Capitolo 23.

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Blake POV

<<Sai, mia madre crede in una teoria... la coscienza come fulcro dell'esistenza.>> Le parole di Travis attirano la mia attenzione, distraendomi qualche istante dai miei pensieri. Non so cosa di cosa sta parlando, ma per qualche assurdo motivo i miei occhi vengono richiamati da questa conversazione insolita.
<<Sostiene che i limiti corporei non delimitano gli strati della consapevolezza, anche nei momenti in cui credere il contrario sarebbe più logico.>> Si infila le mani nelle tasche dei jeans, assumendo una posizione più tranquilla. Io al contrario me ne rimango immobile ed estraneo al filo conduttore delle sue parole. Mi schiarisco la voce passandomi una mano tra i capelli nervosamente perché parlare apertamente con una persona al di fuori di me stesso, non è mai stato semplice per me.

<<Che stai dicendo?>> Domando insolente, cercando di apparire disinvolto da questa conversazione. Desidero solo avere una risposta chiara, per ritornarmene ad affrontare il caos assordante che si sta animando nella mia testa.
<<L'unica cosa di cui non potremmo mai conoscere i meccanismi con certezza, è il riflesso della coscienza in alcune situazioni che per la prima volta ci troviamo a vivere da vicino. Non si parla di scienza Blake, è una cosa che va ben oltre. Lei è convinta che un corpo all'apparenza esamine contenga in realtà la consapevolezza di quella persona, che quindi riesce a percepire ogni cosa intorno le sta accadendo. E che a volte sia proprio la coscienza a fare la differenza quando si tratta di tornare a vivere.>> Risponde con fermezza, analizzando la mia reazione con attenzione.
Per tutta risposta rimango a fissarlo come se avesse appena detto un'assurdità.

<<Stai dicendo che una persona è consapevole quando si trova a lottare tra la vita e la morte e scelga da solo di andarsene?>> Gli chiedo cercando di rimanere calmo, anche se una tensione d'un tratto mi spinge a serrare le mani. È stata una giornata di merda e ascoltare queste inutili teorie non fa altro che sfiancarmi ulteriormente, così mi giro di spalle pronto a rientrare in ospedale per cercare di capirne qualcosa di più sulla situazione di Alyssa. Mentre percorro l'asfalto bagnato intendo ad ignorare Travis e le sue ipotesi, la sua voce frantuma ogni mia volontà.
<<Sto dicendo che Alyssa potrebbe trovarsi in gabbia nel suo stesso corpo per i prossimi giorni, e non per forza quello che sfugge alla logica non può in realtà essere vero. Lei potrebbe sentire quello che le sta accadendo, seguire le parole degli infermieri in questo momento e voler ritornare in sé senza riuscirci. Potrebbe essere consapevole di trovarsi in un ospedale, o percepirne solo un'immaginazione distante dalla realtà. Quindi se vuoi un consiglio Blake fai un tentativo. Se ne avrai l'occasione prova a parlarle, perché lei potrebbe sentirlo.>> Si alza dal muretto per avvicinarsi al mio corpo, facendo un respiro prima di continuare. <<Lei potrebbe ancora ascoltarti, se hai qualcosa da dirle fallo subito e fai in modo di farti riconoscere.>> Conclude superandomi e lasciandomi in bilico delle domande che ora, mi balenano in testa.

Travis, senz'altro, crede in una grande stronzata.

Tuttavia il dubbio si è appena insinuato nella crepa dell'incertezza, facendo vacillare le mie stesse convinzioni e portandomi a porre una sola domanda dentro me. C'è anche una sola, piccola possibilità che Alyssa possa davvero sentire qualcosa?
Scuoto la testa incredulo quando avverto il rumore di un tuono nelle vicinanze, di certo sto perdendo la testa anch'io se posso solo iniziare a credere in una cosa del genere. Questa conversazione è stata surreale come il tentativo di comprenderla, e io ho appena consumato ogni traccia di pazienza rimasta. Così mi allontano dal parcheggio per fare di nuovo il mio ingresso nel vasto edificio bianco, attraversando l'atrio e dirigendomi verso il terzo piano dell'ospedale. Percorro il corridoio fino a quando non arrivo nella sala d'attesa della terapia intensiva dove, seduti vicini ad altri estranei, ci sono Nathan e Travis con gli occhi indirizzati verso il basso.

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now