16 La chiamata

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È che se parlo rovino tutto e se non parlo mi rovino dentro. 

Chiudo gli occhi, mi sento come se stessi per crollare, ma un braccio intorno alla vita mi trattiene. Sto pensando alla domanda che Logan ha appena formulato. Riapro gli occhi, è davanti a me che mi fissa. Il Mio cuore si stringe e allungo la mano per cercare di riprendere il mio telefono, ma Logan allunga in alto il braccio.

«Madison, rispondi.»

«Non avevo idea che si trattasse di Ambar Devidson.»

«E non hai pensato di dirmelo?»

«Non ti riguardava veramente. Riguardava me.»

«Beh, più o meno. Quando parla della mia famiglia direi che centro eccome, giusto?» Il tono di Logan è tagliente come una scheggia di vetro rotto. Non vedendo alcuna risposta da parte mia, contro ogni mia convinzione, si siede sul divano e cordialmente mi invita a sedermi accanto a lui, pensavo fosse arrabbiato.

«Credi o no ad Ambar?»

«No, so che non faresti del male a nessuno.» Non sono sicura della mia risposta. Penso che veramente non possa fare del male a nessuno? Una piccola risata triste sfugge dalle labbra di Logan.

«Non è proprio così. Ho fatto del male ad Ambar, per esempio.»

«Ed è per questo che oggi pensi che voglia vendetta?»

«Sicuramente. È anche per questo che suo fratello sta cercando d'intralciarmi. Probabilmente anche lei è gelosa di te, perché sei quella che ora è al mio fianco, al suo posto.»

«Gelosa di me? Eppure, lei ha tutto! Mentre, io...»

«Non hai nulla in meno rispetto a lei.» Logan mi stringe il braccio sulle spalle facendomi avvicinare a lui. La tensione che è stata dentro di me fino a ora comincia a dissiparsi.

«Non avrei mai fatto del male a Noah, non lo farei mai.»

«Ok. Ti credo, Logan. Ma... Il resto della tua famiglia?»

«Noah fa parte della nostra famiglia, questo è il punto. Nessuno gli farebbe del male. È tutto un orribile incidente.»

«Un Incidente...» Ripeto. Non può essere stato un incidente, non proprio oggi, non in questo giorno.

«E se non fosse stato un incidente, Logan?»

«Te L'ho detto. La mia famiglia...»

«Forse non la tua famiglia, ma...»

«C'è qualcosa che non mi stai dicendo.» Non posso raccontargli la storia della chiavetta. Non posso raccontargli molte cose, cose che probabilmente non verrà mai a sapere, che rimarranno all'oscuro, nel loro spazio per sempre, senza mai essere riscoperte.

«Ambar avrebbe potuto avere accesso a informazioni riservate?»

«Non posso dirti che è impossibile, ma mi sembra strano.»

«Perché mi hanno inviato dei file criptati, Noah stava facendo accesso a ogni file. Molti file erano filmati sulla morte di Grace, l'ultimo, era sulla famiglia Date. E proprio oggi Noah doveva farmi vedere cosa conteneva.» Mi sento come se mi stessi liberando da un peso, anche se sono un po preoccupata di come Logan possa reagire.

«Perché non me l'hai detto?»

«Non era così semplice. Per prima cosa, volevo sapere cosa c'era su quella chiavetta.»

«Così potevi vedere se ci fosse stato qualche file incriminante su di me?»

«No. Non volevo farti preoccupare per niente. Hai già abbastanza da fare in questo momento. All'inizio non pensavo fosse una cosa seria, ma poi abbiamo trovato i file su Grace... E poi...»

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