mi scusi se ho dubitato di lei. Come posso farmi perdonare?" dice scherzando.

"Prima di tutto dovrai portarmi a cena fuori appena torno."

"Tranquilla, quello è già sulla lista delle cose da fare."

"Secondo, voglio andare con te a Central Park, è il mio posto preferito."

"Beh, sei una donna che sa cosa vuole a quanto pare."

Dopo esserci dati la buonanotte finalmente mi infilo sotto le coperte e mi addormento.
Quella notte ho sognato un sorriso che non vedevo l'ora di rivedere.

Sogni AppesiWhere stories live. Discover now