Capitolo 7

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Siamo incatenati alla aspettative, vogliamo diventare ciò che gli altri si aspettano.
Non siamo noi stessi, ma semplici attori che recitano una parte.

10 aprile 2016

Daphne

Sotto osservazione, mi sentivo esattamente così mentre scosto le grucce alla ricerca di qualcosa di carino da indossare per la serata con Bruce. Lui sicuramente indosserà qualcosa fra il casual e l'elegante ed io non voglio sfigurare. Iris, Magh e Rose sono distese sul mio letto. Rose intenta nel leggere l'ennesimo libro, Magh invece non fa altro che fissarmi proprio come sta facendo Iris.
Probabilmente si staranno chiedendo cosa ci faccio ancora con Bruce, non avrei dovuto baciare Narciso, ne tantomeno avrei dovuto agognare il suo tocco. Mi lascio andare in sua presenza, mi lascerei fare di tutto anche se non dovrei.
Decido di indossare un vestito rosa con la gonna ampia che cade poco più sopra del ginocchio.
<<Sembri una principessa anche se ultimamente tendi ad essere più una sottospecie di oscura eroina!>>
Iris si intreccia la ciocca dei capelli mentre continua a fissarmi probabilmente assorta dall'affermazione che ha appena fatto, al contempo Magh si acciglia ancora di più.
<<Dovresti restare con Bruce, lo sai benissimo come la penso!>>
Magh sbruffa innervosita e si solleva dal letto per poi prendere le scarpe intrecciate basse che abbiamo comprato insieme qualche giorno fa.
<<Non capisco come possa essere attratta da un uomo del genere! Voi due venite da due mondi diversi!>> Magh si schiaccia la mano contro la fronte e con l'altra mano lascia andare le scarpe con un tonfo sul pavimento.
C'è una forza che mi spinge a desiderarlo, senza volerlo sto calando nella sua ragnatela. Dovrei fuggire, ma sono stata abbagliata dalla sua bellezza, sedotta dai suoi modi. In sua presenza finisco per lasciarmi andare in una maniera del tutto naturale.
<<É complicato da spiegare.>>  Mi stringo in me stessa, sollevo lo sguardo verso il mio riflesso nello specchio. I capelli potrebbero andare meglio, per questo decido di legarli in una coda alta.
Narciso é così simile ad un Dio, pronto ad ogni forma di inganno pur di ottenere ciò che gli spetta, ed io sono una semplice ninfetta che finge di fuggire.
Poi c'è Bruce, una sicurezza, ha rappresentato il mio porto sicuro per anni, é stato il mio migliore amico per diversi anni, ero convinta che il nostro rapporto non sarebbe mai tramutato in altro. In piena adolescenza aveva avuto una grossa cotta per lui. Le nostre mamme erano amiche ed ad ogni occorrenza lui c'era e finivamo per passare del tempo insieme. Era sempre accerchiato dalle cheerleader, le sue ex fidanzate sono tutte cheerleader, ed io ero fuori luogo con lui. Una nerd simile as un frutto acerbo, ancora troppo giovane. Poi ad un certo punto, sembra che sia scattato qualcosa in lui, ai suoi occhi non so per quale motivo, sono risultata attraente. Ed io invece ero finita per credere che qualsiasi cosa tra di noi sarebbe stata impossibile.
Iris si posiziona alle mie spalle, poggia il mento su una di esse, i nostri sguardi si incontrano nel riflesso dello specchio.
<<Devi prendere una decisione Daphne.>>
Il suo tono autoritario, simile ad un comando, mi fa intendere che prima o poi dovrò mettere un punto alla situazione. Non c'è nulla fra me e Narciso, nulla se non una folle attrazione che mi conduce a compiere pazzie.
La passioni sembra che si stia tramutando in un grosso felino pronto a sbranare l'innocente gazzella dell'amore.
<<Tu ami Bruce?>>
Improvvisamente Rose solleva lo sguardo dal suo libro e fa una domanda che fa calare il silenzio nella stanza. Io amo Bruce?
<<Cos'è amore? Forse una semplice utopia di cui ci convinciamo che esista, una folle ombra che danza sotto il sole e scompare negli attimi più bui. Improvvisamente quando il cielo si oscura, le nuvole fanno calare le tenebre, anche amore scompare, si nasconde spaventato di essere travolto dalla tempesta. Siamo tutti tremendamente egoisti!>>
Abbasso lo sguardo convinta della veridicità delle mie parole che sta finendo per schiacciare anche me.
<<Allora perché stai ancora con Bruce?>>
Magh mi punzecchia con tono stizzito.
<<Perché é una delle poche certezze che mi resta di cui non riesco a fare a meno.>>
Sollevo lo sguardo su Magh mentre lei d'altro canto si inserisce e sospira. Ormai stanca di dover tenere una discussione che nemmeno lei vorrebbe realmente leggere.
I miei principi morali si alternano con fasi di tremendo egoismo in cui penso solo alla mia sopravvivenza. Senza ciò che resta, finirei per toccare il fondo.
So che sto facendo uno sbaglio, ma sembra l'unica via che mi garantirà la sopravvivenza. Mi sembrava di annegare lentamente in una pozza di solitudine, dove la riva é composta dalle persone che mi sono rimaste accanto. Finisco in una condizione di continua irritazione e nervosismo.
<<A che ora dovrebbe arrivare Bruce?>>
Iris afferra uno dei miei rosetti neutri e se lo gira fra le dita. Lo apre per poi avvicinarsi alla allo specchio e scrivere la parola love. Non ho più tempo per continuare a credere nell'amore, non dopo quello che è successo, che ci è successo, e ora scorre solo astio fra me e lui.
Se solo non avesse smesso di essere un eroe e avesse continuato ad essere un utopia, non sarei in questa situazione.
<<L'hai più sentito?>>
Rose abbassa lo sguardo sulla foto proprio dove era caduto anche il mio.
Preferisco continuare a correre in mezzo i diavoli che abbracciare la possibilità di perdonarlo.
<<Non c'è nulla che ci leghi, non c'è nulla da dire, ormai é successo. Non posso riavvolgere un nastro e tornare indietro e non posso modificare il nostro rapporto!>>
Ora mi ritrovo sospesa in un limbo, in attesa, non so cosa fare. Eppure c'è una parte di me che è ardentemente interessata alla fuga. C'è una parte di me a cui non interessa più restare qui.
<<Dovresti sbrigarti! Tra poco Bruce sarà qui!>>
Magh mi scuote per farmi riprendere dal mio stato ipnotico in cui ero tediata dai miei stessi pensieri. A volte mi sembra di vivere su un altro pianta.
<<Attendete che la ninfa scenda tra di noi comuni mortali! Preferisce vagare fra i boschi!>> Iris ridacchia divertita mentre mi schernisce.
<<Mentre viene rincorsa e toccata dal Leviatano>> prosegue con tono derisorio Iris. Mi dà una spallata scherzosa e ritorna sul letto per poi riaffermare il suo libro e riprendere la lettura con una lentezza straziante. Lei ci impiega mesi a leggere un libro mentre io finisco per divorarli in una notte.
Il campanello richiama la nostra attenzione, tutte scattiamo sull'allerta.
<<É arrivato.>>
Le mie parole si disperdono nella stanza annullandosi nel silenzio che aleggia tra di noi.

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