Epilogo

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#Paola POV

Il tempo è passato veramente in fretta, Jacopo ha iniziato a parlare, la sua prima parola è stata mamma e ovviamente io mi sono sciolta, penso di non aver mai provato un'emozione del genere forse in quel momento più che mai mi sono resa conto che sono veramente diventata mamma, ho preso molta più consapevolezza del mio ruolo. Jacopo poi ha iniziato a fare i primi passi e sia io che Fabrizio eravamo al suo fianco a tenergli le manine, quante volte lo abbiamo rialzato quando cadeva e aveva le ginocchia sbucciate. In tutto questo anche Libero e Anita sono sempre stati presenti nel processo di crescita del loro fratellino che piano piano sta imparando tante cose da loro.

Oggi per Jacopo inizia l'asilo e io spero vivamente che non abbia preso da me, ho sempre odiato andare all'asilo.

- Ci siete? - domanda Fabrizio raggiungendomi nella cameretta di Jacopo dove sto finendo di sistemargli il grembiulino a quadretti azzurro.

- Si, ci siamo. - e prendo per mano nostro figlio mentre scendiamo le scale. - Prendi lo zainetto! - dico io nel mentre recupero la mia borsa che poi devo andare al lavoro, mi sono presa un breve permesso e arriverò più tardi ma non potevo perdere questo giorno per nessun motivo al mondo.

Sistemo Jacopo nel seggiolino e salgo vicino a Fabrizio e mentre lui mette in moto l'auto io sospiro pesantemente. Lui mi sorride poggiando la sua mano sulla mia coscia per rassicurarmi. Oggi per me da mamma è una giornata difficile, sto vedendo nostro figlio che cresce in fretta, temo sempre che lui non abbia più bisogno di me, temo che io sia troppo assente dalla sua vita. Seguo solo eventi a Roma ma spesso e volentieri la sera non sono a casa a metterlo a letto o a raccontagli una favola. Spesso e volentieri non arrivo nemmeno in tempo per la cena e ora è Fabrizio a rassicurare sempre me, mi dice che io appena posso mi dedico totalmente ai miei due uomini al 100% e che è felice che nostro figlio abbia una madre in carriera, che si vede che amo il mio lavoro e che non devo assolutamente rinunciarci, una carriera non esclude l'essere una buona madre.

- Ancora paranoie? - sussurra Fabrizio e mi rendo conto che siamo quasi arrivati.

- Un po'. - e alzo le spalle. - Penso che sia normale. -

- Certo. - e mi sorride, sono fortunata. Tra me e lui non è cambiato assolutamente niente, siamo sempre innamorati come il primo giorno, siamo sempre complici e riusciamo a ritagliarci degli spazi solamente per noi anche se questo spesso e volentieri ci porta ad avere delle occhiaie pazzesche il giorno dopo ma per amore si fa questo ed altro. - Me dici a che pensi? -

- Penso che sono una donna fortunata, nonostante i nostri impegni e la mia carriera noi siamo sempre gli stessi. -

- E perchè avremmo dovuto cambia? -

- Non dico che avremmo dovuto cambiare, è che vedo molte coppie che finiscono in crisi e quindi io mi rendo ancora più conto di quanto io sia fortunata. - e gli sorrido. Siamo fortunati anche perchè lavoriamo sempre insieme ai suoi progetti live, anche se ultimamente Fabrizio mi ha fatto una richiesta parecchio inaspettata, qualcosa che mi aveva già chiesto anche appena conosciuti ma che ora sto seriamente valutando. Ormai ho fatto esperienza, mi sono fatta un nome e lavorare per lui alla Fattoria del Moro non sarebbe così male come idea, saremmo sempre a stretto contatto ma soprattutto avrei molta più flessibilità per la nostra famiglia e penso che sia necessaria ora che Jacopo inizia la scuola, ma non solo per quello e sorrido divertita al mio pensiero.

- Mo ridi? - mi chiede parcheggiando fuori dalla scuola. - Stai male oggi? -

- Sapessi. - e ridacchio.

Scendo dall'auto e prendo in braccio Jacopo. - Pronto? - gli chiedo cercando di tenere un tono di voce fermo e lui annuisce anche se non sono totalmente convinta che abbia chiara la situazione.

Sono anni che ti aspetto... seconda parte ~ Fabrizio Moro [Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora