30 Il biglietto

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Il folle è sempre l'inaspettato. 

Si nasconde nell'ombra, progettando il futuro del soggetto.

Lascio che Logan prenda il foglio di carta dalle mie manie appoggi il braccio all'interno dell'auto. Mentre il luogo del funerale è stato tenuto segreto, mentre la polizia era lì... Sono riusciti comunque a farmi arrivare questa minaccia. Uno dei poliziotti presenti con noi prende il foglio, poi ci porta ad un'altra macchina, come misura di sicurezza precauzionale. Dietro di noi, Ethan corre con gran voce preoccupata.

«Cosa sta succedendo? C'è qualche problema?»

«Ti spiegherò più tardi Ethan. Ora dobbiamo assolutamente rientrare.»

«Di a Nic di andarsene.» Ethan disapprova, ma non fa altre domande e ci guarda dirigerci verso un altro veicolo, circondati dalla polizia. Ci conducono all'interno del veicolo, senza darci il tempo di girarci. Poi, usciamo dal cimitero. Logan, pugni stretti sulle cosce, trema di rabbia.

«Come hanno osato? Come hanno potuto venire a rovinare questo momento? Queste persone sono mostri, a tutti i livelli, e non c'è dubbio, Madison. Sei il loro obbiettivo, e solo per questo prometto che farò tutto il possibile per fargliela pagare. Come possono queste persone credere di poterti attaccare impunemente? Perché ora non ci sono più dubbi: sei in PERICOLO.» Sentirlo dire in questo modo mi mette in uno stato di shock, ma è anche fuori questione che io mi arrenda. Afferro la mano di Logan e la stringo forte alla mia.

«Mi dispiace metterti di nuovo nei guai.»

«Smettila. Non sono arrabbiato con te, sono arrabbiato con i responsabili. Ma ti prometto che farò tutto il possibile per trovarli. Se sarò condannato al mio processo, non avrà importanza. Chiederò a Ethan di prendere in mano la situazione, e so che lo farà.» Metto la mano su quella di Logan, che è appoggiata sulla mia coscia.

«Grazie mille. Anche se conto su di te perché non ti metta in pericolo. Se ti succedesse qualcosa, morirei.»
«Farò attenzione, te lo prometto.» Preferisco credergli. Poi mi rannicchio contro di lui per il resto del viaggio. All'improvviso guardo fuori dal finestrino della vettura e vedo che non abbiamo preso la solita strada verso casa. Afferro il braccio di Logan, un po' spaventata.

«Logan! Dove ci portano?» Mi vengono in mente molti scenari. E se i "poliziotti" incaricati della nostra protezione fossero sul libro paga delle persone mandate per uccidermi? E se quel messaggio fosse solo una trappola? Logan, che si sta facendo alche lui le stesse domande, si lancia in avanti per mettere la mano su quella dell'uomo dal lato del passeggero.

«Dove stiamo andando? Cosa sta succedendo?» Mi st già preparando a tirare fuori il cellulare per chiamare aiuto quando il poliziotto mi chiede di metterlo via. Continua spiegando che, vista la minaccia ormai molto chiara che ho ricevuto, mi stanno portando ad un nuovo indirizzo. Logan ed io ci scambiamo uno sguardo, e Logan chiede una prova. Il polizziotto gli consegna il suo telefono, dove riceve un messaggio dal detective Dank, che conferma la sua dichiarazione. Un po' sollevata, anche se l'apprensione mi sta ancora mordicchiando lo stomaco, non mi allontano da Logan. I poliziotti ci portano in un piccolo appartamento nei sobborghi di New York. Siamo lontani dalla comodità del magnifico attico di Logan. Nel soggiorno, Elsa Dank ci aspetta e si alza al nostro arrivo.

«È un piacere vederla, signorina Moore.»

«Francamente non so se dire lo stesso.»

«Capisco. È stato molto improvviso, ma considerando la situazione. Per un attimo abbiamo pensato di dare un passaggio a casa al signor Date, ma poi abbiamo pensato che il rischio fosse troppo grande. Avremmo potuto essere seguiti a casa sua.»

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