Capitolo 31.

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Blake POV

Avevo dei colori nuovi nello zaino, ecco la cosa a cui stavo pensando quando il bus si fermò davanti casa mia aprendo il portello principale per farmi scendere.

Avevo dei colori nuovi nello zaino ed erano tutti per me, non mi importava altro se non di quella piccola scatolina che li conteneva sbattendo ad ogni mio passo. Era una bella giornata ma non perché stava arrivando finalmente il primo caldo, lo era solo per questo motivo: i pastelli che finalmente avrei potuto iniziare ad utilizzare.

Le chiavi erano attaccate alla serratura, come ogni giorno mi misi in punta di piedi e girai la maniglia con forza fino ad ascoltare il click che mi segnalava l'apertura. Con la borsa sulle spalle mi affacciai al salone dove il vecchio stava dormendo, lo fissai in viso certo che non avrei interrotto il suo riposo pesante, per la prima volta volevo che leggesse nei miei occhi la felicità che per nessun motivo al mondo sarebbe riuscito a portarmi via quel giorno. Volevo capisse che stavo diventando grande e che il suo potere stava diventando sempre meno influente su di me, avrei vinto io prima o poi.

Senza avere il coraggio di svegliarlo andai in cucina e afferrai un pacchetto di patatine dal cassettone ormai semi vuoto, da qualche settimana non stavo più neanche facendo un pasto normale a causa delle sue assenze sempre più frequenti. Pensai, quel giorno, che doveva essere proprio cieco per non notare come le mensole e il frigorifero rimbombavano in un eco solitario ma semplicemente le bottiglie che giacevano al suolo vuote in salone erano il vero motivo del suo disinteresse verso il cibo, o verso me.
Non siamo una famiglia che può permettersi lo sfarzo di giocattoli inutili, su questo è stato chiaro ad ogni festività ignorata, io ho smesso così di chiedere qualcosa che avrebbe giovato sulla nostra tavola già impoverita. Lui però non aveva mai rinunciato a quei distillati costosi, al contrario, stava raddoppiando la dose di alcool che faceva puzzare la nostra casa come fosse un bar di periferia.

Così sgranocchiai quelle patatine certo che non sarebbero bastate a placare la mia fame, ma ignorai il brontolio del mio stomaco perché avevo in mente solo una cosa in quel momento: volevo disegnare il nostro giardino con i nuovi colori.

Ci misi ben poco a capire che esistevano al mondo più tipologie di gradazioni, almeno tre o quattro per tonalità, e che gli unici pastelli che avevo in casa erano solo una minima percentuale in confronto a quelli che si trovavano all'interno della nuova scatolina. Impiegai così un'ora a scegliere quale verde utilizzare per l'erba e quale azzurro invece per il cielo, per il giallo fu abbastanza semplice perché il sole era sicuramente il colore più accesso da dover utilizzare ma quando arrivai a dover decidere chi disegnare all'interno di quel giardino immaginario fui colto da un po' d'ansia. Era il mio prato quello che stavo colorando, io non potevo inserirmici dentro e mio padre non era mai all'aria aperta in questo punto della casa raffigurato, così abbozzai una piccola farfalla azzurra, precisamente sopra la mia altalena.

Allontanai il foglio dalle scalette dove ero rannicchiato a ideare le mie idee e lo portai di fronte ai miei occhi per osservare l'insieme degli schizzi comporre la mia prima realizzazione con quei pastelli, fui soddisfatto di quello che era venuto fuori.

Prima ancora che riuscii a complimentarmi con me stesso però, il rumore proveniente dalla porta principale richiamò la mia attenzione e sobbalzai quando i passi del vecchio mi raggiunsero rapidamente sotto lo scricchiolio del legno.
<<Solo le femminucce disegnano in questo modo.>> Disse solamente, prima di strapparmi via il foglio dalle mani e accartocciarlo in una piccola palla che gettò al di là del cancelletto. Neanche mi guardò negli occhi quando iniziai a lacrimare silenziosamente, non volevo fargli ascoltare la mia sofferenza ma fu impossibile contenerla soltanto per me e sono sicuro qualche singhiozzo arrivò chiaro anche alle sue orecchie. Tuttavia questo non lo fece desistere dall'afferrare la mia scatolina per rigirarsela tra i palmi con un'indifferenza tale che mi fece temere per i miei colori.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now