Il mio peggior incubo

38.6K 1.4K 87
                                    

Come al solito Ian era riuscito a rovinare tutto.
<<Cosa ti avevo detto?>> disse a Jack. Non mi aveva neanche guardata.
<<E cosa ti avevo detto io?>> si lamentò lui. Ma di cosa stavano parlando? Cosa si erano detti? Mi accorsi che Jack cingeva la mia vita, mi feci più stretta lui e gli passai un braccio dietro la schiena. Mi sentì stupida ma vedendolo trattenere un sorriso mi rilassai. Potevamo restare così tutta la vita.
<<Io ci rinuncio.>> Disse Ian esasperato andandosene.
Mi girò verso di se e portai le mie mani dietro il suo collo. Mi guardò alzando un sopracciglio
<<Che c'è?>> sorrisi come un ebete.
<<Finalmente sorridi.>> Mi disse.
Avevo un motivo per sorridere che era diverso e quel motivo era lui, ma non volevo dirglielo perché probabilmente qualcosa avrebbe rovinato tutto. Forse anche lui provava qualcosa per me?
<<Forse è meglio scendere.>> Mi diede un bacio e mi lasciò lì da sola.
Dopo poco scesi anche io e ciò che vidi mi ferì molto. Jack era seduto accanto a Criss e lei era letteralmente accasciata su di lui.
<<Visto che i miei genitori parleranno con il preside per farmi ritornare ad essere la capo cheerleader vi ho mandato dei fogli, sui quali ho scritto come dovrebbe essere una perfetta cheerleader della mia squadra, naturalmente dopo aver compilato me lo manderete e vedrò chi mandare via.>> Mi guardò con una faccia da schiaffi. Nessuna di noi le disse niente, perché probabilmente non sapevamo cosa aspettarci.

Quando tornai a casa non feci altro che pensare a ciò che era successo e al brevissimo discorso tra Jack ed Ian, ma che cosa stava succedendo nella mia vita?

Sfortunatamente il lunedì arrivò troppo presto e come al solito non ero pronta a ripartire. Lily si era piantata davanti al mio armadietto e stava protestando riguardo a quella specie di lista che aveva mandato Tiffany. Io non l'avevo ancora aperta e non l'avevo compilata. Durante la pausa pranzo sarei andata a farlo utilizzando uno dei computer della scuola.
<<Cos'hai?>> mi chiese Lily sporgendosi verso il mio banco.
<<Lo sai.>> Le sussurrai tenendo d'occhio il prof. Come al solito le avevo raccontato tutto.
<<Sei proprio cotta mia cara, credo che diventeremo parenti.>>
<<La smetti?>> la guardai male
<<Sei cotta mia cara.>> Sbuffai
<<Lanson e Bane se la mia lezione non vi interessa potete benissimo continuarla fuori.>>
Eravamo state cacciate dalla classe, questa giornata andava di bene in meglio. Andai in aula informatica e decisi di aprire quel maledetto file. Era un elenco nel quale dovevo mettere le misure del mio corpo, il mio peso e il mio stile di vita, alla fine avrei paragonato i risultati con le altre. Odiavo far sapere alle persone queste cose così 'personali'. Era molto difficile, specialmente per una come me che ha seri problemi a guardarsi allo specchio, che ha problemi con il suo corpo. Sapevo di non essere perfetta come le altre e di non essere magra come loro e me ne vergognavo. Forse ero nata in un'epoca sbagliata, possibile che ero l'unica a cui interessava solo il lato interiore delle persone? Compilai in fretta quello stupido file e glielo mandai. Lily aveva raggiunto Ian in palestra ed io non volevo raggiungerla perché probabilmente avrei incontrato Jack, così decisi di andare alle macchinette per prendermi un caffè.
La sfiga era mia amica e mi ritrovai di fronte Jack che mi squadrò da capo a piedi.
<<Perché sei tanto arrabbiata?>> mi chiese alzando un sopracciglio. Come faceva a sembrare così dannatamente sexy?
<<Perché esisti tu, ora spostati perché ho bisogno di un caffè.>>
Mi face passare, ma continuò a starmi dietro
<<Ho parlato con Criss>> mi disse. Io presi il mio caffè e mi voltai a guardarlo
<<Perché dovrebbe interessarmi?>> gli chiesi. Ovviamente mi interessava eccome, ma non doveva saperlo, anzi, non lo avrebbe dovuto sapere mai.
<<Sei mia amica, mi sembra giusto informarti sulla mia vita.>> Sorrise
<<Noi non siamo amici.>> Tagliai corto.
<<Le ho detto che ho bisogno del tempo per pensarci su e che non mi va di affrettare le cose.>> Iniziammo a camminare per il corridoio <<Ho altro per la testa.>> Mi guardò ed io arrossì. Quanto ero stupida?
<<E lei cosa ti ha risposto?>> gli chiesi automaticamente.
<<Che le va bene così.>>
<<Le va bene?>> sgranai gli occhi. Io lo avrei ucciso come minimo
<<Tu cosa avresti fatto?>>
<<Ti avrei dato un pugno in faccia.>> Sorrisi finendo il mio caffè
<<Tipico di Alice.>> La campanella suonò troppo presto per i miei gusti <<Ci si vede, ciao lunatica.>> Disse dandomi un bacio in fronte.
Io rimasi immobile per un po'. La fronte mi bruciava, per quale motivo?
Criss mi passò davanti e mi lanciò un'occhiataccia, mentre Tiffany arrivò sorridente da me e mi porse un foglio.
<<Sei troppo grassa per entrare nella mia squadra, quindi resterai in panchina fino a quando non migliorerai quello schifo di corpo che hai. Ci si vede.>> Si girò e se ne andò sculettando.
Guardai i l foglio e mi sentì uno schifo. Non ero adatta a fare la cheerleader. Cosa avevo in meno delle altre?

