Capitolo 15

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Canzone: As it was (Harry Styles)

Mi era sempre piaciuto sognare, sognavo la storia d'amore perfetta, quella in cui ti innamori del tuo migliore amico, o del nuovo vicino di casa. O ancora di finire contro qualcuno in un corridoio. Sognavo l'amore eppure lui sembra che mi evitasse.

12 settembre 2012

Daphne

Mi sembra di vivere una paura simile a quella per la fine del mondo, si stava per frammentare davanti ai miei occhi a piccoli pezzi la realtà che conosco e ho sempre vissuto. Ho sempre amato l'idea di noi, e ora. Ora ad un passo dall''ignoto cosa dovrei fare?
<<Io...>>
Cosa dovrei dire? Dovrei essere io la fautrice della fine tra noi due? Dovrei starmene semplicemente in silenzio fomentando le sue cogitazioni? Non mi sono mai trovata in una situazione del genere prima d'ora. Davanti il baratro, quale strada si prende e soprattutto qual è quella giusta?
<<Lei era qui ad aspettarti, osi mettere in dubbio ciò che dice senza mettere in discussione te stesso. Non hai ancora risposto alla domanda!>> ribatte Deviant.
<<Questo non è un discorso che intendo fare con te davanti ma da solo con la mia ragazza!>> prosegue Bruce con tutto il fiato che ha in corpo, lo guarda dalla testa ai piedi, con pregiudizio ed io stessa vengo disgustata dal suo comportamento.
<<Per tutto questo tempo, sono stata con l'idea che avevo di te, non con te. Non sei più il ragazzo che eri qualche anno fa, sei cambiato, lo vedo dal tuo sguardo e dal modo di trattare gli altri.>>
E poi arriva la tristezza, come una valanga del passato che mi travolge, lui non è più ciò che era, è molte altre persone di quel passato perfetto non ci sono più.
<<Lo sono ancora>> ribatte venendo nella mia direzione e provando ad accarezzarmi la guancia.
<<Stai mentendo a te stesso, tu sei ciò che sei e ciò che eri e anch'io irrimediabilmente non sono più quella che ero un tempo e...>>
Una lacrima mi riga il volto lentamente scende sulla mia guancia e si deposita sulla mia bocca.
<<e non provo più per te quello che provavo un tempo. Mi dispiace.>>
Lui indietreggia ferito ed io a mia volta cammino verso la porta, con la paura di ciò che starà per dirmi.
<<C'è qualcun altro non è vero? Magh me lo ha detto!>> spunta fuori alla fine con gli occhi lucidi e carichi  tristezza. I sensi di colpa mi stringono lo stomaco, e poi si posa un masso sulla gola che improvvisamente brucia come se avessi bevuto alcol puro. Le labbra si seccano e l'aria tra noi due diventa sempre più ostile. Mi sento tradita da lui e in parte anche da Magh, perché gliel'ha detto? E soprattutto quando l'ha fatto? In questi giorni mentre ero assente?
<<Lui o tu, non centrate nulla, sono io. Io non amo più te e ne tantomeno amo lui.>> rivelo con sincerità, per lui non provo altro che una primordiale attrazione che non so spiegarmi.
Un raggio di luce entra tra le tapparelle della finestra e colpisce il suo volto, mi sento cadere in pezzi mentre lo osservo che tenta sorreggere tutto quello che c'era tra di noi. Si sbottona la camicia e noto sul suo petto dei graffi. Non sono miei e non credo che siano di un gatto, non ha animali domestici, odia i gatti, e tantomeno i cani.
<<Potremmo riprovarci?>> propone.
<<Non si può riparare qualcosa che è rotto, non si può rianimare un corpo morto da troppo tempo. Devi semplicemente andare avanti, e penso che tu l'abbia già fatto.>> mormoro osservando i graffi sul suo busto.
Sospiro quasi sollevata di non essere l'unico mostro della storia che c'era tra noi due, ma il legame che c'era tra noi é finito per sciogliersi prima del previsto.
<<Lui chi è?>>
