Capitolo 9

1.3K 44 4
                                    

Se Dio esistesse,
probabilmente mi ha voltato le spalle,
anche lui è un mio nemico.

23 gennaio 2001

Daphne

Fin dai tempi più antichi, l'uomo si affidato alla fede, rivolgendo ogni sua speranza per una vita migliore in un altro mondo che non fosse questo, probabilmente ritenuto troppo ingiusto per poter limitare la vita alla realtà vissuta.
Eppure c'è chi lo definisce un paradiso terrestre, si immerge nella natura, si lascia accarezzare dal vento e schiaffeggiare dalle onde del mare in estate.
Si adatta alla vita e non ritiene che sia un mezzo per raggiungere un equilibrio supremo.
Nel mezzo ci sono io, che mi interrogo sulla perfezione e mi domando perché a volte le cose peggiori capitino alle persone migliori,
ci sono io nel mezzo, con il viso sollevato verso il cielo a domandarmi dove si nascondono le persone che più ho amato e non ci sono più.
Mi domando come mai in mezzo a tutto al male, la piuma di bene venga schiacciata.
Finisco per credere che sia meglio che Dio non esista e che nemmeno gli dei esistano, altrimenti li riterrei degli egoisti esattamente come l'uomo.
Poso il capo contro la finestra della mia stanza e osservo Bruce che si allontana con la sua Jeep, nemmeno lui merita una persona come me accanto, eppure, la persona che lui ama sono io ma mi convinco sempre di più di non riuscire a provare più nulla, provo una sensazione di eterno vuoto alternato da stati di rabbia che dipingono di rosso le mie giornate.
Abbasso lo sguardo sul cellulare, ci sono alcuni messaggi di mia zia, in cui mi avvisa che si sta facendo un bagno. Le prime luci dell'alba tingono il cielo di giallo, lievi bagliori emergono rompendo il mare blu che si estende.
<<Se dovessi morire, mi seguiresti?>>
Mi osserva dal ciglio della porta, i suoi lunghi capelli castani calano ai lati del suo viso. Gli occhi grandi e da cerbiatta color terra sono fissi su di me. Avanza nella mia direzione e si ferma a poca distanza dal punto in cui sono rannicchiata.
<<Lo sei già...>>
<<Allora seguimi...>>
Apre l'altra finestra e si lancia giù, urlo improvvisante e guardo verso il basso ma lei è svanita.
Porto una mano sul petto e lo sento tamburellare contro il petto.
Lei non c'è più, devo solo abituarmi all'idea che lei non ci sia più.
Lo schermo si illumina nuovamente ma questa volta mi appare un numero sconosciuto.

<<Non lascio mai un lavoro a metà ragazzina, do ut des. Ciò che ti concedo, pretendo che sia ricambiato.>>

Nello stesso momento capisco che l'unica persona che possa inviarmi un messaggio tanto audace sia proprio Narciso, l'unico uomo che fa calare le tenebre e tinge la tela più chiari di nero, l'unico di cui sembro agognare il tocco.
Lui è un diavolo che viola ogni principio di pudore e solletica la mia libidine con la sua lingua.

A Narciso
<<Se non volessi ricambiare il favore?>> 

Da Narciso
<<Desideri farlo, non mentirmi ninfa.>>

Ninfa, proprio come lo era Daphne, eppure lui dovrebbe desiderare un altro genere di ninfa, dovrebbe desiderare una dea simile a quella che lo accompagnava questa sera.

A Narciso
<<Potresti ottenere molto di più di una ninfa...>>

Mi porto un dito fra le labbra e lo mordicchio nervosamente, sono troppo rotta per lui, sono troppo rotta per Bruce, lo sono per chiunque.
E se lui dovesse essere il male, io non dovrei far altro che stargli alla larga ne ho già compiuto troppo e non voglio finire per arrecare danno a qualcun altro.
Sono stanca di essere circondata dalla sofferenza, di doverla patire e farla partire alle persone che mi stanno intorno. Magari sono maledetta e destinata a stare da sola.
Dovrei puntare tutto sulla carriera e smetterla di sognare l'amore o persino di credere che esista. C'è solo una folle passione che finisce per consumare e consumarsi.

Il LeviatanoWhere stories live. Discover now