10 Un nuovo collega

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Mi cercherai in mille cuori e non riuscirai a trovarne uno che somigli al mio.

«Che intendi dire?» Meryl scrolla le spalle

«Non si può lasciare il posto vuoto per sempre. Il mondo deve girare, e per farlo dobbiamo essere pieni.»

«Non ne sapevo nulla...»

«È molto sorprendente, pensavo che saresti stata la prima a saperlo.» Raggrinzisco il naso cercando d'ingogliare gli insulti che sto per sputare. Poi sento aprire l'ascensore con un "beep", io e Meryl ci giriamo, per vedere Aaron accompagnato da un ragazzo che non conosco. Deve essere lui, cercherò di essere gentile, d'altronde non è colpa sua. La ferita non si è nemmeno chiusa e già si va avanti. Aaron cammina verso di noi sorridendo, il nostro nuovo collega al suo fianco, il mio capo annuncia con vivacità, che trovo inopportuno, che il sostituto di Grace sta finalmente arrivando I miei occhi sono concentrati sul volto dell'uomo, non sembra molto a suo agio, deve essere consapevole della situazione, stranamente non sembra troppo male. L'uomo apre la bocca, e parla con un tono sorprendemente calmo.

«Salve, sono Evans Jong, piacere di conoscervi. Io... So che le circostanze sono difficili, e mi dispiace per quello che è successo, spero di fare del mio meglio.» Conclude il suo piccolo discorso con un sorriso, io lo saluto con un sorriso, cercando di sembrare il più cordiale possibile, Meryl, rimane impassibile. Per lei è comunque un concorrente, qualsiasi cosa accada. Aaron poi ci saluta e ci dice di assicurare un drink di benvenuto a Evans. Io torno nel mio ufficio, tendo gli occhi all'ufficio di Grace, dove ora c'è Evans, mi ero quasi abituata a vedere quell'ufficio vuoto, come un ricordo che deve restare lì fermo per anni. Tutto questo ricordo di memoria viene interrotto da Evans che mi guarda e sorride, io distolgo lo sguardo e faccio di tutto per concentrarmi su quello che devo fare. Mentre sto lavorando da due ore su un file, la silhouette di Noah mi appare accanto, il mio collega si accosta al mio orecchio

«Logan, vuole vederci entrambi.»

«Oh... Gli hai restituito il tuo rapporto sui testi dei dipendenti, vero?» Noah fa un cenno con la testa

«Ma perché vuole vedere anche me?»

«Non lo so, ma mi ha detto di venire a prenderti.»

«Bene, allora ti seguo.» Lascio il mio posto per seguire il mio collega, alle mie spalle, sento degli occhi che mi seguono. Logan mi sta fissando, un po' sbalordito dalla mia relativa freddezza, sto inconsciamente incolpando lui per Evans. So che non aveva scelta, ma...

«Beh, possiamo iniziare, no?»

«Sì, scusatemi. Ho ricevuto il tuo rapporto, Noah, e lo apprezzo.»

«E così... Come hai visto, non c'è nulla d'interessante, certamente nulla fa pensare che uno dei membri della squadra, abbia fatto una soffiata ai Devinson.»

«No, è questo il problema. Tutto è troppo perfetto, e le informazioni che Nicolas ha ricevuto dovevano provenire da qui.»

«Probabilmente la persona, è stata abbastanza attenta da non usare mai il proprio computer di lavoro. Se fossi stata io, avrei fatto lo stesso.»

«E non chiedermi di andare sotto copertura sui loro computer, già farlo presso l'azienda era al limite...»

«Sarebbe comunque un'ottima soluzione, non è vero?»

«Logan!»

«Non dimenticare che grazie a me...»

«Sì, grazie a te non sono finito in strada, o sotto un ponte. Grazie di ricordarmelo di nuovo. Tendo a dimenticarlo, è un bene che tu sia qui, eh.» Il tono di Noah è amaro, per la prima volta riesco a vedere il risentimento che di solito tiene così ben nascosto.

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