Non so chi sia? So solo che è piombato nella mia vita e una forte attrazione mi ha portata a gravitargli attorno per tutto questo tempo, ma ora devo smetterla e prendermi del tempo per me, lontana da Bruce e lontana da Narciso.
<<Lui chi é?>> ripete urlando e inveendo nella mia direzione.
Deviant si frappone tra noi due, sussulto spaventata non avendolo mai visto in queste condizioni prima d'ora.
<<Lei chi é?>> ribatte spintonandolo indietro.
<<Tu non intrometterti! Ti ho già detto di uscire! Tu non centri nulla in questa conversazione!>> prosegue Bruce con nervosismo partendo nuovamente alla carica.
<<Non ti lascio da solo con lei mentre sei in queste condizioni!>> ribatte spintonandolo con una forza tale che Bruce finisce contro la finestra.
<<Mi stai lasciando prima di uno dei tornei più importanti te ne rendi conto? Non ti senti minimante in colpa?!>>
Un'altra lacrima calda, seguita da un'altra e un'altra ancora mi calcano il viso, ed io non riesco più a fermare la tristezza improvvisa che mi pervade e si impadronisce di ogni singolo atomo.
<<Tu non ti senti in colpa di essere un manipolatore? Perché quelli come te vanno identificati con questo nome! Non ti senti in colpa di esserti scopato un'altra e chissà quante altre prima di quest'ultima?! Sai quelli come te agiscono in questa maniera per nascondere la loro infinita piccolezza. E non parlo delle dimensioni di quello che hai dentro i pantaloni ed esibisci con le ragazze, ma parlo delle tue insicurezze. Credi di poter avere il mondo in pugno solo perché ti è dovuto. Magari una madre assente e un padre poco affettuoso ti hanno reso un manipolatore seriale, scegli le tue vittime con attenzione, timide, con poche amiche, facilmente manipolabili, rendi loro le colpevoli delle tue colpe. Sono solo un riflesso di ciò che nascondi dentro. Allora raccontaci Bruce, ti sei divertito abbastanza l'altra sera!>> Deviant li va contro e con una mano gli afferra la gola e lo solleva abbastanza da impedirgli di respirare.
<<Nasconditi, altrimenti lo farà anche a te!>> sussurra Violet, mi porge una mano e attende che io la prenda.
<<Non posso lasciare che lo uccida>> ribatto com preoccupazione.
<<Daphne...>> sussurra ormai rosso in viso Bruce e con il fiato corto. Prendo tutto il coraggio che ho in me e vado verso Deviant. Mi appendo alla sua schiena e faccio pressione sul suo collo.
<<Non ne vale la pena...>> sussurro contro il suo orecchio con il fiato corto e il cuore che pulsa per la paura ovunque, persino nelle orecchie. <<Lascialo andare, portami lontano da qui, non è necessario che tu faccia qualcosa di sbagliato, basta così>> proseguo ormai esausta della scia di dolore che mi trascino già dietro. <<Non voglio che anche la sua morte avvenga per colpa mia. Non ne sopravvivrei.>>
Ed é a quelle esatte parole che lo lascia andare facendolo cadere in un tonfo per terra. Lascio anch'io la presa e mi dirigo seguita da Deviant verso la porta.
<<Sei solo una puttana!>> mi urla alle spalle Bruce mentre vado via.
Ma prima che possa fermarlo, Deviant torna indietro, gli dà un pugno talmente forte che fa svenire Bruce. Torna verso di me e mi preme una mano contro la schiena inducendomi ad uscire.
<<Se lo meritava...>>asserisce mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé.
<<Invece no...>> sussurro tirando su con il naso.
C'è una parte di me che dice che ha ragione lui, che lo sono...
Eppure ogni volta che perdo qualcuno perdo un pezzo di cuore, é una cosa che ho sempre pensato sin da bambina, se loro sono parte della mia vita, quando vanno via si portano via una parte di me.

Il LeviatanoWhere stories live. Discover now