26 Tra galera e libertà

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La vita è in un continuo stato di limbo, tra il bene e il male,

la vita e la morte, la galera e la libertà.

«Quando? Era ora!»

«Sarà tra due settimane. Il mio avvocato verrà domani per discuterne con me.» Mi butto al collo di Logan sorridendo, ma all'improvviso faccio un passo indietro per fissarlo.

«Mi sbaglio o non sembri particolarmente entusiasta, in realtà?» Lui si passa una mano imbarazzata sul viso, come per nascondere il suo sguardo.

«In effetti... Finché non viene emesso un giudizio, non dovrò affrontare nessuna delle due realtà. Perché Madison... Bisogna ricordare che c'è la possibilità che io possa essere giudicato colpevole.»

«Ma tu non hai fatto niente! Sarebbe davvero scandaloso!»

«Non ho fatto niente, ma questo non mi impedisce di essere agli arresti domiciliari e in attesa di un processo. Non innocente, ma neanche colpevole. E questa situazione, pur non essendo ideale, è quantomeno confortante. Quando sai che una delle possibili eventualità è la prigione... È un ragionamento davvero stupido, ma...»

«Non è affatto stupido. Non mi sentirei troppo a mio agio neanche io all'idea di poter finire dietro le sbarre.»

«Se mio padre mi sentisse dire una cosa del genere...»

«Ma tuo padre non c'è, e questo è un bene. Non stiamo comunque parlando di lui.»

«No, è vero.» Logan sorride un po', poi si siede sul divano e si china per sfiorare il suo braccialetto elettronico.

«Da parte mia, ho fiducia. E l'avrò per entrambi, se necessario.»

«Se non troveranno mai l'assassino di Grace... Sarà difficile per te?» Ehi la domanda, piuttosto inaspettata, mi rende pensosa per un attimo.

«Credo che sarà più difficile andare avanti. Ma perché?»

«Perché anche se vengo scagionato, non significa necessariamente che l'assassino di Grace verrà arrestato.»

«Oh, lo so bene, non preoccuparti. Ma una cosa alla volta. Per prima cosa, ci occupiamo di te.» lo raggiungo sul bordo del divano e gli passo la mano tra i capelli. Logan chiude gli occhi e inclina la testa all'indietro per appoggiarla meglio al mio palmo.

«Madison...» Non ha aperto le palpebre, la sua voce è solo un sussurro.

«No sono stato onesto con te.» Alzo un sopracciglio, non sapendo in che direzione stia andando il discorso.

«Potresti esserlo anche tu con me?»

«Cosa intendi dire? Non capisco cosa stai dicendo Logan...» Resta in silenzio, sempre godendosi le mie dita tra i capelli. Tira anche un sospiro di soddisfazione, prima di venire a prendermi l'altra mano per stringerla nella sua.

«È una coincidenza che tu sia stata derubata? È una coincidenza che Noah abbia avuto un'incidente?» Mi si blocca il respiro in gola, mio malgrado, le mie dita smettono di muoversi. A quel punto, Logan apre gli occhi e mi guarda.

«Madison.» Il mio cuore accelera in una sola volta, mentre un colpo di calore mi prende. forse è il momento di dirglielo... Sorrido, cercando di rilassare i miei tratti tesi, poi faccio scorrere il mio indice lungo il naso di Logan. La punta del mio dito raggiunge le sue labbra e Logan lo mordicchia per un attimo.

«Stai cercando di cambiare discorso. Non credere che non l'abbia notato.»

«Io...»

«Non importa. Capisco perché non ne vuoi parlare adesso. Anch'io ho avuto dei segreti. Ma me ne parlerai quando sarà il momento?»

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