21 Nootropes

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Nulla può fermare quel senso di solitudine che ho. Solo stando con te, quel senso si allevia.

I miei occhi continuano a passare da Logan alla scatola delle capsule per poi tornare a Logan. Posso capovolgere il problema nella mia testa, cercare di trovare una ragione, una scusa, ma la realtà mi torna sempre in mente. Il mio pollice si sposta meccanicamente sul nome del farmaco: "Nootropes" Leggo la descrizione del prodotto che ne loda gli effetti e ne garantisce il successo. Ne avevi proprio bisogno Logan? Cos'altro mi nasconde? Tutto quello che mi ha detto finora è ero? Le mie sopracciglia sono accigliate, e alzo la testa, questa volta per piantare il mio sguardo negli occhi di Logan. Quasi lo sfido a trovare delle scuse. Si alza e mi si avvicina quasi timidamente, come se potessi scappare da un momento all'altro. Alza la mano e prende la mia, probabilmente chiedendosi se gliela toglierò, non posso farci nulla, tiro indietro il braccio. Al momento la mia mente è troppo scombussolata per me permettere questo tipo di distrazione. Il mio cuore continua a battere, quasi a minacciare di uscire da me. Il volto di Logan è rattristato, ma non insiste.

«Madison...» Logan, la sua voce dolce e triste virgola e sento che sta per dirmi qualcosa di drammatico. Va tutto bene, va tutto bene mi ripeto, sistemerò tutto.

«Non ti insulterò mettendoti. Non si trattano di farmaci convenzionali, come hai notato. Sono droghe nootropiche. Le ho prese per anni...» Chiudo gli occhi e soffio a lungo, le mie dita si stanno chiudendo intorno alla scatola delle pillole. Mi viene quasi voglia di buttarle contro il muro e di calpestarle fino a distruggerle completamente.

«Perché prendere questo?»

«Perché... Perché ho bisogno che duri. Perché senza di loro, sarei crollato molto tempo fa. Non hai idea di quanta pressione ho subito da quando avevo solamente 12 anni, Madison. Dovevo essere il migliore in tutto. Mio padre non poteva tollerare che qualcuno prendesse voti migliori dei miei, non poteva tollerare che io non fossi il migliore nello sport, in questo e in quello. Perché non bastava che un futuro imprenditore lasciasse altre persone davanti a sé. È stato lo stesso al college. Lo stesso dappertutto. Quindi...» Logan si ferma un attimo e mi scruta con cautela. Non sono arrabbiata con lui, sono arrabbiata con suo padre, chi mai farebbe una cosa del genere al proprio figlio.

«Quindi ho voluto un piccolo aiuto punto ma non potevo nemmeno chiedere aiuto ad alta voce. Doveva essere qualcosa di nascosto perché... Anche in questo caso non avrei dimostrato agli occhi di mio padre di essere il migliore. E oggi sono in una posizione di debolezza perché il mio futuro non dipende più da me. Per questo mio padre non ha esitato un attimo a sostituirmi con Ethan. Dopo tutti questi anni passati a dire, a chiunque volesse ascoltarmi, che ero il suo unico successore. Ora che non sono più utile virgola non merito neanche la sua considerazione.»

«Perché continui a prendere queste cose Logan?» Guarda verso il cielo prima di farmi un lieve sorriso.

«Perché a forza di abituartici nasce il bisogno. Ti fa sentire come se tutto stesse andando meglio, e da un lato non è sbagliato. Ti permette di resistere più a lungo, di essere concentrato, di dare il massimo in quello che fai. Dà la completa illusione di essere una macchina che nulla può fermare.» Mi acciglio e faccio un altro passo verso di lui.

«Non sei una macchina Logan. Non sei un robot. Non sei infallibile. Hai il diritto di essere umano, e sono molto arrabbiata con i tuoi genitori per averti fatto dubitare di te stesso in quel modo.» Logan appoggia la scatola di capsule sulla scrivania e con una mano si asciuga il viso dal sudore.

«Non ti merito Madison. Perché sei qui. Potrei andare in prigione. Non mi è rimasto nulla. Sono dipendente dalle droghe ormai. Io...»

«Basta.» Questa volta mi avvicino ancora di più, fino a quando i nostri corpi si sfiorano. Alzo il braccio per togliere la mano di Logan da davanti ai suoi occhi, e lo costringo a guardarmi negli occhi. Il mare dentro i suoi occhi è tormentato, si agita, le onde si scagliano contro gli scogli, che si frantumano sotto il potente schianto delle onde su di essi. Ora l'unica cosa che riesco a scorgere è il riflesso del mio volto, nell'azzurro più totale dei suoi occhi vedo i miei, così scuri rispetto ai suoi, così spenti, così soli, come due anime sperdute nel nulla.

The DateWhere stories live. Discover now