La festa

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Metà della scuola non faceva che parlare di quella stupida festa. A parer mio le persone invitate erano troppe, dove le avrebbe messe Jess? Fatto sta che tutti ne parlavano, dicendo che sarebbe stata magnifica. A me non importava, o meglio, non volevo più andarci.

«Tu cosa indosserai?» Mi chiese Lily.
«Un vestito?!» Domandai alzando gli occhi al cielo.
«Fin qui c'eravamo arrivate» rise Gemma.
Non volevo un vestito troppo corto, in quella festa ci sarebbero stati degli sconosciuti e non volevo attirare troppo l'attenzione.
«Magari potremo prepararci tutte insieme, io non so truccarmi.» Proposi.
Ero un disastro. La mia bravura nel makeup si limitava a saper mettere il mascara e qualche volta il rossetto, per il resto ero un distrato.
«Ci sto!» Escalmarono insieme guardandosi.

In quel momento arrivò mio fratello, insieme a Luke e Jack. Quest'ultimo guardò Lily in modo interrogativo e lei si limitò con un gesto della mano a dirgli che più tardi ne avrebbero parlato. Ian mi sorrise
«Ho saputo che verrai alla festa» mi disse Jack
«Qualche problema?» Ecco la mia acidità che veniva fuori.
«Sei tu il problema.» Non capii ma feci finta di niente.
«Gemma e Lily vengono da noi prima della festa, vogliamo preparaci insieme, spero non ti dispiaccia se vengono con noi.» Mi rivolsi ad Ian, lui guardò Lily e sorrise, che c'era tra i due?
«Non mi dispiace affatto.» Questa volta lei abbassò lo sguardo. La cosa stava diventando imbarazzante.
«L'ultimo posto libero in macchina è mio, non voglio restare sobrio. Jack ti devi sacrificare.» Luke gli diede una pacca sulla spalla.
«Siete degli stronzi.» Disse e se ne andò.
Quel ragazzo era strano e io avevo voglia di seguirlo. Volevo in un certo senso 'consolarlo'. Ma perché poi ? Tornai alla realtà.
«Alice non ti dispiace se ti accompagna Luke a casa?» Mi chiese Ian. Scossi la testa e lui sorrise.

Luke era la persona più noiosa della terra. Il silenzio in macchina era troppo imbarazzante e maledissi la mia casa che era così lontana dalla scuola.
Quando scesi dall'auto mormorai un grazie e scomparì velocemente. Entrai in camera ed iniziai a fare i compiti. Dovevo sbrigarmi prima che venissero le mie amiche per andare alla festa.
-
Lily era già truccata e quando arrivó da me, si mise all'opera prima su Gemma e poi su di me. Lei si che ci sapeva fare. Il rossetto rosso che avevo sulle labbra stava benissimo con il mio abito nero, non troppo corto e non troppo stretto. Per una volta, mi guardai allo specchio e fui soddisfatta di ciò che vidi. Gemma aveva legato i suoi capelli rossi e Lily aveva piastrato i capelli. Ci guardammo allo specchio e iniziammo a fare le sceme, fino a quando Gemma non cadde per terra scatenando risate su risate.
«Aiutatemi invece di ridere!» Ci urló.
«Sei troppo buffa!» Le disse Lily.
Dopo un pò scendemmo giù, dove Luke e Ian ci aspettavano.
Ian guardò Lily e lei arrossì.
«Sei bellissima» le disse facendole fare un giro.
«Andiamo?» Chiese Gemma?

La casa di Jess non si poteva definire una casa, era troppo grande. Probabilmente i suoi erano ricchi da far schifo.
La musica si sentiva già da fuori e alla porta ci aprì un ragazzo ubriaco che ci urlò: 'Datemi una scopa e la renderò felice'.

Tutti ballavano e bevevano come dei matti.
Era stato allestito un tavolo, pieno di alcolici di tutti i tipi. Io e Gemma rimaste sole ci recammo lì.
Riempii due bicchieri e me ne porse uno. Lo presi e iniziai a bere.
Qualcuno mi urtó e per fortuna non sporcai il mio vestito.
«Hey stà attento!» Urlai cercando di sovrastare la musica.
Il ragazzo si girò. Jack.
Mi sorrise
«Guarda chi si vede!» Disse «Non dovresti bere alla tua età. »
«Ho 16 anni..» Qualcuno mi spinse e finì tra le braccia di Jack. Mi allontanai subito.
«Ragazzi venite su stiamo giocando a Buffalo!» Ci prese per mano e ci trascinò su. Jack rideva e mi guardò.
C'erano alcuni ragazzi seduti attorno ad un tavolo pieno di alcolici. Dove diavolo ero finita?
La ragazza ci fece sedere e ci porse i bicchieri.
«In cosa consiste il gioco?» Chiesi.
«I mancini bevono con la destra e viceversa, chi sbaglia mano perde.» Disse una ragazza dall'altro lato del tavolo.
«E quando finisce il gioco?» Tutti risero
«Di solito non ce lo ricordiamo» mi disse un ragazzo.
Bene Alice, stai facendo la più grande stupidaggine della tua vita. Volevo andarmene, ma Jack mi confortó con lo sguardo.
«Stai tranquilla, ti porto via io prima che tu perda il controllo.»
Stavamo messi bene.

Il gioco inizó e a turno ognuno beveva dal suo bicchiere. Arrivata al quinto quasi non capivo più niente. Jack si era fatto eliminare subito, ma io mi stavo divertendo. Ad un tratto mi prese per mano e mi portò fuori.
«Dove mi stai portando?»
«A casa, o meglio, da tuo fratello.»
Mi fermai e lui mi tirò per un braccio
«Io non voglio andarmene, restiamo un pò. » lui rise.
Il suo sorriso era bellissimo, la cosa migliore che avessi mai visto.
«E poi come torni a casa?» Mi chiese
«Mi accompagni tu.»
Alice ma che stai dicendo?
«E io cosa ci guadagno?» Sorrise di nuovo.
«Scegli tu» mi appoggiai al muro.
«Un appuntamento.» Mi sorrise e io non capì più niente.

Scendemmo giù, dove presi da bere. Non riuscivo a capire più niente.

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now