Capitolo 5.

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Blake POV

Sto per vomitare quando finalmente il motore dell'auto di Travis si arresta.
Non so perché mi sono fatto convincere a prendere la sua macchina, c'è un motivo se viene sempre escluso quando si tratta di guidare.
L'alcool di quel bar nel pomeriggio, aggiunto alla conversazione con Nathan e alla tensione della giornata non stanno contribuendo a mantenere lo stomaco saldo, per fortuna non abbiamo incontrato ulteriori intoppi venendo qui.
<<Quando un semaforo è rosso o c'è uno stop, non puoi inchiodare per poi accelerare bruscamente. Sono le regole basilari per non far sentire male qualcuno che è nella tua stessa auto.>> Apro la portiera e vedo riflessa sull'asfalto la scritta del locale "Blue Devil" interamente rossa per la festa di Halloween.

Credo che questo sia uno degli eventi più attesi dell'anno dalle donne come scusa per indossare vestiti più corti e scollati del solito, e dagli uomini come giustificazione per comportarsi da imbecilli solo per accompagnare la maschera che hanno scelto.
Al contrario di quanto dicono, secondo me, questa è la festa per eccellenza nello smascherare le persone che non hanno il coraggio di comportarsi secondo la propria indole tutti i giorni e scelgono questa festività per farlo.

Mi giro verso Travis quando sento chiamarmi, è ancora seduto all'interno dell'abitacolo e non ne capisco il motivo.
La sua faccia però non preannuncia niente di positivo.
<<Devi metterti questa>> mi allunga una mano con un sorriso forzato e solo quando metto a fuoco l'oggetto in questione, intuisco le sue intenzioni.
<<Puoi scordartelo.>>
La mascherina, semplicemente nera, riempie il suo palmo. Deve aver senz'altro assunto qualche sostanza stupefacente per pensare che indosserò mai quel tessuto per rendermi irriconoscibile.
Mi giro di spalle per avviarmi verso l'ingresso senza ascoltare giustificazioni, ma i suoi passi mi seguono e la sua voce non mi lascia tregua.
<<È una festa in maschera Blake, tra i requisiti principali c'è quello di essere mascherato. Non ci faranno entrare così!>>Travis mi affianca avendo già addosso la sua mascherina, mi sembra semplicemente un'idiota conciato così.
<<Allora andiamocene, non mi va di perdere tempo dietro alle stupide leggi imposte da qualcuno su come doversi vestire.>> Soprattutto se quel qualcuno è il tuo fratellastro, vorrei aggiungere.
Sto perdendo la pazienza prima ancora di varcare l'ingresso e sapere che dovrò escogitare qualcosa per farlo, si aggiunge alla lista di motivi per andare via in questo preciso istante. Un'altra punizione che devo sopportare è il fatto che il miglior locale della città, sia lo stesso della famiglia di cui non riesco a sentirne nominare il nome senza provare un senso di odio che invade velocemente tutto il corpo.
Matthew contraccambia il mio stesso sentimento, ecco perché non vuole più che ne entri all'interno.
Che si fotta, lui e le sue regole. Senza i soldi del suo patrigno non avrebbe mai aperto quest'attività, e di quei soldi deve solo ringraziare il sottoscritto.

<<Blake aspetta, è solo una maschera. Non dovrai portarla tutto il tempo e allo stesso tempo ti permetterà di entrare senza ostacoli>> Travis mi ferma prendendomi le spalle e parandomisi di fronte. <<È solo una festa, divertiamoci e basta. Solo per stasera.>> Fa un passo indietro e tira su le mani per darmi tutto lo spazio di decidere.
Quando capisco che è disposto ad accettare qualsiasi cosa, tra cui andare via solo per assecondare i miei pensieri contraddittori, tiro via la mascherina in tessuto dalla sua mano e la osservo rigirandola tra i diti, rimanendo sorpreso dal poco gusto con cui ha scelto quegli accessori.
<<Solo perché non riesco a sopportare altri minuti della tua guida interminabile.>>
Faccio aderire il tessuto ai miei lineamenti, prima di addentrarci nel locale.

L'odore di alcool invade velocemente i miei polmoni, quando il sipario di gente ci si materializza di fronte. Non posso fare a meno di notare quanto ogni particolare della sala sia stato scelto accuratamente seguendo una logica minuziosa dei temi scelti.
Deve essere costato una fortuna al paparino.
Ci dirigiamo, come d'abitudine, verso il bar e ordiniamo due drink per smorzare il caldo asfissiante che c'è qui dentro. Mentre aspetto che Travis mi raggiunge al tavolo scelto, mi soffermo a guardare il culo in mostra di una Harley Quinn e le sue gambe lunghe avvolte dalle calze a rete nere. Sta bevendo con altre ragazze ma dalla postura e il modo in cui sbatte le ciglia in modo finto, succhiando forzatamente dalla cannuccia, si intuiscono subito le sue intenzioni tutt'altro che artefatte.
<<Cazzo...>> Il ragazzino finalmente è arrivato e sta seguendo la stessa direzione del mio sguardo. Socchiude la bocca e rimane impalato come un deficiente che ha appena perso l'uso della parola.
<<Si ma non ti strozzare.>> Alzo gli occhi incredulo e scuoto la testa, Travis è per antonomasia l'anti audacia in queste situazioni. Io, al contrario, non provo nessun interesse nel farmi conoscere da ragazze del genere, esclusi i momenti in cui ho bisogno di averle nel letto. Ma anche in quei casi basta davvero poco per raggiungere l'obbiettivo, a volte anche solo uno sguardo prolungato.
Senza farlo apposta ripenso alla bimba, alla delicatezza e le fragilità che superano ogni altro mondo invece, inducendo anche l'uomo più bastardo a desiderare diventare migliore solo per vedere quegli occhioni riempirsi di ogni sfaccettatura di emozione. I suoi modi stregano chiunque, è pericolosa perché indurrebbe ogni essere umano a fare qualsiasi cosa uscisse dalle sue labbra carnose.
Lei è sicuramente una dea in un mondo di finte seduttrici, e io sono sicuro esserne rimasto stregato.

