Capitolo 19.

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Blake POV

Quando arriviamo di fronte il capannone malandato che sto cercando, Nathan gira la chiave per spegnere il motore e osserva scettico il posto che abbiamo davanti.
<<Sei sicuro che sia qui?>> Domando poco convinto, assecondando i suoi pensieri.
Un piccolo fabbricato interamente bianco, si trova al centro di quello che dovrebbe essere il cortile di una vecchia casa disabitata. Non c'è nessuna traccia di qualcuno qui, le luci dell'abitazione sono spente mentre dai vetri oscurati del piccolo deposito non proviene alcun rumore. Sembra che ci siamo solamente noi ad occupare questo territorio sconosciuto, eppure è proprio qui che dovrei trovare l'unica persona che mi può aiutare a risolvere l'unico dubbio che da giorni mi tiene sveglio la notte.
<<Oh andiamo ragazzi, fidatevi di me.>> Travis con tutta la tranquillità del mondo ci sorride dallo specchietto interno all'auto, dove io e Nathan lo stiamo fissando.

Senza perdere altro tempo, scendo dall'abitacolo e aspetto che anche loro facciano lo stesso. Lancio un'occhiata alle finestre di quel piccolo stabilimento imperscrutabile e mi pare di scorgere un movimento impercettibile da dietro le lastre scure che danno proprio verso la nostra direzione, capisco così che la nostra presenza è appena stata notata.
Sorrido appena e proseguo verso quello che credo sia l'ingresso ma prima di sbattere i pugni contro la parete, il corpo di Travis mi anticipa parandomisi davanti.
<<Quanta fretta per una cosa che non dovrebbe essere importante.>> Mi sussurra ironico Nathan sottovoce avvicinandosi al mio fianco, mentre osserva il ragazzino bussare alla porta.
La verità è che nessuno dei due sa il motivo per cui siamo arrivati fin qui, nel bel mezzo del nulla, solo per venire a cercare il nerd più esperto della zona nel campo dell'informatica. La stessa persona che, con il giusto compenso in cambio, non ha paura di violare ogni legge della privacy per ottenere i dati richiesti senza far mai scoprire la sua impronta.
Un genio non identificabile, in poche parole, colui di cui ho bisogno.

Il rumore della serratura che viene schiavata lentamente attira la mia attenzione rivelandone, subito dopo, l'immagine di un moro mingherlino che ci guarda alzando un sopracciglio come sorpreso dalla nostra visita.
<<Thomas mi ha detto dove potevamo trovarti, io sono Travis>> interviene subito quest'ultimo per chiarirne le presentazioni.
Il nerd scambia un'occhiata indifferente a Nathan e quando posa gli occhi su di me, invece, assottiglia lo sguardo ispirando profondamente come poco convinto dalla mia presenza.
<<Hai qualche problema?>> Domando schietto, facendolo irrigidire.
<<Quando si tratta di te le cose non sono mai semplici Blake, la tua reputazione ti precede.>> Ribatte posando una mano sulla superficie della porta ma subito dopo decide di farsi da parte e aprirla per consentirci l'ingresso.
Prima di proseguire però, mi fermo davanti al suo corpo guardandolo dall'alto.
<<Allora saprai anche che è meglio non provocarmi>> lo informo cinicamente, senza nessuna traccia di divertimento in viso e mi volto verso i ragazzi facendo un cenno del capo in direzione del piccolo prefabbricato.
Questo posto è esattamente l'opposto di ciò che si direbbe essere la tana di un hacker e, mentre camminiamo verso i monitor del suo computer, noto una parete al nostro fianco essere ricoperta da post-it con scritte delle date e degli orari divisi per colori, come se fosse la rappresentazione visiva della sua agenda appesa contro il muro. Oltre ad un piccolo frigorifero l'ambiente è completamente vuoto, moltissimi fili collegano tutti ad un grande pannello fatto di interruttori e protetto da un vetro esterno, illuminato tutt'intorno da una luce rossa a led che ne indica l'importanza di quell'ambiente. La scrivania sul fondo è occupata da quattro schermi, ognuno dei quali sembra svolgere un'attività diversa dagli altri, eppure sono collegati dalla stessa tastiera di un unico cervello elettrico. Corrugo la fronte confuso e continuo a seguirlo fino a quando non si siede alla sua postazione rivolgendo la sua attenzione al monitor dove sono indicati degli strani numeri contrassegnati da valute internazionali aggiornati in tempo reale, alcuni verdi e altri in rosso.
<<Come posso aiutarvi?>> Chiede segnando qualcosa sulla sua agenda.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora