Capitolo 4

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"Lascia che il mondo sia quel che sia, ma tu devi sempre reggerti ai tuoi valori, sono quelli che tenteranno di distruggere. Promettimelo?"

"Te lo prometto, Violet"

3 gennaio 2021

Daphne

Il suo profumo aleggia nella macchina, osservo ogni suo movimento, dalle mani tatuate che stringono lo sterzo, alla lingua che lentamente inumidisce le sue labbra carnose e follemente per un attimo penso di volerlo baciare, scavalcare il freno a mano e saltargli addosso. Ma il momento dopo mi ricordo che sono qui perché lui mi ha obbligata, sotto minaccia. Se mi fossi opposta cosa avrebbe potuto fare?
Nel mio beato silenzio oscillano le varie risposte che gli potrei dare mentre lui sembra concentrato sul traffico, io sembro troppo concentrata su di lui, su come la camicia bianca stringe sui suoi pettorali e si solleva ogni qualvolta che respira, è come se i bottoni che contengono tanta abbondanza, potessero esplodere. Magari i suoi pettorali sono persino più grossi del mio seno.
<<A cosa stai pensando?>>
Non lo vorrebbe sapere sul serio! Oh guarda paragonavo i tuoi pettorali al mio davanzale, che ne dici se ci spogliamo e diamo un'occhiata a chi ce li ha più grossi? O forse dovrei dire grosse?
<<Alla risposta più adatta da darti>>ribatto.
<<Tu desideri essere qui, vedo come mi guardi ragazzina. Se solo ti lasciassi andare un po' di più. Staresti già ansiamando mentre ti tengo la faccia compressa contro qualche superficie>> ribatte con cruda realtà. La gola si secca, mi manca persino l'aria, mi conduce in uno stato di agitazione che non avevo mai provato prima d'ora.
<<Tu chi sei?>>
Lui si volta nella mia direzione e sorride amaramente.
<<Io sono lo Stato>> ribatte scuotendo la testa e ridendo.
<<Se devo uscire con te, vorrei almeno sapere il tuo nome>>proseguo tentando di ricavare qualche informazione in più sul suo conto.
Si zittisce e riparte con la macchina senza darmi alcuna risposta. Svolta sulla sinistra addentrandosi nella periferia della città, dove gli alberi torreggiano e l'oscurità diventa sempre più densa. Ferma la macchina davanti ad un ristorante immerso nella natura, c'è una balaustra poco distante dal lago artificiale.
Scende dall'auto con agilità, provo ad aprire il mio sportello ma non ci riesco, mi ero dimenticata della maledetta sicura.
Apre lo sportello e sorride diabolicamente, probabilmente se il diavolo avesse potuto avere un aspetto sarebbe il suo. Sicuramente gli piacerebbe osservarvi mentre brucio tra le fiamme del suo inferno.
Chiude lo sportello alle mie spalle e posa la mano sulla base della mia schiena, la pelle è bollente a differenza della mia che sembra congelata.
Ho solo una domanda: "che ci faccio qui?"
Le mie scarpe affondano nel terreno mentre tento di mantenere il suo passo, le lucciole sembrano tagliarci la strada mentre camminiamo, l'erba accarezza le mie caviglie man mano che avanziamo in direzione del ristorante.
Entriamo dentro il locale, attraversiamo la sala sotto lo sguardo di varie persone che si voltano nella nostra direzione, mi domando cosa abbiano tutti da guardare così tanto, sussurrano e al contempo ci osservano, per la precisione mi osservano come se fosse un premio che viene esibito sul podio. Usciamo sulla balaustra, dove ci sono dei tavoli in una zona più appartata che affaccia sul lago. Avrei preferito che avesse scelto un posto in un punto decisamente più in vista di questo. Qui potrebbe persino spararmi e buttarmi in acqua senza che nessuno se ne accorga! 
Mi sistemo sulla sedia senza attendere che sia lui a sistemarmi.
<<Allora?>> domando incrociando le braccia al petto e attendendo che mi dia una risposta. Lui dal suo canto si siede e fa cenno al cameriere.
<<Un calice di vino>> ordina.
Io dal mio canto me ne resto in silenzio consapevole di non poter ancora ordinare alcool anche se la sera precedente non abbiamo fatto altro che bere.
<<Potresti essere arrestato per questo!>> proseguo girando gli occhi al cielo.
<<Potrei farti arrestare per altrettanti motivi prima che tu possa battere ciglio, non mi sfidare>> ribatte ammiccando nella mia direzione con aria vittoriosa.
<<Quali sarebbero?>> proseguo sporgendomi con aria impetuosa nella sua direzione.
<<Li troverei, non preoccuparti!>>
Solleva il menu e chiude la conversazione.
<<Cosa dovremmo fare tutta la sera?>>
L'irritazione aumenta mentre lui di tutta calma continua ad analizzare il menù, come se non esistessi.
Mi alzerei e andrei via correndo, con la consapevolezza che lui riuscirebbe a trovarmi, fiuta le sue prede da bravo predatore!
<<Se avessi seguito il mio istinto, non saremmo qui ma tu sicuramente non parleresti molto, soprattutto imbavagliata!>> ribatte sollevando lo sguardo al di sopra del menù, ma prima che io possa dire qualcosa riabbassa lo sguardo.
<<Posso prendere i vostri ordini?>> domanda il cameriere sorridendo nella mia direzione ma al contempo il mio silenzioso accompagnatore solleva lo sguardo e fa abbassare lo sguardo al povero ragazzo.
<<Due bistecche ben cotte, insalata e delle patatine>>
Sarà una delle poche cose che mangerò dato che non mangio la carne, ma preferisco non contraddirlo davanti al povero mal capitato al nostro tavolo.
<<Per lei signorina posso portare qualcosa da bere?>> domanda con gentilezza.
<<Si...>>
Ma prima che possa proseguire mister prepotenza mi interrompe.
<<Per la bambina una Coca-Cola>> risponde.
<<Va bene, allora porterò subito la bibita a sua figlia>> ribatte il cameriere. Il leviatano strabuzza gli occhi mentre io scoppio in una fragorosa risata. Lui con il suo completo elegante ed io con un semplice abito candido che suppongo mi conferisca un'aria ancora più giovane. 
<<Come ti dovrei chiamare durante la serata? Papà?>> domando ridacchiando.
Lui dal suo canto gira gli occhi al cielo e mostra un sorriso tirato, quasi innervosito.
<<Non esagerare!>>
Nello stesso momento in cui il suo cellulare inizia a vibrare si alza in piedi e risponde alla chiamata al cellulare, senza nemmeno congedarsi.
La mia Coca-Cola arriva e sorrido soddisfatta, punto lo sguardo verso il lago su cui si riflettono le luci dei fari disposti lungo la strada. Ci sono alcuni faretti in acqua che illuminano la zona sottostante permettendo di poter vedere i vari pesciolini che nuotano.
Dopo un oretta abbondante, il mio interlocutore ritorna mentre io affondo le patatine nella maionese con estrema lentezza.
<<É un piacere uscire con te, sei di estrema compagnia!>> ribatto ma nello stesso momento gli arriva l'ennesima chiamata, mi fa cenno con il dito di attendere un minuto. Ma non appena entra dentro, decido di prendere in mano la situazione, non può lasciarmi qui come un cagnolino.
Mi sollevo in piedi, mi disfo delle mie ballerine, oltrepasso la balaustra in legno e faccio un tuffo letteralmente in acqua, causando un comune dissenso.
Non mi interessa, chiunque lui sia, può infilarsi il suo titolo su per...
<<Daphne!>> tuona una voce alle mie spalle, la sua voce per precisone.
Sto scappando a nuoto? Si, me ne pento? Forse!
Non avrà mai il coraggio di tuffarsi in acqua e rovinarsi il suo bel completo.
Nel mentre i veli del mio vestito galleggiano mentre tento di raggiungere la sonda opposta al punto in cui ha parcheggiato, pregando che non mi veda e l'oscurità mi aiuti a nascondermi.
L'acqua è fredda, qualcosa mi tocca il piede, lo ritraggo e aumento la velocità.
Ma poco dopo un tonfo mi fa capire che ha deciso di inseguirmi, probabilmente la sua mente deviata é stuzzicata dalla mia fuga.
Nuoto sempre più velocemente, quando penso di averlo seminato, mi volto, sorrido soddisfatta ma prima che possa riprendere a nuotare. Qualcosa mi afferra il piede e mi trascina sott'acqua. Poco dopo emergo e mi ritrovo placcata dalla grossa figura del mio detentore. Mi appendo alle sue spalle e prendo aria boccheggiando, mi scosto i capelli dal viso, provo a dargli uno schiaffo ma mi blocca la mano.
<<Mi piacciono quelle combattive come te.>> sussurra eccitato.
La camicia é diventata trasparente e lascia vedere perfettamente la sua muscolatura e in ogni angolazione.
<<Sei uno stronzo!>> urlo prendendolo a pugni contro il petto tentando di liberarmi.
<<E tu una stupida se credevi di potermi sfuggire così! Ma credo che tu abbia reso la serata decisamente più interessante>> ribatte abbassando lo sguardo verso i miei seni che premono contro il tessuto quasi del tutto trasparente del mio vestito.
<<Lasciamo pervertito!>> urlo fuori di me ma al contrario mi stringe ancora di più a sé.
<<Preferisco Narciso>> ribatte sussurrando contro il mio orecchio facendomi colpire dal respiro caldo. Con una mano mi tiene ben salda a sé e inizia a nuotare verso la sponda.
<<So nuotare!>> borbotto.
<<Questo l'ho appurato>> ribatte innervosito. Mi trascina fino a riva, mi lascia facendo cozzare la mia schiena contro le pietre, al contempo si posiziona sopra di me sovrastandomi. La muscolatura guizza ad ogni movimento, i bicipiti, si contraggono mentre si sorregge, incastrandomi la testa fra le sue mani. Il bacino poggia contro il mio centro, uno strano luccichio si accende nei suoi occhi. Oscilla lentamente facendomi percepire la sua erezione nascosta dai pantaloni eleganti che accompagnano ogni linea della sua intimità ancora nascosta.
Nello stesso momento lampeggia nella mia testa un sentore di allarme che mi irrigidisce.
<<Ora cosa vuoi fare?>> domando con una nota di terrore nella voce. Lui dal suo canto mi osserva, sposta lo sguardo dal mio viso, al mio corpo molto esposto al suo sguardo. Respira in maniera concitata, le sue iridi cristalline, sono fisse su di me e mi trasmettono tutta la sua brama. Un ringhio di frustrazione esce dalla sua bocca mentre si solleva dal mio corpo ed io ringrazio, non so quale divinità per avermi evitato il peggio.
<<Alzati>> ribatte con freddezza mentre mi osserva dalla sua statura. <<Resta qui! Vado a prendere la mia giacca>> ribatte. Mi soffermo sulla sua figura possente delineata dalla camicia zuppa d'acqua che poggia sulle sue spalle larghe e possenti. Ogni fibra muscolare è visibile ed io non faccio altro che osservarla con una nota di incanto.
Mi sollevo in piedi e incrocio le braccia al petto e lo seguo contrariamente da quanto mi ha detto.
<<Ho ancora fame...>> mormora mentre si volta e mi uccide con uno sguardo.
<<Potevi aspettare! >> ribatte stizzito.
<<Sono una bambina no?!>> ribatto piccata, si blocca sul posto s sospira pesantemente e nello stesso momento capisco che devo fermarmi prima di innescare nella sua testa qualche sistema che lo porti al di fuori della portata del suo autocontrollo. Lo seguo silenziosamente, fin dentro il locale. Recupera la sua giacca dal pavimento, l'unica cosa che è rimasta asciugata, per poi tornare a sedersi esattamente dove recano seduti.