<<Blake, mi sta sorridendo.>>
Guardo confuso quella che dovrebbe essere la mia spalla per stasera e lo trovo ad alzare la mano per salutare, come un bambino di tre anni, la bionda poco distante da noi che sta palesemente ammiccando.
<<Ha solo bisogno di scopare Travis, dato che ci sei perché non gli regali anche un disegnino colorato?>> Sbuffo imbarazzato dalla situazione prima di finire il liquido rimasto nel bicchiere.
Lo vedo notare il gesto infantile che sta facendo e abbassare, subito dopo, la mano.
<<Io sono un disastro ma tu potresti essere più delicato amico. Dici che a una così potrebbe interessare uno come me?>>
Travis è un bel ragazzo, non ho dubbi sul fatto che possa essere considerato attraente dalle donne. I muscoli sono allenati e i lineamenti del volto sono proporzionati tra loro, sicuramente ha colpito anche la bionda. Ma è altrettanto vero che non riesce ad essere sfrontato se non ha alcool in circolo nel corpo, perché è estremamente timido e ogni tipo di incoraggiamento è risultato vano in questi anni da parte mia e degli altri.
Se non è la donna a fare la prima mossa lui rimane fermo, a meno che non sia ubriaco.
<<Se eviti di salutare come fanno i bambini saresti addirittura piacevole>> mi alzo dalla sedia indicando, con un cenno del capo, la pista da ballo e facendogli capire le mie intenzioni. <<Andiamo, magari il drink fa effetto e puoi provarci con Harley.>>

Ci stiamo muovendo circondati dai corpi i di gente che non conosciamo e dal resto del gruppo che ci ha raggiunti da qualche minuto. Mi dirigo senza dire niente agli altri verso la sala fumatori perché ho bisogno di prendere aria pulita quando, facendomi largo tra la gente, vedo un paio di gambe che mi fanno rimanere incantato ad osservarle.
Non posso vedere a chi appartengono, lei è girata di spalle, ma ne osservo tutte le movenze morbide e il modo in cui, senza farlo apposta, le sue dita accarezzano gentili la pelle spostando di lato quella che sicuramente è una parrucca bionda.
Le mani, alzate verso il cielo, sembrano voler toccare oltre le nuvole e le ali che indossa la fanno calare ancor di più nell'angelo oscuro che vuole imitare. Ma non potrebbe mai essere pericolosa, una creatura così bella.
Perché anche se non posso vederla sono sicuro non farebbe mai male a nessuno con quei gesti cortesi, quel sangue non dovrebbe sporcare un travestimento come il suo.

Mi avvicino di qualche passo come ipnotizzato dai suoi movimenti, non posso fare a meno di staccargli gli occhi di dosso.
La pelle chiara riflette le luci che la circondano, è liscia ma renderebbe bellissime anche le imperfezioni se fossero visibili. Il corpetto stringe il busto esile facendola sembrare ancora più fragile, e il modo in cui ondeggia i fianchi in mezzo a questa pista è quasi ipnotico da osservare.
Ho intravisto solo alcune linee del suo corpo e ho come la sensazione averle già desiderate prima di adesso. Non si potrebbe mai dimenticare un corpo così, ma il dubbio mi spinge ad azzerare la distanza tra noi.

Il suo profumo m'invade velocemente facendomi ripercorrere rapidamente tutte le volte in cui, travolto da qualcosa di inspiegabile, ho percorso quelle curve dolci.
Fuori dal mio controllo, alzo una mano accarezzandone una spalla come un maniaco, ed è quando le nostre pelli entrano in contatto tra loro che non ho dubbi su chi sia questa ragazza.
Posso sentirne la sua presenza ovunque e sono sicuro anche per lei sia così.
Infatti l'angelo candido si gira incontrando subito il mio sguardo.

Gli occhi della bimba si posano sui miei e solo in questo momento ho come la sensazione di aver trattenuto il respiro per tutti questi giorni, perché finalmente sento di nuovo l'aria entrare nei polmoni.

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Ciao ragazze🤍
Capitolo un po' diverso dal solito, Blake e Travis insieme...che dire? Bè, secondo me si completano.😂

Il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Alyssa, che vi aspettate?
Io non vedo l'ora di farvi leggere cosa succederà.

Spero tanto questo aggiornamento vi sia piaciuto,  lasciate una stellina se vi va e fatemi sapere se vi piacciono le parti più dialogate come questa.
A presto.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now