Per fortuna Lily arrivò quasi subito da me e mi tirò su il morale. La festa di Halloween si avvicinava e lei ed Alida avevano in mente delle idee bellissime. Sfortunatamente avevo promesso loro di aiutarle ed ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. La pausa pranzo fu uno schifo, non mangiai per i sensi di colpa e Tiffany raccontò a tutti la mia situazione, non feci altro che sentirmi uno schifo e vergognarmi di me stessa. Perché le parole, specialmente le sue mi facevano tanto male?
Decisi di saltare gli allenamenti per quel giorno, non mi andava di vedere Tiffany che mi prendeva ancora in giro.
Solo più tardi mi resi conto che era stata una pessima idea, perché di fronte casa mia era parcheggiata un'auto che conoscevo troppo bene. L'auto di Mike. Mi fermai cercando una via d'uscita, ma poi mi feci coraggio, fortunatamente a casa c'era mia madre quindi non ero da sola.
Superai la sua auto senza guardarlo ma poi mi strattonò per un polso e mi tirò a se.
<<Hey piccola.>> Mi sussurrò e cercò di baciarmi, ma io mi tirai indietro
<<Cosa vuoi Mike, vattene.>>
<<Dammi ascoltò!>> mi urlò strattonandomi dinuovo. La paura dentro di me stava crescendo. Il mio grande incubo era tornato.
<<Torna con me piccola, sono cambiato.>> Mi disse, ma io sapevo che non era vero, era come tutte le altre volte.
<<Lasciami!>> gli urlai e lui mi guardò con rabbia. Quando mi guardava così voleva picchiarmi.
Mi lasciò andare, sapevo che si stava trattenendo e non dovevo provocarlo, ma doveva sparire dalla mia vita.
<<Non voglio più avere niente a che fare con te!>>
<<Staremo a vedere.>> Mi spinse con forza ed io caddi a terra sbattendo la schiena contro lo spigolo del cancello. Il dolore fu fortissimo ma non volevo urlare,così mi alzai e corsi velocemente in camera mia.
Fu la giornata più brutta della mia vita.

---
Questo capitolo è probabilmente il più corto che sia mai esistito e anche il più brutto, ma state tranquilli! Volevo aggiornarne dopo tre giorni di assenza, per non lasciarvi senza niente da leggere.
Il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Jack, spero vi piaccia. :)

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now