I capelli castani ricadano in onde bagnate sulla sua fronte conferendogli un'aria profondamente attraente. Un'altra ragazza al mio posto probabilmente non sarebbe mai fuggita. Le labbra carnose spiccano dal suo profilo dalla marcato.
Mi siedo di fronte a lui e mi guardo intorno, noto che le persone ci fissano ancora più di prima. Mi stringo in me stessa, sentendomi ancora di più a disagio.
<<Vi conviene smetterla!>> urla facendosi sentire da tutti i presenti che riprendono a parlare tra di loro. Si solleva in piedi e viene nella mia direzione, ora cosa fa? Mi strozza davanti a tutti? Afferra la sua giacca e me la posa sulle spalle.
<<Grazie>> sussurro.
Narciso non dice nulla, devo essergli grata due volte.
Improvvisante scoppio a ridere, pensando al fatto che entrambi siamo seduti in questo posto elegante completamente bagnati. Dal suo canto mi osserva con un cipiglio, non riuscendo a seguire i miei stati d'animo altalenanti quanto una montagna russa.
Portano le due bistecche ed io dal mio canto evito di guardare il cadavere disteso sul mio piatto e continuo a sgranocchiare silenziosamente le patatine.
Narciso con una certa eleganza mangia la sua portata e mi osserva in attesa che faccia lo stesso.
<<Ora qual è il problema?>> domanda spazientito.
<<Sono vegetariana...>> ribatto facendo spallucce mentre lui dal suo canto si lascia andare contro la spallerai della sedia, come se fosse già esausto. E abbiamo passato insieme solo 10 minuti forse in tutta la serata, dato che i suoi interlocutori erano più importanti di una conversazione con me! Che per di più sono stata obbligata a venire qui con lui!
<<Quando avevi intenzione di dirmelo?>> ribatte infastidito.
<<Non volevo contraddirti>>
Lui dal suo canto mostra un sorriso sghembo e scuote la testa.
<<Eppure non ti sei fatta molti problemi mentre facevi un tuffo giù dalla balaustra direttamente nel lago mentre ero in chiamata con un collaboratore!>> ribatte inacidito.
<<Volevo vedere come fosse l'acqua del lago!>>
Sollevo le mani al cielo e sorrido soddisfatta della mia stessa risposta.
<<Devi semplicemente ringraziare di essere una donna, anzi una bambina, altrimenti ora la tua testa starebbe galleggiando nell'acqua!>>
Ma invece di prendere sotto gamba la sua affermazione, credo ad ogni singola parola che ha pronunciato.
Richiama nuovamente il cameriere, e chiede di portarmi qualcosa di vegetariano.
<<Prega che sia la portata migliore, altrimenti tu sarai la mia vittima!>> aggiunge per poi posare il suo sguardo estremamente freddo esattamente su di me.
Ora esattamente non so come riparare all'escalation di danni che ho combinato durante questa sottospecie di appuntamento. Senza dimenticare in tutto questo che io ho un fidanzato a cui ho detto che ero a casa a vedere un film con mia zia e mangiare pizza!
Si mia zia, Narciso ha tutto l'aspetto di mia zia!
<<Posso farti una domanda?>>
Lui sposta lo sguardo dal lago a me, per un momento mi sembra di essere investita da una tempesta ma non mi lascio intimidire dalle sue occhiatacce, se avesse voluto uccidermi l'avrebbe fatto da un pezzo e da quello che mi ha lasciato intendere, non ha intenzione di farlo. Per qualche folle motivo sembra interessato a...me.
<<Penso di non avere alternative...>> ribatte mantenendo lo sguardo fisso su di me.
<<Esatto, allora. Mi domando, cosa ci fa uno come te con me? Anzi mi spiego meglio. Potresti essere a cena con una bellissima donna, matura e più intelligente di me, con cui condividere molto di più e che abbia molta più esperienza nella vita. Perché sei qui con me?>> domando percependo nuovamente il senso di disagio piovermi addosso.

Il LeviatanoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang