CAPITOLO 14

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AZZURRA

Ore 9:24.

Entro in ufficio con un grande sorriso sulle labbra.
Questo è il primo giorno di lavoro dopo le vacanze natalizie.

Oggi io e Emily dobbiamo incontrare Tom e Harry, i quali devono ritirare i loro completi finalmente finiti. Dopo 24 settimane di lavoro no stop, sono finiti.

Manca una settimana alla premiere e due ai Brits Awards, ma fortunatamente abbiamo quasi finito anche i nostri abiti per i due eventi.

Attendo con ansia di vedere Tom. Mi è mancato davvero tanto e anche se ci siamo sentiti tutte le sere, e prima della partenza siamo usciti un altro paio di volte, mi fa sempre molto, molto piacere vederlo.

Appena entra nel mio ufficio ci abbracciamo e cominciamo a parlare delle vacanze.

"Sono felice che sia andato tutto bene" dice sorridendo.

"Gia, non vedo l'ora di venire con te alla premiere" ed ecco, in quel momento il sorriso gli muore sulle labbra. "Che cosa succede?" dico seria.

"Ecco, volevo parlarti di una cosa, riguardo la premiere."

"C'è qualche problema?"

"In realtà sì. Non so tu quanto sia stata attiva in questo periodo in fatto di notizie, ma ne stanno uscendo molte su di noi. Ieri è uscito il terzo articolo della settimana dove le persone si insospettiscono."

"E quale sarebbe il problema, solo perché ci frequentiamo non significa che siamo una coppia -anche se non nego che mi piacerebbe- quindi non capisco" dico convinta.

"Il problema è che il mio capo non vuole che escono articoli del genere se non sono scoop attendibili e veri, ha paura che perda le fan."

"Tom, che cosa stai dicendo" chiedo non capendo cosa stia per dire, o meglio ho qualcosa in mente ma spero che non sia quello.

"Sto dicendo che non possiamo più andare alla premiere insieme e che sarebbe meglio tenere un rapporto professionale, ecco"

Appunto.

"Spero tu stia scherzando!" urlo alzandomi di scatto dalla sedia "Questo non è giusto!"

"Lo so, e credimi, nemmeno a me sta bene ma non ho altra scelta. Cerca di capire, ti prego. Possiamo continuare a scriverci se vuoi ma cercando di mantenere un rapporto professionale."

A quel punto, quando mi si appanna la vista a causa delle troppe lacrime, senza nemmeno accorgermene le mie labbra si schiudono da sole: "Vattene".

"Che cosa, ti prego, parliamone prima".

Era ovvio che questo equilibrio si sarebbe rotto in qualche modo, lo sapevo, ma non ero pronta. Sono arrabbiata, delusa e triste. Triste perché ogni volta che mi sembra di aver trovato la persona giusta, questa in qualche modo mi si ritorce contro, abbattendo tutta la fiducia che gli avevo riposto con cura.

"Ho detto vattene!" dico respirando a fatica.

"Okay, okay me ne vado" dice con tono di sconfitta.

Quando la porta si chiude le lacrime continuano a cadere, il mio respiro è ancora irregolare e mi lascio scivolare al muro accasciandomi sul pavimento. Sola.

TOM

Stava piangendo.
Io l'ho fatta piangere.
Sono un mostro.

Ci tengo ad andare con lei, è una persona stupenda e mi fa sorridere, ma non posso mettermi contro il mio capo.

Mentre rifletto sulla cavolata che ho appena fatto, vado verso l'ufficio di Emily.

"Emily? Sono Tom" dico aprendo piano la porta.

Sogni AppesiWhere stories live. Discover now