Capitolo 32

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L'uomo è l'unico animale che nonostante sia dotato di ragione si autodistrugge.

25 dicembre 2022

Narciso

Siamo sospesi in una tediante attesa.
<<Non meriti nemmeno di sentire nemmeno il suo nome!>> ribatte Ade.
Sposto Daphne in corrispondenza del tronco la schiaccio contro e le tappo la bocca. Poi delle luci blu delle vetture della polizia si fanno spazio nell'oscurità accompagnate dalle loro sirene.
Entrambi tacciono e con destrezza si allontanano con il buio che favorisce la loro fuga.
Sposto la mano dalle labbra di Daphne e improvvisamente vengo colto dalla necessità di doverla baciare. Le afferro le cosce e faccio in modo che mi salti suo grembo, le mordo il labbro inferiore e senza alcuna prudenza nei gesti le scosto gli slip lateralmente e mi rendo conto che anche lei è dannatamente eccitata quanto me. Le poso le sue secrezioni sulle labbra per poi leccarle vie. Mi abbasso i pantaloni sotto le natiche, incurante della polizia nelle vicinanze o dei ragazzini che gironzolano ubriachi.
<<Cosa fai?>> domanda con il fiato corto.
<<Shhh...vuoi sentirmi davvero?>> domando in preda ad una tremendo senso di eccitazione.
<<Sarei la prima?>>
<<La seconda...la prima è stata una suora!>>
<<Ma...>>
Prima che possa proseguire sono già dentro di lei, pelle contro pelle, la mia mente aveva dimenticato la sensazione. Le sue secrezioni mi lasciano entrare con facilità, man mano acquisisco centimetri ed entro sempre più in profondo, boccheggia eccitata mentre accompagna le mie spinte ponderose.
<<Oddio!>> mormora poggiando la testa contro il tronco, i capelli ramati sono scompigliati e i suoi occhi sono fissi su di me e mi implorano di continuare. Un seno sguscia fuori dal suo abito delicato, lo afferro in una mano e lo stringo. Man mano senso le pareti del suo sesso stringersi intorno alla mia virilità.
<<Quante volte hai sognato il mio cazzo dentro di te?>>
Lei avvampa, e si lascia andare mentre il suo clitoride striscia contro il mio pube. Mi sfila dal suo corpo ancora tremendamente eccitato. Le poso una mano sulla guancia e la bacio. Le mi afferra nella sua mano calda con decisione e scivola intorno al mio membro. Inclino il capo e sorrido soddisfatta.
<<Vuoi provare qualcosa di nuovo?>>
Annuisce e mi guarda desiderosa, getto la giacca che indosso a terra. Le spingo la spalla gentilmente in maniera tale che si inginocchi.
<<Succhiamelo tutto>> ordino soddisfatto.
Apre la bocca e lentamente lo prende in bocca, facendo scivolare prima la cappella, poi parte della mia lunghezza dentro la sua bocca umida.
<<Copri i denti con le labbra...>> istruisco.
Mi muovo lentamente dentro e fuori le sue labbra, mi osserva dal basso sbattendo un paio di volte ripetutamente le palpebre. Incava le guance e il senso di pressione e piacere aumentano radicalmente.
Inclino il capo verso l'alto e punto lo sguardo verso il cielo e improvvisamente mi rendo conto di non volermi estraniare ma di volerla guardare. Abbasso lo sguardo su di lei che ha gli occhi lucidi per lo sforzo ogni volta che mi faccio spazio nella sua bocca. Le accarezzo la nuca mente aumento la velocità, le afferro una mano e la porto sul resto della lunghezza. Ma poi il suo sguardo muta e per un attimo diventa sporca solo per me, ed é in quell'esatto momento che i muscoli si irrigidiscono la vista si offusca, e le lascio nella bocca tutto quello che provo e tutto quello che desidero. E tutti i miei pensieri scoppiano in frantumi davanti alla dolce bambina dagli occhi teneri. Man mano la mia erezione diventa meno dura e lei, lei con gli occhi arrossati la punta del naso più rossa del dovuto, l'aspetto di una bambina innocente e i pensieri di una donna matura.
<<Sei tenera quando ti si arrossa la punta del naso. >>
Le do una mano per sollevarsi, avvolgo la mano intorno al suo braccio e la tiro su.
<<Non pensavo che fosse così...>> mormora stranita.
Le pulisco il lato della bocca e porto ciò che ne resta della mia essenza nella sua bocca spingendo il pollice tra le sue labbra arrossate.
Lei è la mia dannazione preferita, il mio peccato, quello per cui morirei piuttosto che marcire per non averlo compiuto, lei è l'invito alla follia, le nozze con i sogni e una vita di speranza.
Lei è tutto ciò che si avvicina ad una vita.
<<Così come??>>
Voglio che si spogli di ogni inibizione e i pensieri che volgono attorno a me devono essere intrisi di oscuri desideri. Desidero essere il dominus della sua perversione, insegnarle ogni proibita tecnica del piacere, restituirla al mondo macchiata di oscurità.
<<Così eccitante, è come avere sotto controllo anche il tuo corpo.>>
Ed è esattamente la stessa sensazione inebriante che provo anch'io tutte le volte che si lascia andare al  piacere che le concedo, il suo corpo si lascia scuotere dagli orgasmi e la sua anima si piega tutte le volte a qualcosa di più forte che inconsciamente desidera con tutta se stessa.
<<E' ciò che provo tutte le volte che ti lascia andare. Il corpo non è altro che uno strumento che ho imparato a suonare in maniera amatoriale.>>
Le ruoto attorno come farebbe un predatore mentre lei mantiene il contatto visivo. Glia agenti della polizia urlano qualcosa ma siamo troppo concentrati su di noi.
<<Conosco ogni singola parte del tuo corpo che può causare piacere o dolore in maniera estremamente intensa o straziante. Sono l'unica arma che non vorresti che ti fosse puntata contro>>sussurro alle sue spalle spostandole i capelli lateralmente.
<<Ti limiterai a concedermi solo la prima spero>>.
Sarebbe stato più facile se lei fosse stata spaventata dai mostri che abitano dentro di me ma la parte più folle è che lei ama giocarci. Accarezza con la punta delle dita anche l'anima più oscura, solletica il cuore, risveglia il sole, gioca sotto i temporali estivi e sorride davanti alla paura.
<<Dipende dal tuo comportamento...>>
Se io sono matto, lei sarà affetta da qualche malattia impronunciabile per aver perso la testa per uno come me. Sono sempre stato malato per il sesso e i corpi delle donne erano le mie cure, non me ne bastava una dovevo provarle tutte ma da quando è piombata lei nella mia vita sembra che sia diventata l'antidoto, e esplorare i corpi delle altre non è più così divertente come toccare la sua pelle e assaporarne ogni centimetro come se fosse una prelibatezza.
Le poso le labbra contro la fronte e inspiro il suo profumo, man mano la polizia si fa sempre più vicina ed io devo andarmene prima che vengano poste troppe domande ed io non posso parlare.
<<A presto bambina...>>
Avrei voluto poter sapere quando ci sarebbe stato il nostro incontro, avrei voluto avere delle certezze ma non ne ho e ne tantomeno voglio legarla alla vana speranza che tornerò.
<<E' stato bello rivederti, anche se solo per un momento.>> sussurra come se dovesse parlare con un amico immaginario che nessuno vede e di cui nessuno conosce l'esistenza.
Quello che c'è tra di noi è destinato a svanire con il domani, sciogliersi come neve, dissolversi similmente alla nebbia. Di noi sarebbe rimasto solo un momentaneo ricordo che probabilmente il tempo avrebbe fatto sbiadire con il tempo.
Nei suoi occhi sono chiuse tante ampolle simili a speranze, lei spera nel noi, spera nell'alba, non si nasconde al sorgere della luce ed è per questo che devo garantirle la possibilità di poter ricominciare.


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