Capitolo 31

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Ognuno ha una storia da raccontare, ma la mia resterà per sempre chiusa nello scrigno fra il mio cuore e la mia anima.

12 novembre 2009

Daphne

Non pensavo che tornare alla mia vita sarebbe stato così difficile, ma dovevo farlo, le settimane sono finite per susseguirsi senza alcun mezzo che le scandisse, tutti i giorni ai miei occhi risultavano uguali. Le giornate con Narciso si sono trasformate in un lontano ricordo.
Mi sono immersa nello studio per evitare di pensarlo, lui come la sua famiglia sono improvvisamente svaniti dai radar, avrei voluto che ci fossimo salutati in maniera diversa, avrei voluto che quelle vacanze di primavera si protraessero di più nel tempo e invece è finito tutto in un attimo. Alle volte dubito persino che sia vivo, non ha lasciato alcuna traccia, ha lasciato solo dei ricordi alle sue spalle di cui finisco spesso per dubitare e tornare a pensare di essere uscita fuori di testa ma poi ci sono le mie amiche che mi riportano sulla retta via. Rose spesso mi rassicura che non sono uscita fuori di testa, loro sono le uniche testimoni oltre me di quello che è successo, non esattamente tutto dato che ho trascurato di raccontare ad entrambe cosa è avvenuto tra le mura dell'immensa villa di Narciso. Mi sono abbandonata a lui più volte, magari è stata la scelta sbagliata ma lo rifarei perché lui non mi ha fatto sentire sporca o in qualche modo un errore come spesso mi ci ha fatta sentire mio padre. L'unica cosa a cui è follemente dedito non sono mai stata io ne tantomeno la sua seconda famiglia ma il suo dannato lavoro. E' stato assente a tutti i miei compleanni ma mi lasciavo comprare dai suoi regali costosi, è stato assente a tutte le mie recite e gare di pallavolo, non pretendevo chissà cosa da lui se non la sua presenza. Il tradimento verso la nostra famiglia non ha fatto latro che aprirmi gli occhi e permettermi di vederlo per chi realmente fosse. Un leone chiuso in uno studio, pronto a sbranare chiunque avesse sollevato la testa e lo avesse sfidato. E quando l'ho fatto sono finita per perdere tutto quello che amavo e tutto quello di cui avevo bisogno. La mia mente poi ha preso la giusta decisione di dissociarsi e mettere le distanze fra me e questa realtà troppo dolorosa.
Ma quando ero con lui e lo guardavo negli occhi vedevo un Eden in cui poter passeggiare esattamente come se fossi una ninfa che non osava corrompere con il proprio tocco tutto ciò che aveva creato. Avrei voluto urlargli contro tutto il mio amore ma tutto ciò che aveva voce era semplicemente il mio dolore. E' riuscito a farmi piangere così tante volte, proprio perché ha la possibilità di toccare con mano la parte più sensibile di me. Avere volito essere più forte, avrei voluto avere la forza per riuscire a contrastarlo e invece no. Lui cerca una donna, qualcosa di molto diverso da una giovane ragazzina distrutta che tenta di ritrovarsi. Per quanto ci provi a stargli dietro non ci riesco e mi sembra di corrergli dietro ma non abbastanza velocemente per stargli accanto probabilmente perché non vuole nessuno accanto a sé, la mia si rende una maratona inutile. Probabilmente sto inseguendo un sogno inafferrabile ma sin da piccola sono finita sempre per rincorrere la mia cosa impossibile. Tra di noi sarebbe stato continuamente un guaio.
Ormai sarà passata mezz'ora da quando ho iniziato ad impastare la frolla per preparare le crostate. All'interno della pasticceria fa ancora più caldo di quanto credessi. Il professor. Hades ha smesso di perseguitarmi almeno apparentemente eppure mi sembra di essere continuamente sotto osservazione. Si è presentato un paio di volte in pasticceria, ma si è limitato ad avere con me conversazioni del tutto convenzionali, mentre con mia zia delle conversazioni che mi limito a definire segrete dato che il loro contenuto è del tutto sconosciuto.
Magh entra dentro la cucina della pasticceria, indossa una salopette di un giallo tenue, i capelli biondi sono raccolti in una coda alta, è stranamente raggiante rispetto gli altri giorni. So che mi nasconde qualcosa ma non so precisamente cosa.
<<Che combini Daph??>>
Beh direi che sto facendo è di facile deduzione dato che ho letteralmente il viso nonché anche la divisa sporca di farina.
<<Preparo dei dolci per una laurea, come mai da queste parti??>>
<<Oh volevo semplicemente sapere come te la stessi cavando. Non abbiamo avuto molto modo di parlarci ultimamente, sei sparita dai radar!>>
Mi sono dedicata allo studio e sono sfuggita alle loro inopportune domande sulla mia vita. Magh ha l'abitudine di impuntarsi quando vuole scoprire qualcosa.
<<Sono stata impegnata, mia zia aveva bisogno di una mano qui in pasticceria, e non potevo tirarmi indietro e poi dovevo sostenere gli ultimi esami.>>
<<Allora adesso non potrai tirarti indietro, questa sera accenderanno un falò in spiaggia. Ci saranno anche le altre ragazze, e lo so che non vuoi vedere più Bruce ma ci sarà anche lui. Credo che dovreste mettere una pietra sopra tutta la situazione lui è molto dispiaciuto e...>>
Ma prima che possa proseguire la interrompo sollevando una mano e posandomi un dito sulle labbra, facendole chiaramente capire che non ho intenzione di ascoltare i piagnistei di Bruce non dopo il modo in cui mi ha trattata, non dopo tutto quello che mi ha detto.
<<Sai cosa penso Magh ? Che Bruce possa infilarsi le sue scuse dritto su per il posteriore. Non ne ho più bisogno mi ha aggredita in un momento di debolezza, mi ha fatta passare per una ragazza poco seria quando a quanto pare il primo a tradirmi è stato proprio lui. Ma sai che ti dico ?Fanculo lui e le sue scuse di sto cavolo!!>> ribatto con asperità.
<<Non ti ho mai vista così!Che ti prende?>>
Cosa mi prende? Sono stanca di essere la bambola usa e getta per le persone, qualcosa di temporaneo.
<<Questa sera devo lavorare nel catering, quando termino passo, se siete ancora lì...>>
<<Fai in modo di esserci, la prendere come una forma di promessa.>>
Magh salta sul bancone e si impone in maniera tale da rientrare nella sua visuale e obbligarmi a guardarla negli occhi, l'orlo del suo vestito risale lungo le gambe mettendo in evidenza la scia di margherite tatuate sulla coscia. Mi soffermo sul suo tatuaggio e per un momento penso a Violet e  ai mille colori che adornavano la sua pelle. Non so perchè la vita abbia scelto di porre fine alla sua vita invece della mia, non so per quale assurdo motivo mi trovi qui ma mi tocca continuare a sopravvivere.
<<Che cosa hai fatto durante le vacanze di primavera? So che sei rimasta da sola>>
Sa? Naturalmente hanno spifferato tutto Iris e Rose.
<<Nulla...>>
Ribatto sbrigativa ma Magh mi afferra un polso e mi blocca.
<<Ti sei vista con qualcuno? Ad esempio con Bruce?>>
<<Non fai altro che parlare di Bruce ultimamente se non lo odiassi inizierei a pensare che tu abbia una cotta per lui!>> ribatto con una nota di sarcasmo. Magh scoppia in una fragorosa risata e mi dà una spinta giocosa.
<<Guarda piuttosto mi farei sbattere dal mafioso pericoloso piuttosto che lui!>> ribatte con sarcasmo.
<<Dovresti andar via e prepararti, so che hai bisogno di molto tempo per farlo!>>
<<Mi stai liquidando?>>
Si? No? Forse ma sono l'unica a poter definire quell'uomo un mostro ed odio quando qualcuno lo giudica senza il mio permesso!
<<Sei davvero strana ultimamente!>>
<<Si hai ragione ma il ho da fare e tu mi stai fra i piedi!>> ribatto con tono glaciale.
Magh scende dal bancone e sbruffa.
<<Attendo comunque te e il tuo mal l'umore questa sera! A presto Cheri!>>
Già il mafioso pericoloso, con cui avrei voluto passare interi pomeriggi stesi sul prato ad osservare la notte e gli avrei detto che i suoi occhi sarebbero stati più belli simili alla notte stellata di Van Gogh e magari lui mi avrebbe detto che nei miei ci sarebbero stati chiusi i girasoli.
Magari ci saremmo promessi amore eterno sapendo che il tempo non è poi così generosi nei confronti di amore, perché prima dona e poi si riprende ma avrei conservato ogni folle ricordo di lui e ogni perverso ricordo di noi.
Sarei stata lo scrigno delle nostre vite se solo me lo avesse permesso ma Narciso non permette a nessuno di far parte della propria vita, ritiene la propria esistenza conclusa in qualche momento remoto.
Lui vive di attimi e ansiti,
gemiti e sospiri,
vive nel brivido di eccitazione che ti attraversa la spina dorsale.
Può essere solo un secondo ma mai eterno.
Probabilmente una parte di me si sta lentamente innamorando di lui.
È la mia vita è posso prendere liberamente le decisioni sbagliate senza che nessuno mi giudichi troppo. Ho appena varcato la soglia dei 18 anni e sono la più giovane studentessa del mio college. Ragazza prodigio ed é così che mi definiscono, sono sempre stata valutata per la mia intelligenza e non per la mia personalità. Il mio aspetto da ragazza della porta accanto, mi ha resa quasi del tutto invisibile agli occhi dei ragazzi che ambiavamo alle splendide cheerleader dai capelli biondi e fluenti, il fisico simile a quello di una statua dalla bellezza eterna e l'intelligenza di un koala. Perché ai ragazzi non interessano i ragionamenti su politica e religione ma sono interessati semplicemente al sesso e l'esperienza. Elementi che fino ad un mese fa non faceva parte della mia limitata esistenza dedita allo studio, alla famiglia e alla castità.
Forse questa mia nuova versione non mi dispiacciono molto.

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